Il decalogo per proteggersi dai Cryptovirus e come recuperare i dati

Pubblicato il 3 agosto 2016

Anche in estate il tema Cryptovirus è sempre ‘caldo’, visto che gli hacker non vanno mai in vacanza. I bersagli sono semplici cittadini, governi ma soprattutto aziende, prese di mira da una nuova forma di criminalità. Il team di Achab in seguito al successo del sito informativo www.cryptolocker.it studia e analizza da sempre il fenomeno e svela alcuni segreti per recuperare i dati in caso di attacco.

I Cryptovirus rappresentano l’ultima frontiera dei virus di tipo ransomware che criptano i dati presenti sul disco e chiedono un riscatto, un vero e proprio pagamento, per permettere agli utenti di riprendere possesso dei documenti. Una volta che questi virus “rapiscono” i file aziendali o personali, essi non sono più leggibili. È come se il disco del computer diventasse un puzzle composto da due pezzi di cui uno è segreto, nascosto, nelle mani del creatore del virus. Il problema non è tanto un virus diffuso su migliaia di macchine piuttosto il fatto che ci sono migliaia di virus diversi, anche se accomunati da caratteristiche simili, diffusi su migliaia di macchine. Per riavere il disco con i dati, è necessario recuperare il pezzo segreto che possiede solo il “pirata” che ha infettato con il suo specifico virus. Questa è la ragione per cui è così difficile riavere i propri dati.

Esiste una soluzione legale per recuperarli? Oltre a pagare il riscatto, si possono percorre anche strade perfettamente legali. Esistono infatti, delle soluzioni, in genere software, che tentano di recuperare delle vecchie copie dei dati risalenti a prima dell’infezione. La maggior parte di questi software sono gratuiti e nemmeno troppo difficili da utilizzare, come ShadowExplorer, Dropbox e PhotoRec.

La rete è ricca di siti che promettono di decrittare i dati, con servizi più o meno a pagamento. Alcuni di questi sistemi sono stati creati in collaborazione con le forze dell’ordine internazionali: durante qualche intervento sulle tracce degli hacker, qualche pirata informatico è stato scoperto e quindi si è venuti in possesso delle chiavi per decriptare alcuni file. Tuttavia, poiché le varianti di questi virus sono in numero elevato, non è detto che il servizio che risolve il problema funzioni per tutti. Cryptolocker.it raccoglie, per quanto possibile, le informazioni su tutti gli strumenti per decriptare i file tenuti in ostaggio.

Data la grande difficoltà di gestire queste nuove minacce una volta che i virus colpiscono, Achab ha elaborato un decalogo sulle buone pratiche da seguire per tenere sempre al sicuro i propri dispositivi.

  1. Avere un antivirus buono e tenerlo sempre aggiornato
  2. Installare regolarmente le patch di sistema operativo
  3. Aggiornare regolarmente le applicazioni
  4. Utilizzare le versioni più recenti dei browser
  5. Effettuare regolarmente un backup
  6. Assicurarsi di avere un restore funzionante
  7. Filtrare le email eliminando eseguibili e script dagli allegati
  8. Utilizzare software di prevenzione
  9. Togliere agli utenti i diritti di amministrazione sui computer
  10. Fare formazione specifica per gli utenti



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