Smau: l’innovazione tecnologica deve fondersi con un cambiamento culturale

Pubblicato il 16 ottobre 2008

Si è aperta ieri mattina la 45esima edizione di Smau. Un taglio del nastro nel segno della più ampia innovazione, a cominciare anche dai partecipanti: ben il 60% è rappresentato da novità che si affiancano ai punti ben saldi di questa manifestazione, dai business partner alle aziende ospiti.

“Per competere sul mercato il nostro Paese ha la necessità di un cambiamento culturale!” – Ha dichiarato l’amministratore delegato di Smau, Pierantonio Macola -. “Da sole le tecnologie non bastano, da soli i casi di eccellenza italiani – primi anche a livello internazionale – non sono sufficienti”.

Smau 2008 (dal 15 al 18 ottobre) si estende su una superficie di 35.000 mq per accogliere circa 50.000 visitatori professionali. Sono in tutto 483 gli espositori presenti – inclusi i business partner, le aziende ospiti e rappresentate -, tra cui annoveriamo: BlackBerry, Cisco, Epson, Gruppo Esprinet, Hp, Ibm, Intesa Sanpaolo, Kodak, Nortel, Sony, Telecom Italia, Zucchetti. Ben 200 gli appuntamenti tra convegni, seminari e casi pratici che comprendono anche 150 relatori indipendenti.

Nel corso della conferenza di apertura sono intervenuti, insieme a Pierantonio Macola, l’amministratore delegato di Fiera Milano Claudio Artusi, il presidente e il coordinatore degli Osservatori ICT e management della School of Management del Politecnico di Milano rispettivamente Umberto Bertelè e Andrea Rangone, il presidente del Consiglio Comunale di Milano, Manfredi Palmeri.

Claudio Artusi ha ringraziato ed espresso la propria ammirazione “alle aziende e ai partner che sono dietro e accanto a Smau. Questa manifestazione si sta trasformando: è il paradigma del nostro modo di fare fiere. Non è più una normale rete dove sono presenti solo il venditore e l’acquirente, l’espositore e il visitatore. Ma è una rete attiva che genera valore. Al di là del portafoglio ordini, tutti coloro che torneranno nelle proprie sedi e nei loro uffici dopo Smau lo faranno con idee nuove, soluzioni innovative ed entusiasmo nel fare business”.

Per operare e crescere è necessario anche conoscere lo stato dell’arte e le tendenze. La School of Management del Politecnico di Milano ha presentato il suo nuovo rapporto sulla relazione tra Ict e imprese italiane. “Mai come oggi – ha sottolineato Umberto Bertelè – in una situazione di congiuntura economica e finanziaria negativa, è importante acquisire questa consapevolezza, non solo nelle grandi aziende dove la strada sembra maggiormente tracciata, ma anche nelle piccole e medie che, come sappiamo, sono l’ossatura portante del nostro sistema produttivo”.

Dall’analisi del Politecnico effettuata su un campione di oltre 700 Pmi italiane e di 100 grandi imprese emerge che il 50% delle Pmi e il 25% delle imprese di grandi dimensioni sono ancora ferme al palo – sottolineano dal Politecnico – e restie a cavalcare l’innovazione, sfruttando il driver delle tecnologie Ict. È un dato allarmante, anche se le cose stanno cambiando. Nelle imprese più grandi questa consapevolezza ormai riguarda il 40% del campione. Esiste poi una situazione intermedia formata dal 30% di Pmi e dal 35% di big company nel quale esistono squilibri interni che rischiano di bloccare lo sviluppo o perché il vertice è poco sensibile all’innovazione tramite lo sviluppo dell’Ict oppure a causa di un It manager troppo conservativo o temporeggiatore.

Manfredi Palmeri ha lanciato una sfida per una Milano capitale dell’innovazione che guarda a Expo 2015 con Smau parte integrante di una strada da percorrere insieme dal 2008 al 2015. “La tecnologia è parte integrante in Expo 2015 – ha ricordato Palmeri – e tra i sette temi portanti di Expo 2015 c’è proprio l’innovazione tecnologica”. Il Presidente del Consiglio Comunale di Milano ha infine sottolineato l’importanza di “Smau Fuori Salone” che rappresenta l’occasione di grande abbraccio che la città può riservare a questa manifestazione anche fuori dalla Fiera.



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