Più outsourcing per la logistica delle aziende italiane

Secondo la ricerca “La logistica tra presente e futuro” di Accenture-SDA Bocconi, più del 78% dei costi logistici delle imprese è originato da attività in outsourcing, principalmente per la gestione dei trasporti e del magazzino

Pubblicato il 30 maggio 2011

La logistica rimane un’attività fortemente esternalizzata per le aziende italiane. Il 78% dei costi logistici sostenuti dalle imprese è originato da attività svolte da terzi e la tendenza all’outsourcing, in futuro, riguarderà in particolare la gestione dei magazzini, dove l’esternalizzazione crescerà del 10% nel prossimo triennio. È quanto emerge dalla ricerca “La logistica tra presente e futuro” condotta da SDA Bocconi e Accenture su un campione di aziende italiane e multinazionali operanti in Italia con fatturato di oltre 50 milioni di euro, attive in diversi settori industriali: food&beverage (24%), fornitura di servizi logistici (22%), farmaceutico (17%), retail (15%).

Lo studio rivela che le operazioni legate alla logistica risultano ancora oggi attività ‘fisiche’: l’89% dei costi sono infatti generati da attività di trasporto e di magazzino e incidono sul fatturato dal 2% al 7% circa a seconda dei settori, una tendenza che si prevede rimarrà costante anche nel prossimo triennio.

La distanza tra domanda e offerta di servizi logistici è la problematica principale che emerge dall’analisi di SDA Bocconi e Accenture: “La domanda delle aziende è ancora fortemente concentrata sui servizi tradizionali di trasporto e magazzino, quindi sulla riduzione di costi, mentre l’offerta degli operatori logistici si sta sforzando di proporre servizi di pianificazione a maggior valore aggiunto e una maggiore personalizzazione a seconda dei fabbisogni dei clienti” ha spiegato Enzo Baglieri, responsabile della Unit Operations and Technology Management della SDA Bocconi. “A differenza di quello che sembra essere il trend fuori dai confini nazionali, risulta quindi più arduo per gli operatori logistici trasformarsi in veri e propri ‘quarte parti logistiche’, ossia orchestratori della supply chain”.

Ciò nonostante si avverte un cambiamento culturale tra le aziende italiane, nel garantire maggiore efficienza nella relazione tra clienti e fornitori e una migliore integrazione dei processi e dei flussi informativi attraverso un ricorso più sistematico della tecnologia.
“La logistica, come confermano i dati emersi da questa ricerca, sta diventando sempre più un fattore determinante per la competitività delle imprese e il raggiungimento dei livelli ottimali di efficienza” ha dichiarato Paolo Mondo Responsabile Supply Chain di Accenture. “Tuttavia, perché questo settore riesca a esprimere realmente il suo potenziale e il suo valore, è necessario colmare lo scostamento tra domanda e offerta, soprattutto aiutando le aziende a comprendere l’importanza dell’outsourcing anche per quelle attività a maggiore contenuto informativo e a maggior valore aggiunto, come ad esempio le fasi finali dei processi di assemblaggio e distribuzione e la pianificazione dei flussi”.

La ricerca sottolinea come sia in rapido aumento l’uso di prassi collaborative tra i vari attori della catena logistica. Sotto il profilo transazionale, in particolare, il 100% delle aziende indagate utilizza appositi strumenti per la gestione degli ordini tra clienti e fornitori, mentre il 70% adotta tecnologie e prassi di advanced shipping notes (in grado di fornire all’acquirente informazioni sui beni trasferiti nella spedizione) e soluzioni di fatturazione elettronica.

Si distingue in particolare il contesto del retail (distribuzione organizzata di prodotti food e non food), dove le prassi collaborative sono adottate per oltre il 70% dei casi seppure spesso sia un atteggiamento circoscritto a una porzione limitata di fornitori più strategici. Inoltre, il 30% delle aziende incluse nella ricerca ha già adottato soluzioni di VMI (vendor managed inventory) e CPFR (collaborative planning, forecasting and replenishment) e un ulteriore 30% ha intenzione di adottare le medesime soluzioni. Ancora marginali, invece, le collaborazioni ‘orizzontali’, ossia tra aziende che operano allo stesso stadio della catena del valore: solo il 10% delle aziende intervistate adotta queste prassi.

Il futuro della logistica non si caratterizzerà però solo per la crescita dell’outsourcing. Nei prossimi tre anni, infatti, quasi la metà delle aziende intervistate concentrerà i propri investimenti sulla revisione del network logistico e sul ridisegno delle strategie distributive (40%), oltre che sul miglioramento delle attività di previsione, pianificazione e programmazione della distribuzione (25%).

SDA Bocconi School of Management: www.unibocconi.it
Accenture: www.accenture.it



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