Una trasformazione digitale che riduce i costi? È possibile ma serve pragmatismo
Negli ultimi anni, i principali fattori che hanno spinto alla trasformazione digitale sono stati il miglioramento dell’esperienza del cliente, la velocizzazione del time to market e la creazione di nuovi modelli di business. Ma a causa delle crescenti difficoltà a livello macroeconomico e della conseguente percezione superiore di rischio, molte aziende hanno spostato la loro attenzione sull’ottimizzazione dei costi. Gli analisti di Gartner affermano che “la trasformazione digitale può riferirsi a qualsiasi cosa, dalla modernizzazione dell’IT (ad esempio, il cloud computing), all’ottimizzazione digitale, all’invenzione di nuovi modelli di business digitali”. La modernizzazione dell’esistente è una componente comune di tali iniziative e uno degli obiettivi principali di questi progetti è la riduzione dei costi. Trovare opportunità di risparmio, inoltre, consente anche di riallocare i budget per promuovere progetti di innovazione.
Opportunità di risparmio
Ci sono diversi modi in cui le aziende possono cercare di fare economia:
- Ridurre il debito tecnologico. Il debito tecnologico è una sfida costante: cercare di muoversi più velocemente e fornire miglioramenti in un mercato in continua evoluzione è difficile. La chiave è la definizione delle priorità, l’iterazione e l’eccellenza nell’esecuzione. Le aziende dovrebbero evitare le semplici rielaborazioni, ove possibile.
- Sostituire il legacy. Poiché i progressi tecnologici si susseguono rapidamente, è difficile evitare di avere sistemi o applicazioni “legacy” nello stack tecnologico. Alcune tecnologie richiedono competenze specialistiche che sono più difficili da reperire, e in alcuni casi sono prossime ad essere dismesse. Per questo motivo, bisogna fare attenzione alle tecnologie che non sono strategiche per i piani a lungo termine.
- Ottimizzare l’automazione. L’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico hanno attirato l’attenzione delle imprese, ma la RPA (Robotic Process Automation) è ancora molto importante per aumentare l’efficienza dell’azienda. Ad esempio, nel settore dei servizi finanziari, le organizzazioni che hanno automatizzato i processi ripetitivi, come le riconciliazioni e l’elaborazione delle richieste di prestito, hanno registrato risultati di successo. Per molti aspetti, le aziende sono ancora agli inizi quando si tratta di automatizzare molti dei loro processi aziendali.
- Ridurre i costi di compliance. Mantenere la conformità comporta un costo per l’attività, un costo che non è del tutto sotto il controllo dell’azienda. Cercare le opportunità per ridurre le ridondanze e automatizzare le attività e affidarsi a percorsi strategici che generano profitti consente non solo di raggiungere la conformità, ma anche di ottenere più valore. Per esempio, alcune organizzazioni utilizzano piattaforme di dati originariamente create per iniziative di conformità per supportare nuovi casi d’uso. Sfruttare una piattaforma condivisa serve a raggiungere più obiettivi e può essere più conveniente.
Strategie per massimizzare l’impatto
Sono diverse le leve che possono essere utilizzate per risparmiare sui costi. Le prime opzioni che si presentano nella maggior parte dei casi includono esternalizzazione, rinegoziazione dei contratti e, naturalmente, riduzione del personale. Ognuna di queste opzioni potrebbe essere valida e strategica, ma è necessario prima valutare in modo olistico il loro impatto sugli obiettivi a lungo termine. Ad esempio, esternalizzare alcune operazioni non comporta necessariamente una riduzione dei costi, poiché il tempo impiegato per gestire un ambiente esternalizzato può essere molto impegnativo e, di conseguenza, la spesa può aumentare.
La ridondanza dei dati è spesso un’area in cui è possibile tagliare i costi: le aziende tendono a conservare le stesse informazioni in più luoghi perché sono utilizzate in tutti i dipartimenti. Sostituire un’archiviazione ridondante dei dati e optare per il consolidamento è una chiara opportunità per generare efficienza. Le imprese dovrebbero quindi chiedere ai propri fornitori di individuare la soluzione più efficiente. Ecco un esempio di uno dei nostri clienti europei che ha ottenuto un successo nel consolidamento.
Un’altra potenziale area di ottimizzazione dei costi è rappresentata dai sistemi “persistenti”. Se il piano aziendale prevede il ritiro di un sistema, occorre valutare perché continuare a investirci. I requisiti di conformità sono spesso la ragione per cui alcuni sistemi continuano ad essere mantenuti, ma ad un certo punto diventa necessario ribilanciare il budget ed evitare ulteriori costi di conformità. Se invece non si prevede di spegnere un sistema, allora è l’investimento a non essere correttamente pianificato. Bisogna quindi valutare bene la strategia: quali funzioni devono essere disattivate o disponibili altrove per procedere al ritiro di un’applicazione? Una volta effettuate le valutazioni, è necessario evitare il prossimo ciclo di aggiornamenti obbligatori per la conformità: questa data diventa la scadenza improrogabile attorno alla quale pianificare le azioni da intraprendere.
Per quanto riguarda i database operativi e i data warehouse legacy, le organizzazioni possono risparmiare molto ritirando le soluzioni più vecchie. Il consolidamento della gestione dei fornitori e la razionalizzazione di competenze ed esperienze offrono anche risparmi sui costi “soft”, al di là di quanto indicato in fattura.
Conclusioni
La trasformazione digitale è un processo in continua evoluzione che deve essere sempre allineato alle esigenze aziendali, sia a breve che a lungo termine. Nel momento di incertezza derivante dall’attuale clima economico, la razionalizzazione della gestione dei dati può aiutare le imprese a ottimizzare i costi, ma anche a promuovere una maggiore agilità e innovazione. In definitiva, le decisioni guidate dal pragmatismo si rivelano spesso le più efficaci.
Fabio Pascali, Regional Vice President Italy, Cloudera
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