10 soft skill che i capitani d’azienda di domani non possono non avere
Leader of the future: i docenti universitari stilano la top 10 delle soft skill dei capitani d’azienda del domani. Sul podio ascolto attivo, motivational speaking e interpersonal skill
Quali devono essere le qualità degli imprenditori di domani, per essere davvero vincenti? I leader del futuro devono avere a curriculum un elaborato mix di competenze. A confermarlo sono gli esperti del settore: “Il processo di trasformazione aziendale delle imprese parte dai propri leader”, afferma Alessandro Sancino, professore di Management presso l’Università Bicocca di Milano. “I leader del futuro dovranno avere capacità critiche, apprezzare i conflitti e costruire feedback accurati”, sottolinea Andrea Montefusco, Lecturer in Organization, HR & Leadership della Luiss Business School.
“La leadership è l’arte di far fare a qualcuno quello che tu vuoi perché lui lo desidera”: con queste parole l’ex presidente degli USA Dwight David Eisenhower definiva il concetto di leadership, il quale mai come in quest’ultimo periodo risulta centrale all’interno della sfera lavorativa. Conferme a questo proposito giungono da un’indagine condotta da Espresso Communication per Great Place to Work Italia che per l’occasione ha coinvolto un panel di 20 professori universitari per indagare sulle dieci soft skill che andranno a caratterizzare la figura del leader in futuro.
L’ascolto attivo, il motivational speaking, le interpersonal skill, la leadership collettiva e il time management: sono queste le prime cinque competenze trasversali a comporre l’elenco stilato dagli stessi esperti. “Essere leader significa essere una fonte d’ispirazione e, soprattutto, un grande ascoltatore” afferma Alessandro Zollo, Amministratore Delegato di Great Place to Work® Italia, azienda di consulenza, leader nell’analisi del clima aziendale, nell’employer branding e nel change management. “La pandemia ha velocizzato il processo di evoluzione dei capi d’impresa che hanno dovuto dare inizio ad un processo di trasformazione aziendale per adattarsi alle nuove esigenze dei propri collaboratori e non solo. A tal proposito emerge la figura del leader gentile, ovvero colui che motiva i propri collaboratori, invitandoli a dare il meglio: il capo d’impresa in questione si dimostra un vero e proprio coach, un punto di riferimento per tutti coloro che fanno parte del workplace. Restando sulla stessa lunghezza d’onda, empatia e flessibilità sono e saranno sempre di più i tratti distintivi della categoria, poiché il successo di un’azienda dipenderà sempre dalla capacità dei leader di mettere le persone nella condizione più corretta e performante possibile per creare così un clima aziendale, e di conseguenza anche un employee experience, favorevole all’esecuzione delle mansioni professionali delegate e al raggiungimento dei risultati sperati”.
Il percorso alla scoperta delle soft skill dei leader del futuro inizia con l’opinione di Alessandro Sancino, esperto di Public Leadership e professore di Economia Aziendale presso l’Università’ degli studi di Milano-Bicocca. “Il leader di oggi è una figura capace di motivare e mobilitare energie e risorse, dando un senso a quello che si fa, quello che in lingua inglese viene definito il ‘purpose’. Il vero leader moltiplica il potenziale di leadership, creando spazi grazie a cui i propri talenti possono sentirsi dei veri e propri punti di riferimento in base alle loro capacità e attitudini. Non bisogna avere paura di questa apertura alle leadership collettive perché non mette in discussione il ruolo e la posizione del singolo capo d’impresa. Disegnare e gestire spazi per la leadership collettiva non è cosa facile, ma diventerà il tratto distintivo dei responsabili d’azienda all’interno della società e delle singole organizzazioni e, in particolar modo, dei leader capaci di avere un successo duraturo”.
Alle prime cinque leader skill indicate in precedenza ne vengono aggiunte altrettante di assoluta importanza, ovvero la gestione dei conflitti interni, la costruzione di feedback accurati, la comunicazione efficace, l’empatia e la flessibilità. A tal proposito, l’indagine è stata rafforzata da ricerche internazionali che hanno coinvolto il magazine European Business Review e il Governo del Queensland: entrambe le fonti concentrano l’attenzione sul “mix unico di competenze” che contraddistingue la figura del leader, caratterizzato, in particolar modo, dall’attitudine alla crescita personale.
Il percorso di approfondimento sulla figura dei capi d’impresa del domani prosegue con l’opinione di Marco Lombardi, professore di Sociologia presso l’Università Cattolica di Milano: “La qualità del leader si misurerà con la sua capacità di mantenere relazioni efficaci. Questo a conferma di una tendenza che è stata accelerata dalla pandemia: il Covid ha mostrato come la relazione, esasperata dalla distanza, sia essenziale e determinante in ogni forma di successo. Le competenze relazionali, a differenza di quelle tecniche, si coltivano nel tempo all’interno di ecosistemi più o meno favorevoli. Possiamo facilmente ripetere alcune parole chiave quali ascolto, disponibilità, empatia e impegno”. Un ulteriore spunto inerente al tema viene da Andrea Montefusco, Lecturer in Organization, HR & Leadership presso la Luiss Business School.
“Stiamo passando dalla figura del leader come decisore che esercita influenza a persone in grado di facilitare la costruzione della leadership” dichiara Montefusco. “I leader del futuro dovranno avere capacità critiche e di pensiero complesso, apprezzare il conflitto e, soprattutto, costruire dei feedback accurati. Garantire un «great place to work» per i dipendenti è possibile per ogni leader solo attraverso un ciclo virtuoso che parte dal briefing e si conclude con la costruzione di una realtà psicologicamente sicura, che coinvolge l’intero team operativo, in cui ogni collaboratore ha la possibilità di intervenire dal punto di vista dialogico”.
E ancora, Mariano Corso, professore di Leadership e Innovazione presso la School of Management del Politecnico di Milano, dice la sua in merito: “La figura del leader sta evolvendo per effetto del cambiamento dei modelli organizzativi e dell’effetto della crescente digitalizzazione dei processi e delle relazioni organizzative. Nei prossimi anni, faranno sempre più la differenza doti come la capacità di coinvolgere i collaboratori, infondendo entusiasmo e motivazione e comunicando visione e orientamento all’innovazione e all’imprenditorialità. Creare un “great place to work” per i collaboratori al giorno d’oggi vuol dire supportare ciascuno di loro attraverso l’ascolto attivo, generare una spirale positiva di fiducia e infondere visione e senso d’identità”.
Come ulteriore contributo, ecco il pensiero di Franco Gnocchi, professore di Sviluppo Organizzativo e Leadership Development presso l’Università Europea di Roma, ambito psicologia del lavoro: “Le competenze del leader del futuro a mio parere si dovranno sempre più basare sulla capacità di facilitazione, ovvero sull’attitudine ad attivare competenze distintive all’interno del team operativo da parte del leader” afferma Gnocchi. “Per questo motivo, skills come l’ascolto attivo, la comunicazione empatica, capacità di indagare in modo non pregiudiziale e decision making condiviso saranno sempre più importanti. Vedo, quindi, la necessità di avere leader preferibilmente con attitudine umanistico-tecnica che possano essere dei punti di riferimento in termini di mindset dinamico, cioè persone che sappiano utilizzare l’errore in modo generativo per se stessi e per il proprio team. Per quanto riguarda il rapporto con i dipendenti, centrale sarà la capacità di creare engagement basato sulla capacità di intercettare l’employee experience di ogni singolo collaboratore”.
Ecco, quindi, le 10 caratteristiche che, secondo gli esperti coinvolti nell’indagine, ogni leader deve possedere per avere successo nel proprio futuro lavorativo e imprenditoriale:
- L’ascolto attivo, poiché il leader ha a cuore le opinioni delle persone che fanno parte della propria azienda.
- Il motivational speaking: il vero capo d’azienda è in grado di motivare i propri collaboratori e di ispirare fiducia e positività.
- Le interpersonal skill, ovvero l’attitudine alla gentilezza e, quindi, a coltivare delle relazioni efficaci all’interno del proprio workplace.
- La leadership collettiva: essere leader significa anche capire quando lasciare la parola ai propri collaboratori, facendoli sentire importanti e, a loro modo, anche dei punti di riferimento.
- Il time management, cioè la capacità di organizzare il lavoro e rispettare anche le scadenze.
- L’apprezzamento e la gestione dei conflitti per favorire lo scambio di opinioni.
- La costruzione di feedback accurati per aiutare le persone intorno a sè a migliorare sia dal punto di vista personale sia professionale.
- La comunicazione efficace, poiché risulta fondamentale essere chiari sia di fronte ad eventuali clienti sia agli occhi dei suoi collaboratori.
- L’empatia: competenza ideale per comprendere le necessità dei propri collaboratori.
- La flessibilità, la quale consente di adattarsi alle diverse situazioni lavorative
Fonte foto Pixabay_InspiredImages
Contenuti correlati
-
Acciaio, formazione sul campo con Böhler e Voestalpine
A un anno dall’inaugurazione del nuovo impianto di acciaio speciale di Kapfenberg, Voestalpine HPM Italia, insieme alla Böhler Steel Academy, promuove un programma formativo che permette di visitare l’impianto in Austria e approfondire le sue tecnologie. L’impianto...
-
Innovazione e sostenibilità su strada e in pista con Dallara e PTC
Creo, la soluzione CAD 3D di PTC, è l’elemento cardine attorno al quale ruotano le attività di progettazione di Dallara, marchio iconico dell’industria automobilistica sportiva ed eccellenza mondiale che, con le sue vetture, è fornitore dei campionati...
-
AI e gestione dei talenti: la rivoluzione digitale del capitale umano
L’AI non è più un concetto futuristico: è una realtà che sta rivoluzionando le strategie aziendali e il modo in cui le organizzazioni affrontano le sfide legate alla gestione delle risorse umane. Il report “Employee Experience Trends 2024” di...
-
Carlo Salvi entra nell’era dell’Industria 5.0
Carlo Salvi annuncia il suo ingresso nell’Industria 5.0, un’evoluzione cruciale che unisce l’ingegno umano alle tecnologie più avanzate per ridefinire il futuro della produzione industriale. Grazie al nuovo Credito d’Imposta per la Transizione 5.0, introdotto dal Decreto...
-
Manifattura additiva: trasformare l’industria con la stampa 3D: corso di formazione
Dalla sinergia di due realtà innovative nate su iniziativa del Fondo Boost Innovation di CDP Venture Capital Sgr, come progetti di sistema per sostenere la competitività industriale del Paese, prende il via il percorso di formazione con...
-
IA Generativa: +246% la domanda di professionalità nei primi 6 mesi del 2024 rispetto al 2023
Lo studio “Nuovi modi di lavorare: ruoli e competenze nell’era dell’IA Generativa”, realizzato da Gi Group Holding in collaborazione con Microsoft Italia, analizza l’adozione di questa tecnologia nelle aziende e apre prospettive inedite sulle sue implicazioni per...
-
Slow design vs arredamento ‘usa e getta’: premio GammaDonna 2024
Puntano sulle tecnologie verdi, sul biotech, sull’AI, non dimenticandosi di digitalizzare i servizi di caregiving, le imprenditrici innovative salite oggi sul palco della Centrale nella Nuvola Lavazza di Torino per la Finale del Premio GammaDonna che dal 2004 valorizza...
-
Rapporto Minsait, AI in produzione già nel 67% delle aziende industriali
L’intelligenza artificiale è diventata un potente strumento di trasformazione del settore industriale. In un contesto in cui l’obiettivo è quello di aumentare la produttività e la competitività, il 67% delle aziende industriali sta già utilizzando l’AI e...
-
Dall’università al mondo del lavoro: come colmare il divario di competenze nella sicurezza informatica
Con l’intensificarsi delle minacce informatiche, la sicurezza del software è diventata una priorità per le aziende. È sorprendente notare che oltre il 70% delle organizzazioni è vittima di un crescente accumulo di debiti di sicurezza, con quasi...
-
L’impatto dell’apprendimento pratico con norelem Academy
Nell’ultimo decennio, i settori manifatturiero e ingegneristico si sono evoluti rapidamente e i recenti progressi tecnologici hanno rappresentato un’interessante opportunità per colmare il divario di competenze del settore. Con l’evoluzione della tecnologia, cambiano anche le competenze fondamentali...