Il futuro del 5G industriale

Dalla rivista:
Fieldbus & Networks

 
Pubblicato il 7 febbraio 2024

L’ultimo osservatorio ‘5G & Beyond’ del Politecnico di Milano ha stimato che nel 2026 il mercato europeo del 5G raggiungerà il valore di 1,72 miliardi di euro, soprattutto grazie all’apporto del mondo dell’industria

Il 2023 è stato un anno importante per il mercato industriale del 5G: si è concluso il processo di standardizzazione ‘base’ della tecnologia, che la rendono ‘diversa’ dalle precedenti generazioni di rete mobili, e sono diventate realtà le prime offerte commerciali di reti private, cioè destinate a singole aziende, da parte di tutti i principali operatori di telecomunicazioni, ora però l’ecosistema deve creare le condizioni per sviluppare la domanda. L’Osservatorio ‘5G & Beyond’ della School of Management del Politecnico di Milano ha censito in Europa 117 progetti 5G industriali (incluso il Regno Unito), di cui poco più della metà ha meno di 2 anni, con 7 nuovi casi in Italia nel 2023, a dimostrazione di come, anche nel nostro Paese, alcune grandi aziende abbiano deciso di esplorare il potenziale di questa tecnologia. Entro il 2026 si prevede che il mercato industriale 5G in Europa raggiunga un valore di 1,72 miliardi di euro, il 10% del quale rappresentato dall’Italia, quarto Paese per dimensione. Rimane però una stima: tale valore potrebbe superare i 2 miliardi o essere inferiore a 1 miliardo a seconda del ruolo di stimolo che potrà avere il soggetto pubblico, della capacità dell’offerta di formalizzare pacchetti di soluzioni e servizi, e della fiducia e capacità di avviare progetti dei privati. “Lo sviluppo delle reti industriali sta mettendo in moto il mercato 5G” ha sottolineato Giovanni Miragliotta, responsabile scientifico dell’Osservatorio 5G & Beyond. “Le imprese hanno compreso come il 5G sia la piattaforma con cui digitalizzare i processi operativi e sostenere la nuova automazione”. Ma, “la strada da percorrere per il pieno sviluppo del mercato 5G è ancora lunga per alcuni ostacoli da superare” ha ribadito Antonio Capone, anche lui responsabile scientifico dell’Osservatorio. “Lo sviluppo di reti pubbliche procede a velocità inferiore rispetto alle aspettative per le difficoltà economico finanziarie degli operatori di telecomunicazioni che limitano gli investimenti. Inoltre, i progetti 5G a oggi sono fortemente incentrati sull’infrastruttura di rete e non spingono abbastanza nella progettazione di applicazioni innovative, pe la debolezza della proposizione di valore dei servizi della filiera ICT. Anche il soggetto pubblico, a livello italiano ed europeo, potrà giocare un ruolo chiave in termini di propulsore o freno del mercato a seconda delle decisioni su vari fronti: dalle politiche sullo spettro ai limiti elettromagnetici, dagli incentivi alla domanda alla possibilità di diversificazione dei servizi di connettività”. A livello globale, la velocità di sviluppo commerciale del 5G dipenderà anche dal ruolo che avranno i grandi cloud provider Hyperscaler nei confronti degli operatori di telecomunicazione: collaborativo per offerte edge cloud (come in Europa) o competitivo con proprie offerte dirette di reti private (come in USA). Ha osservato Marta Valsecchi, direttore dell’Osservatorio: “Oggi si nota come il 5G cresca più velocemente nei Paesi con un tessuto economico più forte e con tassi di digitalizzazione più elevati; in Italia è importante che il sistema economico nel complesso favorisca gli investimenti in digitalizzazione e che la filiera TLC strutturi un’offerta adeguata al nostro contesto produttivo”.

Il mercato

Secondo le stime dell’Osservatorio, entro 3 anni si prevede un valore del mercato industriale 5G in Europa pari ai 1,72 miliardi di euro, valore che non considera però il potenziale mercato di servizi a valore aggiunto che deriverebbe dall’applicazione del 5G, come servizi IoT potenziati, analisi dati in realtime o impiego di realtà aumentata e virtuale. “Lo sviluppo futuro del mercato 5G industriale sarà influenzato da molti fattori” ha spiegato Luca Dozio, direttore dell’Osservatorio 5G & Beyond “come le scelte politiche, per esempio la spinta pubblica su applicazioni di smart city, l’accelerazione di progetti di mobilità autonoma o il successo di applicazioni verticali come la localizzazione in tempo reale di beni o mezzi di produzione nei siti industriali distribuiti. In uno scenario più ottimistico, se cioè dovessero realizzarsi le condizioni più favorevoli, il mercato potrebbe superare i 2 miliardi di euro nel 2026”.

I progetti

Nei 27 Paesi dell’Unione Europea sono stati identificati (su fonti pubblicamente accessibili) 92 progetti di MPN, 26 dei quali avviati nel 2023, a indicare un interesse crescente. Germania e Finlandia primeggiano per numero di progetti, ma anche l’Italia si comporta bene con 7 nuovi progetti nel 2023, per un totale di 117 progetti nel vecchio continente includendo anche il Regno Unito. La maggioranza di essi riguarda la manifattura (44% del totale), soprattutto automotive e miniere, quindi la logistica (30%), soprattutto nei porti: il 5G garantisce infatti una copertura affidabile e performante in ampi spazi, semplifica la gestione delle reti e abilita nuove applicazioni. In USA sono stati censiti 43 casi applicativi, anche se probabilmente il numero reale è più alto. Da un’analisi dei casi d’uso emerge come per lo sviluppo del 5G l’accesso allo spettro sia un elemento importante: in Paesi come UK, USA e Germania, dove le aziende possono acquistare frequenze per uso locale senza bisogno di un operatore Telco, si stanno registrando dinamiche di mercato interessanti. Ancora più della disponibilità di spettro è importante il meccanismo con cui questo è regolato, che rende più o meno complicato lo sviluppo dei progetti. Un altro elemento che discrimina i Paesi più avanzati è la presenza di grandi aziende con alta capacità di investimento ed elevato livello di digitalizzazione.

I vantaggi del 5G

Nelle reti industriali sono ampiamente utilizzate tecnologie wireless alternative al 5G, come Lorawan, WMbus e wi-fi; le tecnologie disponibili, però, non riescono a soddisfare completamente le esigenze operative di alcune aziende; in questo senso il 5G potrebbe completare l’offerta attuale di reti. Utilizzato in luoghi con copertura geografica limitata, infatti, risulta più affidabile del wi-fi per via delle minori interferenze e del migliore livello di servizio garantito; su aree più ampie, poi, la possibilità di sfruttare soluzioni ibride, che combinano reti private e pubbliche, è vincente. Infine, su applicazioni che richiedono alta affidabilità e copertura globale, come per esempio quelle legate alla mobilità e l’auto connessa, il 5G non ha competitor. In generale, risulta essere la tecnologia dominante per tutte le applicazioni che lavorano in aree industriali estese, come siti produttivi o porti, in cui non è possibile avere una connettività cablata e dove altre soluzioni di connettività wireless risultano inadatte.

Osservatori Digital Innovation, Politecnico di Milano – www.osservatori.net

 

Sfruttare il potenziale del 5G nel manifatturiero italiano: la parola alle aziende

Rispondono alle nostre domande: Giovanni Prinetti, solution marketing manager di Allied Telesis (www.alliedtelesis.com/it/en), Jai Thattil, senior director, head of industry e sustainability marketing di Juniper Networks (www.juniper.net), Miguel Munoz de Morales, head of smart industry consulting Europe di Orange Business (www.orange-business.com), Maurizio Perquis, product portfolio management manager di Siemens Digital Industries in Italia (www.siemens.com/it/it/azienda/chi-siamo/business/ digital-industries.html) e Alessandro Magnino, head of global enterprise di Vodafone Business Italia (vodafone.it).

Qual è lo stato dell’arte delle reti industrial 5G in Italia?

Munoz de Morales: “L’Italia, in quanto quarto maggiore contributore al mercato europeo del 5G, e posizionata in modo privilegiato per trarre benefici da questo progresso tecnologico, ricavandone un vantaggio competitivo. L’integrazione del 5G nel settore manifatturiero italiano può migliorare significativamente la competitività industriale del Paese, guidando innovazioni nell’automazione e nei processi di produzione intelligenti”.

Perquis: “Il mondo dell’industria, e più nello specifico quello della comunicazione industriale, ha delle esigenze particolari in termini di robustezza della comunicazione, di bassa latenza garantita e di trasporto sicuro dei dati, per garantire la sicurezza intrinseca di persone e macchine. Il 5G promette davvero di rivoluzionare il settore industriale, oltre che quello consumer, andando a soddisfare queste esigenze, ma attualmente lo stato dell’arte delle reti industriali 5G in Italia riteniamo sia ancora a livello di PoC, cioè di implementazione di coperture 5G allo scopo di studiarne le potenzialità attraverso casi applicativi specifici. Siemens, già da diverso tempo, ha testato la tecnologia 5G presso l’Automotive test Center di Norimberga, dove sono state studiate le potenzialità dello standard in un ambiente tipicamente di fabbrica, con router industriali basati su tecnologia 5G sviluppati internamente (Scalance MUM856-1 e MUM853-1) adatti a reti 5G sia pubbliche che private, e installati su parti ad altissima mobilita come gli AGV. Qui abbiamo inoltre stabilito come questa tecnologia si possa sposare con altre applicazioni e convivere, per esempio, con altri standard di comunicazione wireless. Parallelamente, presso il sito produttivo Siemens di Karlsruhe, e stata installata un’intera infrastruttura privata 5G marchiata Siemens, dotata, oltre che dei router a bordo macchina o a bordo AGV, anche di un’unita Core 5G realizzata ad hoc e di radiostazioni (gNodeB) adatte all’uso in area industriale”.

Quali sono le applicazioni dove il 5G può fare la differenza rispetto ad altre soluzioni di rete industriali?

Magnino: “Vodafone negli anni passati ha condotto una serie di sperimentazioni sulla tecnologia 5G. Le aziende, che ne hanno intuito le potenzialità e intravisto le possibili applicazioni stanno oggi investendo in questa tecnologia per innovare in modo significativo la loro infrastruttura digitale. Le reti 5G e in particolare le reti dedicate per le aziende, le cosiddette Mobile Private Network (MPN), saranno sempre più rilevanti in diversi settori: in campo industriale, per la logistica, per le utility, per la pubblica amministrazione o ancora nel settore sanitario o della formazione. E ancora, nel manifatturiero queste reti possono collegare impianti e macchinari per la raccolta istantanea di informazioni, per migliorare i processi produttivi e supportare servizi business-critical grazie a una connettività sicura (perché il flusso di dati locale e protetto), affidabile nelle prestazioni e sempre disponibile”.

Prinetti: “Le soluzioni di rete industriale, in particolare quelle outdoor wi-fi 6, e le tecnologie 5G si contendono una fetta di mercato costituita da tutti i dispositivi e le applicazioni in movimento, che non possono utilizzare una connessione cablata e devono essere comunque connesse a un centro di controllo. Esistono tre tipi principali di implementazione:

– la prima prevede una soluzione industriale con dispositivi wireless outdoor che possono essere installati in aree ampie, ma sempre geograficamente limitate, per gestire grandi quantità di dati senza limite contrattuale e senza costi ricorsivi dopo l’installazione.

– Una seconda soluzione che utilizza il 5G pubblico, per il quale non serve un’infrastruttura proprietaria, ha invece limitazioni minime di area di lavoro, ma una capacita di trasporto dati che si rivela elevata solo in prossimità di antenne. Inoltre, le soluzioni 5G hanno sempre dei costi di abbonamento ricorsivi.

– La terza opzione e rappresentata dal 5G privato, in cui e l’azienda stessa a fornirsi di una propria rete 5G. Dati i costi elevati, questa soluzione e solitamente destinata a realtà molto strutturate. L’area di sovrapposizione tra le reti industriali e quelle 5G e il mondo outdoor, in cui in particolare il 5G trova la sua area di utilizzo naturale nelle applicazioni in totale mobilita. Proprio quando questa necessita di mobilita e molto elevata, come nella gestione dei trasporti, carichi e scarichi nei magazzini, la gestione di veicoli autonomi nei porti o in grandi aree di carico il 5G può fare la differenza”.

Thattil: “Sostanzialmente le reti private basate sul 5G potenziano le infrastrutture wi-fi esistenti fornendo alcune importanti funzionalità:

spettro dedicato per una copertura affidabile: le reti private 5G sfruttano uno spettro dedicato garantendo una copertura stabile sia all’interno sia all’esterno, caratteristica particolarmente richiesta negli ambienti industriali. Ciò garantisce una qualità di servizio di gran lunga migliore per molti dispositivi e applicazioni di livello industriale;

latenza ridotta e maggiore capacità: le reti private 5G garantiscono la bassa latenza necessaria per applicazioni critiche, come la realtà aumentata e il controllo remoto dei macchinari. Possono anche supportare una notevole capacità, necessaria soprattutto per i dispositivi IoT in applicazioni quali i sensori smart e i veicoli connessi;

modelli di deployment flessibili: le imprese possono adattare il deployment delle reti 5G sulla base delle loro particolari esigenze.

– Parliamo nello specifico di:

Virtual Private Mobile Network: copertura della rete privata virtuale fornita dalla rete mobile del service provider con network slice end to end;

On-Premises Private Mobile Network: i service provider implementano e gestiscono la rete privata, mentre le aziende eseguono l’attivazione e disattivazione dei servizi e l’associazione degli utenti ai servizi;

Standalone Private Mobile Network: l’impresa implementa e gestisce la rete privata;

Neutral Host Service Provider: gli host provider neutrali implementano una rete mobile che può essere concessa in licenza a diversi service provider; può anche essere offerta come servizio mobile privato alle aziende. Queste funzionalità possono rendere possibili diversi impieghi in vari mercati verticali, tra cui:

– il manifatturiero, dove e possibile sfruttare la bassa latenza per applicazioni di robotica e automazione e per migliorare i processi produttivi e la qualità grazie alla videosorveglianza;

– il minerario, per la gestione remota delle attività di perforazione e trasporto e per garantire una maggiore sicurezza dei lavoratori, grazie a strumenti intelligenti indossabili e sensori ambientali, nonché ad autocarri a guida autonoma;

– le utility, per l’implementazione di soluzioni smart grid per il monitoraggio della domanda di energia elettrica e per garantire la stabilita della connettività negli impianti di produzione di energia, nei campi solari ed eolici, nonché una più fluida collaborazione tra gli operatori sul campo;

– i trasporti, per una copertura affidabile in porti e aeroporti per il monitoraggio degli asset e la videosorveglianza, oltre che per sicurezza e tracciamento;

– la sanità, dove e possibile realizzare la raccolta automatizzata di dati sanitari biometrici e abilitare servizi come il monitoraggio remoto dei pazienti, le ambulanze connesse e la telemedicina;

– il retail, per l’ottimizzazione della supply chain, della logistica e degli inventari e per offrire ai clienti esperienze di realtà aumentata e virtuale;

– il petrolifero, dove il 5G diventa fondamentale per garantire connettività negli impianti di estrazione remoti, tipicamente in aree non coperte dai service provider;

– nell’agricoltura connessa, per rendere possibile il tracciamento della crescita dei raccolti e l’utilizzo di strumenti e robot connessi per la raccolta dei prodotti e la distribuzione ai magazzini”.

Perquis: “Sappiamo che i ‘pilastri’ portanti del 5G sono tre, ciascuno dei quali può apportare nuovi tipi di applicazioni.

– L’Enhanced Mobile BroadBand (Embb) consente di trasportare grandissime capacita di dati con prestazioni eccezionali. Laddove si dispone di queste possibilità e inevitabile pensare al trasporto di immagini ad alta definizione: oltre alle note realtà virtuale e aumentata, che potranno essere realizzate anche con accesso remoto agli impianti via web, possiamo pensare a scenari applicativi legati all’uso dell’AI per il riconoscimento di forme e aspetti. Se aggiungiamo l’aiuto delle nuove tecnologie edge e cloud possiamo portare un potere computazionale completamente nuovo nella fabbrica.

– Il Massive Machine Type Communication consentirà di collegare una moltitudine di dispositivi all’interno della stessa infrastruttura, garantendo a tutti un’adeguata qualità del servizio. Qui e d’obbligo pensare ad applicazioni di sensoristica e IIoT: la quantità di dati che si verrebbe a creare potrebbe a sua volta portare un plusvalore aggiunto da utilizzare per altre applicazioni basate su Big Data.

– Infine, l’Ultra Reliable Low Latency Communication (Urllc) si indirizza alle applicazioni industriali più critiche e sensibili dal punto di vista della robustezza e velocita. Si pensi soprattutto alla comunicazione machine-to-machine, per esempio, o all’uso di robot collaborativi (Cobot) in grado di organizzarsi in maniera autonoma; esplorando il concetto al massimo delle sue potenzialità si può pensare a una smart factory dove le diverse macchine, slegate dal vincolo fisico del cavo, possono andare incontro alle esigenze produttive muovendosi e negoziando i rispettivi compiti in tempo reale”.

Munoz de Morales: “Il 5G e l’ultima frontiera nel campo delle tecnologie wireless: offre velocita significativamente più elevate e una latenza inferiore rispetto al 4G; inoltre, e progettato per supportare una vasta rete di dispositivi, aprendo la strada a soluzioni innovative in svariati settori, in quanto mette a disposizione sistemi più connessi ed efficienti. La tecnologia 5G ha un potere di trasformazione formidabile per il settore manifatturiero; infatti, non e solo un ‘aggiornamento’ nel campo delle telecomunicazioni, ma ha una forza rivoluzionaria. Con la sua velocita senza precedenti, la latenza ridotta e la connettività avanzata, il 5G e destinato a trasformare il modo in cui operano le unita produttive; consentendo l’elaborazione dei dati in tempo reale e l’integrazione dell’IoT, apre la strada a sistemi di produzione più efficienti, flessibili e reattivi”.

Quali driver possono favorire lo sviluppo del mercato 5G industriale?

 Thattil: “Ritengo che i maggiori driver per lo sviluppo del mercato 5G industriale siano:

spettro idoneo alle esigenze delle imprese: per creare reti private 5G, le imprese richiedono uno spettro in banda media, in licenza o condiviso, a costi contenuti;

opzioni NaaS (Network as a Service): si tratta di opzioni che possono includere hardware, software e gestione per un fee mensile ed eventuali altri fee aggiuntivi per offerte basate su uno SLA, che possono incoraggiare le imprese ad adottare reti 5G private per le proprie particolari esigenze;

ecosistema di partner e soluzioni basate sul risultato: tutti i protagonisti dell’ecosistema, compresi service provider, fornitori wireless, system integrator e fornitori di dispositivi, dovrebbero concentrarsi sullo sviluppo di soluzioni basate sul risultato per diversi mercati verticali. Questo approccio riduce l’onere dell’integrazione a carico delle imprese;

offerta di servizi gestiti: i service provider e i fornitori di servizi wireless privati dovrebbero fornire servizi gestiti per le offerte di rete privata;

Open RAN: le imprese private dovrebbero esplorare le soluzioni basate su Open RAN per le proprie reti private, dato che queste non hanno una base installata legacy. I Radio Intelligent Controller (RIC) RAN possono abilitare nuove applicazioni che permettono di migliorare l’esperienza del servizio, ridurre i costi di investimento e operativi e rendere possibili nuovi modelli di business”.

Perquis: “Un possibile acceleratore potrebbe consistere nell’allineare, stabilendolo a livello internazionale (nei Paesi aderenti), lo stesso range di frequenze in banda 5G licenziate a uso privato. Ciascuna azienda potrebbe cosi realizzare nei vari Paesi e in autonomia la propria rete 5G privata, avendone il completo controllo in termini di gestione infrastrutturale e sicurezza. Per quelle aziende disponibili all’esternalizzazione della gestione dell’infrastruttura di comunicazione e della sua sicurezza, potrebbe essere interessante avere la disponibilità da parte delle Telco di implementare infrastrutture 5G complete fornite as-a-Service.

Munoz de Morales: “L’adozione del 5G nel settore manifatturiero apre numerose opportunità, portando:

  • maggiore efficienza operativa: il 5G facilita un processo decisionale più rapido e comunicazioni efficienti da macchina a macchina, aumentando la produttività;
  • più sicurezza e flessibilità: le reti 5G offrono protocolli di sicurezza avanzati e configurazioni di rete flessibili, fondamentali per proteggere i dati sensibili e adattarsi alle diverse esigenze industriali;
  • applicazioni innovative: dalla realtà aumentata per la formazione e la manutenzione, al monitoraggio in tempo reale delle merci, il 5G consente di dare vita a un’ampia gamma di applicazioni innovative in campo manifatturiero”.

Quali sono invece i principali ostacoli alla diffusione del 5G?

 Prinetti: “I principali ostacoli relativi alla diffusione delle applicazioni 5G sono legati fondamentalmente a due fattori: il primo e quello tipico dell’introduzione di una nuova tecnologia, con una curva di apprendimento che non può essere ignorata; il team IT, abituato a lavorare con soluzioni di cui ha il completo controllo, si trova a dover imparare nuove tecnologie, interfacce, termini e problemi. Inoltre, il team IT non ha il controllo di tutta l’infrastruttura, ma solamente della parte di terminale e di data center. Il secondo fattore di complessità e quello economico: una rete Industrial Ethernet ha una struttura in cui i costi Capex sono rappresentati principalmente da acquisto e implementazione della rete, mentre gli Opex, che includono tutta la gestione della rete, sono decisamente inferiori. In una rete 5G, in cui il servizio e fornito da terze parti, su rete 5G pubblica o virtuale, e invece la voce dei Capex a essere preponderante. Si tratta di un cambio di paradigma che ha impatto non solo sugli aspetti tecnologici, ma anche su quelli di gestione, rendendo necessario un coordinamento tra diverse divisioni aziendali, creando cosi un’ulteriore potenziale barriera di ingresso”.

Perquis: “Lo sviluppo del mercato 5G industriale e in parte ostacolato dal fatto che attualmente l’implementazione dell’infrastruttura completa 5G, comprensiva dei vari servizi da essa messi a disposizione, ha ancora un rapporto costi/ benefici considerato troppo elevato rispetto a soluzioni di comunicazione cablate o wireless tradizionalmente utilizzate dalle aziende per la connettività industriale. In aggiunta, in questo momento storico di digitalizzazione delle aziende, le risorse di investimento in innovazione a loro disposizione vanno prioritariamente al mettere in sicurezza le attuali infrastrutture di comunicazione IT/OT, piuttosto che implementarne di nuove”.

Munoz de Morales: “Il percorso verso l’integrazione del 5G non e purtroppo privo di ostacoli. E necessario affrontare le preoccupazioni relative agli investimenti infrastrutturali, alla sicurezza dei dati e alla preparazione tecnologica. Il superamento di queste barriere richiede sforzi collaborativi da parte dei leader del settore, dei politici e dei fornitori di tecnologia come Orange Business”.

Quale sarà, secondo lei, l’evoluzione del mercato 5G industriale in Italia nei prossimi anni?

Munoz de Morales: “Guardando al futuro, credo che il mercato industriale del 5G in Italia vedrà una crescita sostanziale, guidata dalla necessita di processi produttivi più connessi ed efficienti. Mentre assistiamo alla convergenza tra tecnologia dell’informazione (IT) e tecnologia operativa (OT), il 5G svolgerà un ruolo cruciale. A mio avviso, il 5G non e solo una parte dell’evoluzione industriale: ne e un motore fondamentale. Il viaggio verso l’adozione del 5G nel settore manifatturiero italiano non significa solo adottare nuove tecnologie, si tratta di rimodellare l’intero ecosistema industriale. Per i dirigenti delle multinazionali il messaggio e chiaro: e il momento di agire. Adottare il 5G non e più una scelta ma una necessita per rimanere competitivi nel mercato globale in rapida evoluzione”.

Perquis: “Nei prossimi anni, a mio parere, il mercato 5G industriale in Italia vedrà un’espansione nei settori del manufacturing, della logistica e dell’energia, la cui velocita di crescita dipenderà sostanzialmente dall’implementazione dei driver e dalla rimozione degli ostacoli citati. In aggiunta, a favorirne l’evoluzione ci sarà la disponibilità di tutte le caratteristiche del 5G, quindi la disponibilità di prodotti in release 17 o successive, e l’evoluzione di un’offerta tecnologica di dispositivi nativi 5G (sensori, attuatori ecc.), i quali potrebbero spingere a rivedere e ottimizzare i progetti di macchine e impianti industriali, semplificando gli onerosi cablaggi attualmente adottati”.

Ci sono già esempi di impiego del 5G in Italia?

 Magnino: “Sono già diverse le realtà aziendali che stanno trasformando i loro processi grazie alla tecnologia 5G. Facciamo qualche esempio.

– Vodafone Business sta realizzando la prima Mobile Private Network 5G ibrida nel settore energetico nazionale insieme a Snam. Si tratta di un’infrastruttura di rete integrata nella rete Vodafone e, quindi, disponibile su tutto il territorio nazionale coperto: fornirà copertura dedicata in 23 impianti nazionali di Snam, il principale operatore europeo nel trasporto, Giovanni Prinetti di Allied Telesis nello stoccaggio e rigassificazione di gas naturale. La tecnologia 5G permetterà di connettere contemporaneamente un numero elevato di dispositivi e abiliterà servizi e soluzioni innovative; in particolare, la sensoristica di campo, come per esempio misuratori di pressione, vibrazione e altri meter, permetterà di raccogliere localmente grandi quantità di dati e di inviarli alla centrale. Altre soluzioni riguardano telecamere e sensori antintrusione; applicazioni per la telediagnostica e il monitoraggio degli impianti; soluzioni di realtà aumentata e realtà virtuale per la formazione dei tecnici e per l’assistenza da remoto. L’infrastruttura 5G che Vodafone Business e Snam stanno realizzando permetterà di accelerare la transizione energetica in Italia.

– In ambito manifatturiero Vodafone Business ha realizzato per Solvay una Mobile Private Network con copertura 4G e 5G dedicata per il sito produttivo di Spinetta Marengo, in provincia di Alessandria, uno dei più importanti al mondo per il gruppo chimico. Grazie alle caratteristiche distintive e abilitanti della rete di quinta generazione (latenza al millisecondo e Ultra- Mobile Broadband, che consentono una capacità di gestione e di trasferimento di enormi quantità di dati e su diverse applicazioni), potranno essere implementati e sviluppati soluzioni e processi innovativi di produzione intelligente. Fra questi l’Industrial IoT, che consentirà a Solvay di raccogliere un’enorme quantità di dati in tempo reale dai dispositivi interconnessi sulle macchine di produzione del suo stabilimento piemontese, di trasmetterli alle piattaforme applicative (interne e in cloud) e di analizzarli per far si che si trasformino in informazioni utili a un miglioramento della produzione e alla manutenzione delle macchine. Con larghezza di banda più ampia, ritardi ridotti, maggiore sicurezza, affidabilità e tempi di implementazione più rapidi, saranno abilitate applicazioni innovative come la robotica automatizzata e la realtà aumentata (AR) e virtuale (VR), per gestire anche da remoto la manutenzione sugli impianti dello stabilimento.

– Sempre in tema di Mobile Private Network, Vodafone Business Italia ha fatto da apripista in Europa realizzando per Porsche Engineering la prima rete privata 5G ibrida d’Europa al Nardo Technical Center (NTC). Questa infrastruttura di rete mobile abilita la copertura 4G e 5G in tutto il Centro Prove pugliese e si propone di consentire ai clienti del Centro lo sviluppo e il testing di un’ampia serie di applicazioni tecnologiche per la mobilità del futuro, come la capacita di un veicolo di dialogare con un altro, oppure la possibilità di scambiarsi informazioni con infrastrutture lungo la strada.

– Vodafone ha infine annunciato di recente l’avvio di un progetto con l’Università di Palermo per realizzare il primo campus universitario in 5G: l’iniziativa prevede lo sviluppo di progetti in cui la tecnologia 5G abilita nuove funzionalità e approcci all’istruzione e alla formazione nelle università e negli ospedali, nonché la creazione di un sistema di assistenza continua.

Questi sono solo alcuni esempi, ma grazie all’architettura altamente reattiva e alla bassa latenza del 5G le MPN stanno aprendo la strada alle applicazioni tecnologiche del futuro nei più diversi settori”.

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