Osservatorio Smart Manufacturing: la industry 4.0 italiana vale 1,2 miliardi di euro

Il mercato dello Smart Manufacturing nel 2015 vale quasi il 10% del totale degli investimenti complessivi dell'industria. Per il 2016 prevista una crescita del 20%

Pubblicato il 24 giugno 2016

Nonostante il 38% delle industrie dichiari di non conoscere i temi dello Smart Manufacturing e sebbene il tessuto imprenditoriale sia costituto da realtà di piccole dimensioni con una scarsa maturità di soluzioni informatiche, il quadro della Industry 4.0 nel nostro Paese è sostanzialmente positivo: quasi un terzo delle imprese ha già avviato tre o più progetti utilizzando tecnologie digitali innovative come l’Industrial Internet of Things, l’Industrial Analytics, il Cloud Manufacturing, l’Advanced Automation, l’Advanced Human Machine Interface o l’Additive Manufacturing. E il mercato dello Smart Manufacturing nel 2015 in Italia vale già 1,2 miliardi di euro, un valore significativo che rappresenta poco meno del 10% del totale degli investimenti industriali complessivi (10-12 miliardi di euro), trainato in particolare da grandi aziende di macchinari e dell’automotive. Un mercato costituito in maggioranza da applicazioni tecnologiche di Internet of Things per l’industria (il 66% del valore), in cui i progetti sono ancora principalmente in una fase pilota. Per il 2016 si prevede un tasso di crescita del 20%, buono ma insufficiente a recuperare anni di ritardo rispetto alle più mature esperienze internazionali, dove sono nati piani di azione di sviluppo nazionale.

Sono alcuni dei risultati della ricerca dell’Osservatorio Smart Manufacturing della School of Management del Politecnico di Milano, presentata al convegno “La digitalizzazione dell’industria: Italia, Work in Progress” che si è tenuto presso la sede di Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza.
“Considerando l’innovatività del paradigma, l’immaturità di alcune tecnologie e la complessità di implementazione, oltre alla crisi economica degli ultimi anni, il quadro italiano dello Smart Manufacturing è da leggere in chiave positiva” afferma Alessandro Perego, Responsabile scientifico dell’Osservatorio Smart Manufacturing. “Per accelerare la crescita però è necessario innanzitutto uscire dalla fase sperimentale che caratterizza la maggior parte dei progetti per passare all’applicazione diffusa ed estendere i progetti anche a settori oggi meno attivi come l’alimentare, il legno-arredamento, la moda e soprattutto alle imprese medio-piccole, cuore pulsante del tessuto industriale italiano”.

“È necessario poi definire un programma nazionale di trasformazione digitale dell’industria italiana, sulla falsariga di quelli già promossi da altri Paesi, delineando però una via italiana alla ‘quarta Rivoluzione industriale’ a partire dalle caratteristiche della nostra manifattura” dice Marco Taisch, Responsabile scientifico dell’Osservatorio Smart Manufacturing. “Oltre a produrre effetti indiretti di sensibilizzazione e marketing della capacità industriale nazionale, il programma dovrà prevedere azioni dirette per la defiscalizzazione di investimenti o altri incentivi alla modernizzazione dei processi, iniziando a coinvolgere in questa trasformazione le medie imprese”.

“La rivoluzione digitale richiede conoscenze specifiche, ma la ricerca rivela un gap nelle competenze digitali nel tessuto produttivo, in particolare nelle PMI. Colmare queste lacune è un elemento fondamentale per il successo dei progetti” aggiunge Andrea Sianesi, Responsabile scientifico dell’Osservatorio Smart Manufacturing. “L’opportunità costituita dalla digitalizzazione dell’industria porta con sé anche un rischio di ‘Digital divide’ tra le imprese che dispongono di competenze specialistiche e le altre, soprattutto piccole realtà, che rischiano di rimanere fuori da questa evoluzione”.

La situazione italiana – Oltre un terzo (38%) delle imprese industriali dichiara di non conoscere il tema Smart Manufacturing/Industry 4.0, ma con forti differenze per settore: nell’industria automotive, nell’alimentare e nei macchinari chi non ne ha mai sentito parlare è limitato al 30%, in altri settori supera anche il 50%. Lo rivela la ricerca svolta dall’Osservatorio su 307 imprese italiane in 9 settori rilevanti per il tessuto manifatturiero, che ha censito nel complesso circa 600 applicazioni di Smart Manufacturing Technologies in Italia nel 2016, riportando in realtà un quadro di forte vitalità: la crescita stimata è del 30% rispetto al 2015, le più diffuse sono le applicazioni di Industrial Analytics sia a supporto di attività̀ operative come produzione e logistica (20% del campione), sia della gestione della Supply Chain (15%); altrettanto buona è l’adozione di soluzioni Cloud ed Industrial IoT in fabbrica (rispettivamente 20% e 16% del campione); tra le tecnologie meno consolidate spicca l’Advanced HMI nelle attività operative (15% del campione) anche se spesso ancora fermo allo stadio di progetto pilota.
Se guardiamo allo scenario internazionale, oltre a una una crescita generale per tutte le tecnologie, nell’area dell’IT la crescita più significativa si rileva nelle applicazioni di Industrial Internet of Things, +46%, che traina anche progetti di Industrial Analytics e Cloud; nell’area delle tecnologie operative, conosce un boom l’Advanced Automation che registra un +169% in particolare grazie al forte interesse sui “collaborative robot”, ma è molto vitale anche l’Additive Manufacturing, specie in alcune nicchie applicative (aeronautica e difesa, medicale), mentre è ancora in fase di sperimentazione in altri comparti.

Il mercato – I progetti di Smart Manufacturing in Italia nel 2015 valgono circa 1,2 miliardi di euro, di cui l’81% realizzato verso imprese italiane e il resto come export, sostenuti in larga parte da grandi imprese. Alla stima, che considera il valore dei progetti realizzati da imprese italiane nelle sole tre tecnologie dell’Industrial Internet of Things, Industrial Analytics e Cloud Manufacturing, si deve aggiungere un 20% di valore in attività̀ “tradizionali” indotte, come consulenza e formazione, aggiornamento e predisposizione delle infrastrutture. I settori più attivi sono quelli dei Macchinari, il comparto Automotive e, più̀ staccati, Aeronautica e Difesa.
Il 66% del mercato è rappresentato da progetti di Industrial Internet of Things, che vale 790 milioni di euro, seguito da Industrial Analytics (23%, 270 milioni di euro) e Cloud Manufacturing (10%, 120 milioni di euro). In una fase caratterizzata soprattutto da progetti pilota, il segnale dello stato embrionale è costituito dal fatto che ben il 30% del mercato è distribuito nell’area della system integration, mentre il 28% copre l’acquisto di hardware (sensoristica, sistemi IT, etc.), il 22% di software (programmi e licenze) e solo il 20% è legato ai servizi.

Motivazioni e ostacoli allo Smart Manufacturing – Un limite alla diffusione dello Smart Manufacturing in Italia appare la scarsa “maturità digitale” generale delle imprese, con una ridotta diffusione delle soluzioni tradizionali: anche se il 70% delle imprese ha già adottato soluzioni standard (come CAD, PDM e sistemi di controllo produzione), meno del 30% utilizza sistemi di gestione più complessi (come Product Lifecycle Management, Manufacturing Execution System e Computerized Maintenance Management System).
Le principali motivazioni per cui le imprese dichiarano di avere già adottato tecnologie di Smart Manufacturing sono principalmente la riduzione dei costi e i miglioramenti del servizio, in un approccio pragmatico all’innovazione. Le barriere individuate invece sono molteplici: il contesto, la mancanza di infrastrutture, gli impianti datati, i limiti culturali ed organizzativi. E allora, le imprese chiedono al Governo soprattutto incentivi per l’ammodernamento delle reti o per nuovi sistemi informativi (nel 50% dei casi), seguito da incentivi per nuovi macchinari per le PMI (46%) e incentivi per corsi di formazione per le grandi aziende (38%).
Infatti, c’è un allarme relativo alle competenze digitali nelle organizzazioni: raramente le aziende effettuano un’analisi delle competenze (il 29% delle grandi imprese e il 13% delle medio-piccole), ma quando viene eseguita emergono lacune importanti che richiedono azioni di correzione nel 62% dei casi, mentre nel 32% solo alcune figure possiedono le competenze e nel 6% le imprese si riconoscono già pronte.

Le startup – Il numero di startup nello Smart Manufacturing finanziate a livello mondiale cresce del 15% per il terzo anno di fila (dati completi al 2014) e il finanziamento totale sale a oltre 1,5 miliardi di dollari, di cui il 39% raccolto da nuove imprese nell’area delle Industrial Analytics. Delle 173 startup individuate, il 60% ha sede in Nord America e solo il 30% in Europa. Gli USA sono la patria delle nuove imprese, con un valore medio di finanziamento cinque volte superiore a quello osservato in Europa (rispettivamente 10 e 2,7 milioni di dollari). Nonostante questo, nel Vecchio Continente non mancano casi interessanti e nemmeno in Italia dove sono state censite 20 startup (finanziate e non) che spaziano dall’Industrial IoT (“l’Internet of Things Plug and Play” di Alleantia) a soluzioni di Advanced HMI (Experenti Srl) fino all’Additive Manufacturing (Kentstrapper). In Italia le startup più̀ capaci di attrarre finanziamenti sono nell’area del Cloud Manufacturing.



Contenuti correlati

  • Altair soluzioni AI HPC simulazione aerospace Farnborough Airshow
    AI in simulazione e HPC con Altair al Farnborough Airshow 2024

    Altair porta in mostra le ultime innovazioni nel campo della simulazione ingegneristica, dell’intelligenza artificiale (AI) e del calcolo ad alte prestazioni (HPC) al Farnborough International Airshow 2024, in programma dal 22 al 26 luglio presso il Farnborough...

  • Battaglini Centro Software ERP
    L’ERP di Centro Software consente incrementi in efficienza di oltre il 60%

    L’adozione di un ERP, cioè un software “Enterprise Resource Planning”, all’interno delle aziende attive nel settore meccanico può portare a un beneficio di produttività ed efficienza molto concreto, nella misura di un incremento medio del 60%, che...

  • Di qui al 2035: i futuri desiderabili dell’Osservatorio Futures

    Nel 2035 la maggior parte delle tecnologie sarà intelligente e generativa, in grado di rendere più efficienti le attività e migliorare il benessere delle persone, dalla cura personale all’alimentazione, dall’intrattenimento alla socialità. Oltre all’Intelligenza Artificiale Generativa, altre...

  • Controllo distribuito per il recupero dei rifiuti

    La digitalizzazione e la scalabilità si rivelano fondamentali per un innovativo progetto di sostenibilità. Il DCS digitale è alla base del controllo di precisione dei processi nell’80% della tecnologia per il recupero dei rifiuti. Leggi l’articolo

  • Quando la produzione è additiva

    Negli ultimi tre decenni l’Additive Manufacturing ha visto una crescita notevole, trasformandosi in una realtà industriale pienamente consolidata e matura. Le applicazioni non si limitano alle attività di prototipazione ma si estendono alla produzione di utensili e...

  • Schneider Electric lancia la III edizione dei Sustainability Impact Awards

    Schneider Electric ha aperto le candidature per la terza edizione del premio Schneider Electric Sustainability Impact Award. Questa iniziativa, inaugurata nel 2022, valorizza il contributo che l’ecosistema di clienti, partner e fornitori di Schneider Electric offre alla...

  • Osservatorio Life Science Innovation: l’AI rivoluzionerà la medicina entro 5 anni

    Già oggi strumenti digitali per il monitoraggio a domicilio del paziente, come sensori, App per la salute e real-world data, entro breve l’Intelligenza artificiale applicata alla medicina personalizzata e le cosiddette “terapie digitali” (DTx), soluzioni digitali validate...

  • IoT e AI Zerynth nelle lavorazione meccaniche di T.G.R.

    T.G.R. Srl, azienda specializzata in lavorazioni meccaniche come tornitura, fresatura e rettifica per la produzione di particolari meccanici, ha compiuto un significativo passo avanti nella propria trasformazione digitale grazie all’adozione dalla piattaforma IoT & AI di Zerynth....

  • idea_prototipi_cobot
    L’italiana Idea Prototipi taglia il traguardo di 500 cobot Caibot

    Idea Prototipi, azienda di Udine che firma i suoi cobot  (robot collaborativi) di design con il brand Caibot, ha raggiunto e superato i 500 pezzi in giro per il mondo. Massimo Agostini ceo dell’azienda fa un invito...

  • Green & smart: il binomio del futuro

    Sostenibilità e innovazione: questi i due temi chiave del manifatturiero 5.0, dove Schneider Electric è in grado di fornire un supporto a 360 gradi, dall’energia, all’automazione, alla digitalizzazione In un contesto economico in rapida evoluzione, il settore...

Scopri le novità scelte per te x