Più sicuri con le ispezioni all’infrarosso

Pubblicato il 15 settembre 2004

L’ispezione IR è una delle tecnologie utilizzate in campo industriale e civile per la manutenzione preventiva, poco conosciuta ai più, ma che sta assumendo sempre più importanza per l’introduzione di nuovi e più accessibili strumenti portatili e per lo sbocco verso nuove applicazioni. Ne abbiamo parlato con Roberto Ricca, responsabile della Divisione Infrarossi di Inprotec, e docente di termografia al Cnd Studio di Milano.

“La termografia”, afferma Ricca, “è una tecnologia in grado di coprire praticamente tutti i mercati in senso orizzontale, dall’edilizia alla ricerca e sviluppo, dalla manutenzione alla sicurezza. Ogni mercato richiede strumenti differenti e in quest’ottica le case produttrici presentano vari modelli per ogni settore specifico”. Inprotec, presente qui al Bias con la propria divisione Infrarosso, è una delle realtà italiane in grado di vantare un know-how e una gamma prodotti completa.

“Nel campo della manutenzione preventiva” prosegue Ricca “il settore elettrico fa la parte del leone. Le società di assicurazione, nella stipula dei contratti, tengono in considerazione non solo il tipo di impianto elettrico ma anche se questo viene sottoposto periodicamente, almeno un paio di volte all’anno, a controlli preventivi di tipo termografico. Questo sta dando un forte impulso al mercato tant’è che stanno nascendo società che operano in outsourcing: comprano lo strumento ed eseguono controlli di tipo elettrico e meccanico per conto di grandi società”.

Le termocamere portatili a infrarosso, come la nuova e innovativa IR-FlexCam prodotta da Infrared Solutions, presentata al pubblico in questi giorni, sono molto richieste per il check-up di impianti elettrici. La novità principale della telecamera FlexCam consiste proprio nella sua flessibilità. Permette di ispezionare corpi o impianti posti in posizioni difficili, e sfrutta la rotazione tra il corpo macchina e il display per vedere oggetti posti sia in alto che in basso.
“Società come Enel-Terna”, conclude Ricca, “intendono dotare le proprie strutture periferiche con strumenti di questo tipo e proporsi sul mercato per effettuare controlli”.