Adottare un approccio modulare al cloud per semplificare il lavoro degli sviluppatori

Pubblicato il 20 gennaio 2022
Couchbase Fabio Gerosa cloud

Di Fabio Gerosa, Sales Director Italia di Couchbase

Con la domanda di nuovi servizi da parte degli utenti che continua a crescere le aziende devono continuamente adattarsi ai tempi che cambiano e la digitalizzazione non è mai stata così importante. Sta aumentando la pressione sulle organizzazioni, chiamate a portare a termine le iniziative di trasformazione digitale il più velocemente possibile, con il 55% dei CIO che ha dichiarato come già nel 2021 stessero aumentando il personale per accelerare i loro programmi digitali. Il cloud ricopre quindi un ruolo essenziale. Abilitando nuove opportunità di ritorni e una più rapida delivery verso il mercato, il cloud è la strada da seguire per le aziende che desiderano ottenere successo digitale. Ecco perché il 95% degli intervistati da Accenture afferma di aver adottato servizi cloud avanzati.

Tuttavia, le sfide non mancano. Innanzitutto, i team hanno bisogno di competenze, con risorse che conoscano il funzionamento del cloud e abbiano l’expertise per sbloccarne il potenziale. Questo si sta dimostrando difficile in quanto reclutare talenti resta un compito complesso, (un recente report di Gartner ha osservato che i dirigenti IT ritengono la mancanza di talenti la barriera più significativa per l’implementazione di cloud, edge computing, automazione e altre tecnologie emergenti). Inoltre, con il 92% delle aziende che ritengono DevOps cruciale per rivoluzionare le loro strategie digitali, è preoccupante sapere che tre quarti degli sviluppatori hanno in programma di cambiare lavoro entro due o tre anni, come evidenziato in un nuovo report di Boston Consulting Group.

Le imprese dovranno affrontare questa situazione se desiderano accelerare i loro programmi di trasformazione digitale e trarre vantaggio dalle tecnologie cloud emergenti, che supportano il crescente bisogno di un’architettura distribuita. Senza le competenze necessarie, non riusciranno a soddisfare le aspettative degli utenti e rimarranno indietro rispetto ai concorrenti.

La carenza di sviluppatori è stata un problema costante anche prima della pandemia e sta solo peggiorando a causa della crescente necessità di trasformazione digitale. Sta mettendo ulteriore pressione sugli sviluppatori esistenti, rendendo la situazione più complessa per le organizzazioni alla ricerca di talenti. La nostra ricerca ha evidenziato che lo stress sugli architetti digitali è più che raddoppiato durante la pandemia, con quasi il 50% che afferma di essere attualmente sotto pressione elevata o estremamente elevata, proprio relativamente alla realizzazione di progetti digitali.

Le aziende devono prendere in considerazione seriamente questa carenza di competenze. È noto che le abilità necessarie per distribuire e mantenere servizi cloud differiscono notevolmente da quelle per gli ambienti on-premise. Senza queste competenze, diventa difficile per i team IT supervisionare e comprendere ciò che sta accadendo alle loro implementazioni cloud e impedisce alle aziende di generare nuove opportunità di guadagno attraverso una maggiore innovazione. Il cloud è un mondo completamente nuovo, in cui le capacità di controllo e insight sono limitate, ci sono nuove strutture di costo poco flessibili a cui abituarsi e altri dipartimenti possono facilmente procurarsi nuove applicazioni senza per forza informare il team IT. Tuttavia, ci sono ancora aziende in difficoltà nella comprensione e gestione di queste differenze.

È quindi importante che si adottino misure proattive per mantenere gli sviluppatori positivamente impegnati, per evitare il burnout da trasformazione digitale e per ottenere il massimo dalle implementazioni cloud.

Le aziende possono adottare un approccio “Lego” nel corso del loro percorso di trasformazione digitale. Con una strategia di business componibile, sono nella posizione migliore per rimuovere la pressione sugli sviluppatori e guidare una maggiore innovazione con necessità inferiori di competenze tecniche altamente specifiche.

Quando si costruisce con i Lego, anche quando si inizia senza istruzioni, non c’è bisogno di ricominciare da zero perché i mattoncini che si utilizzano sono sempre gli stessi. La componibilità, o la nozione di costruire e configurare infrastrutture e applicazioni da componenti con interfacce ben definite, vale anche quando si sviluppano nuovi servizi digitali. Invece di dover partire da zero ogni volta, o scrivere codice specifico, gli sviluppatori e anche gli utenti aziendali possono innovare rapidamente le esperienze componendo e decomponendo le risorse digitali esistenti, usandole come mattoncini Lego riutilizzabili. In questo modo, l’azienda sta applicando il proprio set di competenze esistenti, massimizzando il valore delle sue risorse e permettendo loro di concentrarsi sullo sviluppo effettivo di nuove esperienze e servizi. 

L’aspetto forse più importante, soprattutto per gli sviluppatori, è che questo approccio riduce la pressione sui team di sviluppo. Non solo per la minore necessità di riqualificarsi, ma perché componibilità significa non dover più preoccuparsi di gestire l’infrastruttura sottostante o riconfigurare le risorse fisiche come server, storage e connettività. Possono invece gestire tutte le risorse attraverso un singolo control plane unificato che si estende su più cloud, fino all’edge.

Come parte dell’approccio componibile, le aziende dovrebbero anche esaminare il modo in cui si separano dalla tecnologia legacy, assicurandosi di investire in innovazioni che facciano leva sulle competenze interne esistenti. Ad esempio, l’utilizzo di una piattaforma Database-as-a-Service dotata dello stesso linguaggio di programmazione e degli stessi strumenti che gli sviluppatori già utilizzano ne accelererà l’adozione e ridurrà i costi di formazione.

L’abbandono della tecnologia legacy non darà solo maggior valore economico, in un momento in cui reclutare sviluppatori sta diventando più difficile e i budget si stanno riducendo, ma semplificherà anche le attività degli sviluppatori stessi. Invece di dover lottare con l’integrazione di vecchi sistemi nelle innovazioni più recenti, le tecnologie di prossima generazione renderanno questo processo semplice e lineare, riducendo ulteriormente la pressione e accelerando la digitalizzazione.

Le aziende devono prendere seriamente in considerazione la pressione esistente sugli sviluppatori, se desiderano progredire con le loro iniziative di trasformazione digitale. In un momento in cui la domanda per migliorare le user experience è elevata, la necessità di valorizzare il loro ruolo non è mai stata così forte.

Recruitment e fidelizzazione rimangono una sfida, ma l’approccio “Lego” della componibilità aiuterà le aziende a non perdere la loro visione di insieme. Utilizzando competenze e risorse esistenti, la componibilità abilita un’innovazione più veloce e una maggiore agilità.



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