Assemblea Anima: per il 2006 è atteso un ulteriore importante sviluppo dell’intero settore

Pubblicato il 25 luglio 2006

Innovazione, sviluppo del comparto energia, sicurezza e sorveglianza del mercato. Sono questi gli elementi per consolidare e incrementare la crescita della meccanica varia italiana sul mercato nazionale e internazionale.

È quanto emerge dall’Assemblea dei Soci della Federazione delle Associazioni Nazionali della Meccanica varia ed Affine – Anima – tenuta a Milano alla presenza del presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo e del presidente di Prometeia Angelo Tantazzi, invitati dal presidente di Anima Savino Rizzio.

“L’industria meccanica dà buoni segnali al Paese” ha sottolineato il presidente di ANIMA Savino Rizzio “Non solo: l’industria meccanica italiana è vincente. Basta guardare i dati relativi al nostro andamento negli ultimi dieci anni rispetto alla Germania, l’unico vero nostro competitor: in alcuni comparti il nostro fatturato è quasi il doppio del loro. Ma la ripresa della produzione da sola non basta per garantire un futuro positivo al comparto. Ora dobbiamo moltiplicare gli sforzi su versanti importanti per il nostro sviluppo e per rendere efficaci le nostre intenzioni abbiamo bisogno dell’appoggio del Governo, al quale ci rivolgiamo con proposte concrete e da applicare con urgenza, quali un referente unico per l’energia e un efficace controllo della contraffazione. Apprezziamo la recente approvazione del Dpef, che pone l’accento sul taglio del cuneo fiscale: un buon punto di partenza per favorire imprese e competitività”.

I dati presentati da Anima relativi all’andamento dell’industria meccanica varia nel 2005 confermano un trend in crescita e preannunciano un 2006 in ulteriore sviluppo, con i risultati più alti degli ultimi quindici anni.

La produzione ha sfiorato nel 2005 i 37 miliardi di euro (erano 36.166 milioni nel 2004) con un incremento in valore del 2,3%, pari all’1,8% a prezzi 2004. Determinante è stato il contributo fornito dalle esportazioni, che ha superato i 19 miliardi di euro, con un aumento del 6,4% in valore, compensando così la lieve flessione delle vendite sul mercato nazionale (-1,8%). La quota export si è posizionata sul 51,6%. L’occupazione, pari a 184.700 addetti, ha subito una leggera contrazione (-0,8% sul 2004). In ripresa invece gli investimenti che hanno registrato un +4,8%.

Sulla base dei risultati del primo semestre le previsioni per il 2006 sono improntate all’ottimismo. La produzione dell’intero comparto dovrebbe superare i 39 miliardi di euro, segnando una crescita media del 6,4% che dovrebbe interessare indistintamente tutti i comparti. Un incremento consistente è atteso sia dal mercato interno, che dovrebbe aumentare del 6%, sia dall’export (+ 6,8% rispetto al 2005).

L’interscambio commerciale nel 2005, sulla base dei dati pubblicati dall’Istat, ha mantenuto un saldo decisamente positivo, pari a oltre 8 miliardi di euro.

L’Unione Europea continua a rappresentare la principale area di destinazione delle produzioni con il 53,1% delle esportazioni totali. Hanno offerto interessanti opportunità gli altri mercati europei, in particolare Russia, Romania, Turchia.

Il rafforzamento del dollaro nella seconda parte dell’anno ha favorito una ripresa delle vendite nel Nord America (+16,7%) e in Centro Sud America, in Brasile in particolare (+15,5%).

Le vendite in Asia, e in particolare in Cina, hanno segnato una frenata (-2,3%). Per i mercati arabi invece si segnala una crescita in Arabia Saudita e negli Emirati Arabi.

Per quel che riguarda le importazioni il settore dipende per il 63% circa dall’Unione Europea, mentre il 17,4% dell’import è di provenienza asiatica e un ulteriore 15% circa di provenienza americana.

La proposta di Anima per dare solidità alla crescita intrapresa dal settore passa attraverso tre azioni: innovazione, sviluppo del comparto energia, sicurezza e