30.BI-MU: fotografia di un settore che chiuderà in positivo
Macchine utensili, robot, automazione, tecnologie ausiliarie e additive, meccatronica e industria 4.0: tanti i temi in scena durante i 7 giorni della 30.BI-MU/Sfortec Industry
1.049 imprese in 90.000 metri quadrati di superficie espositiva totale: questa è stata la 30.BI-MU, biennale della macchina utensile, robotica, automazione, tecnologie ausiliarie, subfornitura e servizi per l’industria, andata in scena la scorsa settimana nel quartiere fieristico di FieraMilano-Rho. Organizzata da Efim-Ente Fiere Italiane Macchine, la manifestazione è promossa da Ucimu-Sistemi Per Produrre, associazione che rappresenta l’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot, automazione e tecnologie ausiliarie, il cui contributo al PIL del paese risulta pari a quasi 8 miliardi di euro.
Dopo un ottimo 2015, anno caratterizzato da incrementi anche a doppia cifra per buona parte degli indicatori economici, anche il 2016 si chiuderà positivamente per i costruttori italiani. Secondo le previsioni elaborate dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu, infatti, la produzione crescerà, del 5,3%, a 5,5 miliardi di euro. Positivo l’incremento delle consegne dei costruttori italiani sul mercato domestico che saliranno, del 3,6%, a 1,9 miliardi.
Sul fronte estero, gli ultimi dati ultimi disponibili, relativi al periodo gennaio-giugno 2016, evidenziano un certo rallentamento delle vendite di ‘made in Italy’ oltreconfine. Per questo si stima che, a fine anno, le esportazioni si manterranno sul livello del 2015 (circa 3,5 miliardi).
A fronte di un positivo andamento delle consegne in Europa – Germania (+9,6%) e Francia (+37,4%) in primis ma anche Polonia (+5,8%) e Spagna (+6,7%) – si evidenzia una frenata dell’export negli Stati Uniti (-7,9%), ove gli investimenti risentono del generale clima di incertezza determinato dall’incognita elezioni. Si stima però una ripresa del business già partire dai primi mesi del 2017.
Sul consuntivo di questi primi sei mesi ha di fatto pesato l’arretramento delle vendite nei Bric: Cina (-16,8%), Russia (-59,6%), India (-4,6%) e Brasile (-37,1%).
“D’altra parte” ha affermato Massimo Carboniero, presidente Ucimu “il rallentamento dei Bric è un fenomeno a cui assistiamo già da tempo. Ciascuno di questi paesi si trova a fronteggiare situazioni particolari: la Cina ha ridotto il suo ritmo di crescita; la Russia è un mercato fortemente penalizzato dalle restrizioni imposte dall’Unione Europea; Brasile e India sono economie instabili e, ancora una volta, lo stanno dimostrando. A conferma di ciò” ha aggiunto Carboniero “è l’analisi dell’andamento della quota di import di macchine utensili assorbita dai Bric rispetto al totale: nel periodo 2011-2015 si è ridotta di 10 punti percentuali, passando dal 35,3% al 25,4%. L’andamento delle vendite di ‘made in Italy’ settoriale nei Bric ricalca esattamente questo trend: le consegne da parte dei costruttori nei 4 paesi sono scese di circa 10 punti percentuali (da 28,6% a 17%). Nonostante la negativa performance messa a segno in questi mercati, le esportazioni italiane di settore sono comunque cresciute, a dimostrazione della capacità delle nostre aziende di orientare l’offerta verso i mercati più vivaci e ricettivi”.
Sul fronte interno, la ripresa della domanda di sistemi di produzione, registrata a partire dal 2014 e proseguita per tutto il 2015, troverà conferma anche nel 2016, a testimonianza della rinnovata volontà del sistema manifatturiero del paese a investire in beni a alta tecnologia.
Anche le previsioni di medio-lungo termine, elaborate dall’istituto econometrico Oxford Economics evidenziano un andamento positivo del consumo italiano di macchine utensili anche se in rallentamento: + 8,2% nel 2017, +1,4% nel 2018, +1,1% nel 2019.
“A sostenere e stimolare gli investimenti in sistemi di produzione” ha affermato il presidente “sono intervenute importanti misure di politica industriale quali la Nuova Legge Sabatini e il Superammortamento al 140%. L’efficacia di questi provvedimenti, dimostrata anche dai dati elaborati dall’associazione, ha convinto le autorità di governo a inserire queste misure, insieme all’inedito Iperammortamento al 250%, nel Piano Nazionale Industria 4.0 previsto nella Legge di Stabilità in corso di approvazione”.
“Siamo certi che l’annuncio dell’operatività di questi strumenti anche per tutto il 2017” ha aggiunto Alfredo Mariotti, direttore generale di Ucimmu “favorirà i contatti che si attiveranno in BI-MU, i cui numeri dimostrano la vitalità del settore”.
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