“Tutto diventa un’interfaccia” è il risultato della ricerca “New Interfaces, Zero Interfaces” di Reply
La pandemia ha accelerato l’adozione di nuove interfacce, sia in ambito consumer che professionale, secondo la nuova ricerca di Reply "New Interfaces, Zero Interfaces", basata sulla piattaforma proprietaria Trend Sonar di Reply
Secondo la ricerca “New Interfaces, Zero Interfaces”, basata sulla piattaforma proprietaria Trend Sonar di Reply, la pandemia ha accelerato l’adozione di nuove interfacce in ambito consumer e professionale. Tramite l’analisi di studi di settore, articoli scientifici e brevetti pubblicati negli ultimi due anni, integrati con esperienze concrete dei clienti Reply, la ricerca ha infatti esaminato lo sviluppo delle interfacce di nuova generazione che stanno venendo alla ribalta in questa nuova normalità.
Da quasi 15 anni, gli smartphone e i loro sistemi operativi consentono esperienze nuove giorno dopo giorno; ora il 5G, la connettività ad alta velocità e l’edge computing consentono un ulteriore impulso allo sviluppo delle tecnologie alla base delle interfacce utente come dispositivi indossabili, altoparlanti intelligenti, interfacce spaziali 3D, interfacce multimodali e neurali.
“Le aziende svilupperanno interazioni più personalizzate ed emotive con i clienti, così come nuove possibilità di analisi e visualizzazione delle informazioni”, ha commentato Filippo Rizzante, CTO Reply. “Guardando gli impatti della pandemia sulle interfacce che utilizziamo oggi, ci sono due tendenze che si stanno affermando più di altre: una più ampia domanda di assistenza sanitaria a distanza e la necessità di ridurre le interfacce touch“.
Le interfacce vocali sono quelle in più rapida crescita, grazie al loro uso frequente nella vita di tutti i giorni con altoparlanti intelligenti e automobili connesse. Inoltre, queste interfacce sono sempre più utilizzate per scopi di marketing, consentendo ai brand di parlare direttamente ai consumatori: una connessione molto più intima rispetto a quelle offerte dai tradizionali touchpoint.
Settori come quello farmaceutico, della moda, quello immobiliare e del turismo stanno progressivamente implementando tecnologie di realtà estesa tramite app mobile o speciali caschi. La realtà estesa è destinata a migliorare notevolmente la formazione e la collaborazione sul posto di lavoro, offrendo ai team modalità nettamente migliori di incontrare e condividere idee e pensieri sia nella realtà virtuale che in quella aumentata.
I dispositivi indossabili stanno diventando sempre più rilevanti nel campo delle interfacce di uso quotidiano. Anelli, occhiali e cuffie smart possono essere collegati ad assistenti intelligenti per aiutare nelle attività quotidiane e per monitorare il comportamento. In combinazione con smartwatch di nuova generazione, questo tipo di dispositivi indossabili potrebbe diventare il primo ecosistema di consumo completamente alternativo e indipendente allo smartphone.
Il controllo dello sguardo e il tracciamento degli occhi consentiranno alle persone di controllare, comunicare e interagire con le macchine in base a schemi di movimento degli occhi, agli sguardi e alla reazione della pupilla. Anche le interfacce neurali (Brain-Computer Interface) stanno subendo una notevole accelerazione. Attualmente l’attenzione è ancora prevalentemente in ambito medico e scientifico, tuttavia la sua diffusione in altre aree è in aumento, sfumando i confini tra informatica e biologia.
Nel settore della mobilità, le nuove interfacce avranno un ruolo cruciale per la sicurezza e la protezione dei conducenti e dei pedoni, grazie alle nuove tecnologie che consentono di migliorare la sicurezza e le comunicazioni con gli altri utenti della strada. Le nuove interfacce renderanno anche auto e veicoli professionali più personalizzabili e predittivi. Inoltre, la guida autonoma consentirà un ulteriore sviluppo nell’intrattenimento e nella pubblicità all’interno dei veicoli.
Anche lo sviluppo di interfacce in ambito retail sta subendo notevoli cambiamenti, in quanto aiutano gli acquirenti a godere dei vantaggi dello shopping fisico – tattile, sensoriale e sociale – in spazi virtuali digitali che consentono acquisti in tutta semplicità e comodità guidando, allo stesso tempo, anche il processo di acquisizione cliente. L’utilizzo sia di interfacce basate sull’intelligenza artificiale che di interfacce conversazionali permetterà una maggiore personalizzazione fino a soddisfare le esigenze del singolo cliente. L’intelligenza artificiale e le tecnologie digitali consentono una maggiore personalizzazione per i clienti: dall’offrire inspirazione all’acquisto fino alla selezione della taglia e alla vestibilità del capo.
Con la crescente integrazione dei sensori e la sempre maggiore fusione naturale all’interno del mondo circostante, le interfacce saranno intrecciate sia alla vita personale che all’interno degli ambienti di lavoro, trasformando qualsiasi cosa in un’interfaccia, comunicando perfettamente tra loro ed espandendo la cognizione e i sensi degli umani.
Maggiori informazioni sulla ricerca “New Interfaces, Zero Interfaces” sono online. La ricerca fa parte della serie Reply Market Research, inclusa la recente “From Cloud to Edge” e “Rebooting Longevity”.
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