Verso la nuova era dell’automazione: l’avvento della Digital Workforce
Il concetto di automazione accompagna lo sviluppo industriale da oltre un secolo affermandosi, fin dalla sua origine, come una nuova concezione di movimentazione automatica necessaria per incrementare la produzione, che richiedeva spesso enormi investimenti iniziali per essere avviata e lunghi tempi di progettazione.
Negli anni, nelle fabbriche produttive, l’automazione è progredita grazie all’evoluzione dell’ingegneria meccanica e il suo ruolo, dal punto di vista della capacità di velocizzare i processi e il time to market dell’azienda, è diventato indispensabile per la loro sopravvivenza. Progressivamente i benefici legati al concetto di automazione si sono propagati a tutte le diverse tipologie di business fino a incontrare, nella fase di profonda trasformazione digitale che stiamo vivendo, il mondo del software.
Da molti anni si parla di automazione di task e processi anche in ambito informatico, ma fino ad ora poche aziende hanno saputo cogliere pienamente i benefici di tale approccio. Ad oggi in azienda mediamente solo il 10-20% dei task software è automatizzato, mentre la maggior parte dei processi avvengono ancora manualmente, anche quando si tratta di attività estremamente ripetitive e time consuming. Ad esempio, conciliare e gestire un ingente numero di pratiche finanziare in ambito bancario, come richiesto agli istituti finanziari negli ultimi mesi; evadere pratiche nell’ambito della gestione delle risorse umane nel rispetto di scadenze e adempimenti burocratici; razionalizzare i processi per poter offrire nuovi servizi nel mondo assicurativo.
Quello che a nostro avviso fino a oggi è mancato è quel circolo virtuoso che si genera tra la disponibilità di tecnologie innovative a basso costo in grado di alimentare tale automazione, la richiesta da parte del mercato e la piena consapevolezza dei benefici che l’adozione di tale approccio avrebbe comportato.
McKinsey stima che circa un terzo delle attività che riguardano il 60% delle professioni oggi potrebbe essere automatizzato. Potenzialità enormi che in questo decennio è sempre più facile sfruttare, dato che, finalmente, la domanda viene incontro all’offerta grazie proprio alla tecnologia, in un momento economicamente complesso per il Paese, ma nel quale affrontare la trasformazione digitale del proprio business e cogliere nuove opportunità legate all’automazione del software si rivela ancora più importante.
Dall’RPA all’hyperautomation
Secondo i dati di The Innovation Group, il mercato delle soluzioni di Robotic Process Automation (RPA) valutato intorno ai 846 milioni di dollari a livello globale nel 2018, dovrebbe toccare i 5 miliardi di dollari entro il 2024, con un tasso di crescita medio per il periodo pari al 34%.
Un’escalation dovuta, in buona parte, alla rapidità ed economicità con cui oggi avviene l’automazione. I bot possono essere creati in pochi minuti a un costo minimo. Possono essere generati in cloud, possono essere applicati seguendo standard o sulla base di casi d’uso concordati. La loro adozione, in aziende il cui business è sempre più basato su applicazioni e ambienti ibridi e eterogenei, diviene fondamentale per colmare i gap che sussistono tra i vari silos a livello di front office, di produzione o di backoffice.
I bot non solo migliorano la produzione, infatti, ma garantiscono una operatività continua, svolgono compiti complessi e riducono notevolmente il tempo ad essi dedicato per consentire alla forza lavoro di concentrarsi sull’innovazione.
Nell’ottica di automatizzare un numero sempre maggiore di attività, l’RPA oggi incontra il machine learning e l’intelligenza artificiale ed è qui che l’unione delle competenze di due player del settore come Automation Anywhere e Kirey Group raggiunge i massimi livelli.
Le competenze di Automation Anywhere, che segue lo sviluppo dell’RPA fin dalle sue origini, le esperienze del gruppo Kirey sviluppate a contatto con i clienti, in particolare del settore bancario e assicurativo, e la ricerca e sviluppo portata avanti da Kubris, centro di innovazione di Kirey, portano a una continua integrazione di tecnologie innovative per scalare efficacemente l’implementazione dell’RPA e generare più valore, aprendo la strada a nuove opportunità.
Non è di certo un caso che Gartner ponga l’hyperautomation al primo posto tra i principali trend tecnologici del 2020, ben conscia che l’iperautomazione porti spesso alla creazione di “un gemello digitale” all’interno dell’organizzazione, poiché “nessun singolo strumento è in grado di sostituire gli esseri umani, ma la combinazione di più strumenti può permettere a questi ultimi di prendere sempre più decisioni supportate dalla capacità analitiche e di AI”.
L’RPA del futuro, potenziato dalle nuove tecnologie, diventa così un sistema esperto su procedure e regole completato dalla parte cognitiva, che abilita robot intelligenti in grado di agire con una certa autonomia divenendo una sorta di braccio aggiuntivo a completamento delle attività delle persone.
Perché una digital workforce
Guardando al futuro dell’automazione, si afferma quindi ormai con una certa sicurezza una nuova era di collaborazione tra uomo e macchina, dove emerge in tutta la sua forza il concetto di “digital workforce”.
In molti tale definizione suscita timori come la disoccupazione di massa, o l’avvento di un mondo dove gli esseri umani verranno sempre più sostituiti dai robot. Ma se è vero che una percentuale fino al 50%delle occupazioni potrebbe essere automatizzata in un breve futuro e che il nostro lavoro è destinato a cambiare profondamente è anche vero che solo il 5% di questi lavori scomparirà del tutto.
La forza di lavoro digitale, infatti, permette di aumentare la quantità e la velocità di alcuni processi incrementando la percentuale di successo nella realizzazione di prodotti e servizi di qualità, proprio per far sì che le risorse umane possano dedicarsi esclusivamente e in modo più proficuo ad altre attività, valorizzando il proprio lavoro.
Sarà quindi proprio la digital workforce in questa quarta fase di trasformazione industriale che ci apprestiamo ad affrontare a permettere a ogni essere umano di svolgere il suo lavoro al massimo del potenziale. Man mano che un numero crescente di robot eseguirà i lavori di routine, le persone potranno assumere nuovi incarichi che nasceranno all’interno di nuove discipline quali l’ingegneria robotica, il data analytics, la cybersecurity, l’Internet of Things e altro ancora.
Come l’era industriale ha richiesto la disponibilità di un gran numero di operai in grado di lavorare manualmente nelle fabbriche e fare crescere le aziende, così la trasformazione digitale avrà bisogno di una digital workforce con bot sempre più intelligenti, potenziati dalle nuove tecnologie per fare prosperare ancora di più il business.
A cura di Claudio Bottari, Chief Innovation Officer, Kirey Group e Nicolò Saà, Strategic Alliances Director, Italy, Automation Anywhere
Contenuti correlati
-
Soluzioni innovative per la supply chain con le soluzioni AI di Panasonic Connect
La nuova divisione europea di ricerca e sviluppo di Panasonic Connect collabora con clienti e partner per creare soluzioni innovative per la supply chain. Lavorando a stretto contatto con la controllata di Panasonic, Blue Yonder, la divisione...
-
Farnell ispira il settore con Top Tech Voices
Farnell ha lanciato una nuova serie di interviste, Top Tech Voices, che con la partecipazione di figure di spicco nel settore tecnologico mettono in evidenza le ultime tendenze tecnologiche con le concezioni più innovative. Nei sei episodi...
-
Probiotical sceglie Impresoft per implementare la trasformazione digitale
Probiotical S.p.A., leader italiano nella produzione di probiotici, ha scelto Syscons Industries, parte del Gruppo Impresoft, e gli strumenti di Rockwell Automation al fine di accelerare la propria trasformazione digitale. Per rispondere alla rapida e crescente richiesta...
-
Windchill di PTC al centro della trasformazione digitale del Gruppo Carraro
PTC è stato selezionato quale fornitore strategico dal Gruppo Carraro, che ha scelto Windchill quale piattaforma PLM (Product Lifecycle Management) di ultima generazione per gestire il ciclo di vita dei suoi prodotti in un’ottica di integrazione della...
-
Innovazione e sostenibilità su strada e in pista con Dallara e PTC
Creo, la soluzione CAD 3D di PTC, è l’elemento cardine attorno al quale ruotano le attività di progettazione di Dallara, marchio iconico dell’industria automobilistica sportiva ed eccellenza mondiale che, con le sue vetture, è fornitore dei campionati...
-
Pompe per vuoto ultracompatte ad elevate prestazioni da Coval
Coval presenta la nuova serie di micro pompe per vuoto MPXS, con cui l’azienda offre una delle pompe per vuoto più compatte e intelligenti presenti sul mercato, rimanendo fedele alle tecnologie e alla qualità che caratterizzano il...
-
I robot collaborativi aumentano la produttività del 60% e riducono i costi del 40%
La produttività del mercato dei robot collaborativi, i cosiddetti cobot, fa registrare una crescita della produttività del 60%, grazie all’unione di AI e robotica, a fronte di una riduzione di costi del 40%, con tassi di crescita...
-
RealMan presenta dei bracci robotici umanoidi ultraleggeri all’Advanced Manufacturing Madrid 2024
RealMan Robotics, fornitore noto a livello globale, specializzato nello sviluppo, produzione e vendita di bracci robotici umanoidi ultraleggeri, presenta all’Advanced Manufacturing Madrid 2024 in Spagna i suoi ultimi bracci robotici, un modello articolato e piattaforme di intelligenza...
-
Accordo tra PTC e Amazon Web Services nel CAD e PDM cloud-native
PTC ha annunciato un accordo di collaborazione strategica con Amazon Web Services (AWS) per accelerare la crescita di Onshape, la sua soluzione cloud-native CAD (Computer Aided Design) e PDM (Product Data Management). Gli obiettivi della partnership includono...
-
Robotica da record
Secondo l’ultimo report di IFR sono più di 4 milioni i robot installati nelle fabbriche di tutto il mondo. Ma il futuro del comparto è (anche) fuori dall’industria La robotica rappresenta una delle tecnologie più avanzate e...