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ACQUA
applicazioni
Marzo 2014
Automazione e Strumentazione
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UN ESTESO REVAMPING PER UN’INFRASTRUTTURA COMPLESSA
Telecontrollo dell’acquedotto
industriale di Como
L’acquedotto industriale del lago di Como è una rete di circa 60 km di condutture
e serbatoi. L’impianto, fondamentale per l’approvvigionamento idrico di un
centinaio di aziende del comprensorio comasco, già interamente automatizzato,
necessitava di revamping a causa della obsolescenza del sistema di telecontrollo.
Simone Giudici
L’impianto è stato realizzato
negli anni ‘80 da un consor-
zio di aziende associate il cui
scopo è la fornitura di
acqua
industriale
alle stesse (princi-
palmente tessili). Tale consor-
zio acquedotto deve fornire al
più basso costo servizi ai pro-
pri utilizzatori. L’acquedotto
preleva l’acqua direttamente
dal lago di Como e attraverso
un sistema di pompaggio lo
invia ai serbatoi di stoccaggio.
Da questi si dirama una rete di distribuzione che
raggiunge capillarmente tutti gli utenti.
Nell’ottica del contenimento dei costi
il sistema
è interamente automatizzato
; la sala controllo
è presidiata solo nelle ore diurne dei giorni
lavorativi; pertanto il sistema deve operare per
la maggior parte del tempo senza presidio. In
caso di anomalie è previsto un sistema di repe-
ribilità gestito con un fornitore esterno per il
pronto intervento.
L’
affidabilità
dell’intera infrastruttura è quindi
una priorità. Un disservizio o una interruzione
si ripercuoterebbe in breve sulle aziende utiliz-
zatrici con rischio del fermo produzione.
Un altro elemento da non sottovalutare è il
risparmio energetico dal momento che la geo-
grafia del territorio è particolarmente svantag-
giosa ai fini della energia utilizzata: il punto di
presa dell’acqua (il lago di Como) è anche il
punto più basso della rete: due stazioni di pom-
paggio innalzano l’acqua da quota 196 m s.l.m.
sino a quota 335 m s.l.m. trasportando giornal-
mente fino a 30.000 m
3
di acqua in serbatoi di
accumulo interamente interrati nelle colline del
territorio circostante.
Criteri di progetto
Il rifacimento del sistema è stata l’occasione
per prendere in considerazione oltre all’ovvio
aggiornamento tecnologico anche una revi-
sione dei concetti di gestione e manutenibilità
del sistema, adeguandolo a nuovi criteri:
dal
risparmio economico a quello energetico
.
Innanzitutto si è abbandonata l’idea di un
sistema di telecontrollo di tipo proprietario che
imponeva la scelta di un fornitore, poi esclusivo
per tutto il ciclo di vita del sistema; si è quindi
optato per un sistema basato su
hardware di
mercato standard
, che produce immediata-
mente un vantaggio economico e garantisce il
committente sulla reperibilità di ricambi negli
anni successivi alla installazione, utilizzando
anche prodotti di altri fornitori per parziali
revamping e/o ampliamenti, in funzione sia
delle necessità tecniche che di quelle econo-
miche (suddivisione dell’investimento). Un
sistema quindi con struttura aperta e modulare
che migliora anche la manutenibilità introdu-
cendo una semplificazione dell’architettura.
Figura 1 - Il lay-out generale dell’infrastruttura
L’ AUTORE
S. Giudici, TSA Tecnologie e sof-
tware per l’automazione, Villa
Guardia (Como)
A FIL DI RETE
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