Robotica industriale: ricavi a 29 miliardi di dollari entro il 2030
Robot utilizzati in operazioni a distanza e piattaforme robotiche indipendenti dall'hardware le tendenze nascenti, con un enorme potenziale di crescita in futuro
La pandemia globale e la mancanza di forza lavoro spingono l’adozione di soluzioni di robotica e l’automazione del lavoro, temi che continuano dunque a essere dominanti nelle agende delle aziende manifatturiere. Nel suo ultimo report (*), la società di ricerca dei trend tecnologici, ABI Research, indaga sulle ultime tendenze dell’industria della robotica che spingono ulteriormente l’adozione di soluzioni di automazione, in particolare l’uso di robot utilizzabili a distanza e di piattaforme hardware robotiche ‘agnostiche’.
Il Covid-19 ha portato a un significativo aumento della richiesta di soluzioni automatizzate nei settori del commercio e dell’industria. Come ci si aspettava, il 2021 è stato un buon anno per AMR (Automated Mobile Robots) e sUAS (Small Unmanned Arial Systems). A ogni modo, le richiesta del mercato va oltre questi due ambiti. I robot che possono essere impiegati a distanza stanno diventando sempre più richiesti, sulla spinta di applicazioni quali ma gestione dei materiali su grandi altezze, test non distrutivi e ispezione di infrastrutture critiche, così come nel campo delle costruzioni. Si prevede che i ricavi delle applicazioni di robotica da campo raggiungeranno i 29 miliardi di dollari entro il 2030.
“Il concetto di robot impiegati da remoto non è affatto nuovo” afferma Lian Jye Su, Principal Analyst, Industrial, Collaborative, & Commercial Robotics presso ABI Research. “I veicoli guidati da remoto sott’acqua (ROV) così come i piccoli sistemi aerei senza pilota (sUAS) ne sono gli esempi più comuni. A ogni modo, questi hanno scarsa destrezza e flessibilità e il loro impiego è spesso limitato a compiti specifici. Robot guidati da remoto più nuovi, come Guardian XT di Sarcos Robotics, sono dotati di grande agilità e modilità, elevata larghezza di banda e connettività 5G e possono essere equipaggiati con vari strumenti terminali. Inoltre, gli utenti finali li possono personalizzare per un’ampia gamma di operazioni complesse”.
Un altro trend nascente nel campo della robotica industriale è costituito dalle piattaforme di robotica ‘agnostiche’ dal punti di vista hardware. Dal momento che gli utenti finali sono alla continua ricerca di hardware robotico più sofisticato per automatizzare più flussi di lavoro, richiedono lo sviluppo di diverse tipologie di robot. Sfortunatamente, la maggior parte, se non tutti, di questi robot vengono da fornitori diversi. “Al momento, la maggior parte dei robot sono pensati per operare come dispositivi indipendenti. Il panorama frammentato dei robot impiegati nell’automazione dei flussi di lavoro rende davvero complicato riuscire a gestirli tutti da un unico software, come un sistema WMS (Warehouse Management System), o una piattaforma cloud comune” spiega Su.
Gli utenti finali sono alla ricerca di piattaforme software che facilitino il roll out su larga scala tramite uno sviluppo comune, un rapido onboarding, orchestrazione e manutenzione. Le piattaforme hardware robotica ‘agnostiche’ puntano a risolvere la sfida offrendo una piattaforma unica che possa essere adattata a tutti i robot. Fra i soggetti chiave in questo ambito figurano Augmentus, Energid, Formant.AI, Freedom Robotics, Intrinsic e MOV.AI. Oltre alle funzionalità prima citate, offrono anche template per la pianificazione del movimento, ambienti di simulazione realtime, integrazione di ML (Machine Learning) e sincronizzazione del digital twin di tutti i tipi di robot e componenti. Con questo sviluppo, il mercato del software per la robotica in maturazione crescerà di 17 volte entro i prossimi dieci anni.
“Un’altra importante funzionalità di queste piattaforme è la loro compatibilità e il supporto ROS (Robot Operating System) e ROS 2. I pacchetti software ROS sono stati ampiamente adottati dall’industria. La compatibilità con ROS è critica per gli sviluppatori di robotica e di applicazioni in quanto minimizza il tempo che si deve spendere per le operazioni di riprogettazione e riconfigurazione e assicura una più rapido time-to-market” conclude Su.
(*) Fonte ABI Research – “Nascent Trends in Robotics: Teleoperation, Platformization, and Consolidation” application analysis report
Fonte foto Pixabay_geralt
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