Trasformazione digitale: la resistenza è culturale

Uno studio di Cornerstone OnDemand condotto su un campione di oltre 1400 professionisti HR e business manager di 14 paesi europei, Italia compresa, rivela le tendenze e l’evoluzione del ruolo delle HR nella trasformazione digitale

Pubblicato il 16 giugno 2017

Un’indagine Azienda del futuro e trasformazione digitale sull’azienda del futuro e la trasformazione digitale condotta da IDC e commissionata da Cornerstone OnDemand, azienda attiva nel campo del software in ambiente cloud per la gestione del capitale umano, ha rivelato che per la maggior parte delle aziende europee la principale barriera alla trasformazione digitale è la resistenza culturale al cambiamento.
Spesso, il passaggio a modelli di business digitali richiede cambiamenti radicali dei processi organizzativi. Anche in Italia, non diversamente da quanto registrato per la maggior parte degli altri paesi coinvolti nello studio, il primo ostacolo è la resistenza delle persone al cambiamento.

I 5 principali ostacoli alla trasformazione digitale delle aziende italiane:
Resistenza culturale al cambiamento 46%
Mancanza di vision da parte della leadership 29%
Risorse finanziarie insufficienti 29%
Difficoltà a conservare i migliori talenti 27%
Mancanza di innovazione interna 27%

Trasformazione digitale: a che punto sono le aziende europee?
Un altro aspetto interessante preso in esame dallo studio riguarda la percezione dei responsabili HR e aziendali relativamente alla capacità della propria azienda, rispetto al resto delle organizzazioni europee, di sfruttare le tecnologie digitali come leva del cambiamento per aggiornare prontamente i propri modelli di business in favore della trasformazione digitale. Circa la metà delle aziende italiane intervistate (47%) ritiene di essere al pari delle altre aziende europee, ma solo il 26% pensa che la propria azienda sia più avanti rispetto alle altre o addirittura la migliore.
I paesi più fiduciosi sono risultati essere Svezia, Paesi Bassi e Germania, che si percepiscono più avanti, o i primi della classe, rispettivamente nel 39%, 30% e 27% dei casi.
Di seguito, una sintesi degli altri elementi principali emersi dallo studio:

• L’importanza del ruolo delle HR nella trasformazione digitale
I professionisti HR giocano un ruolo chiave nello sviluppo e nell’implementazione delle strategie che mirano a garantire la trasformazione digitale delle aziende. L’84 percento delle aziende europee coinvolte nello studio ha già intrapreso o sta pianificando di intraprendere a breve un piano di trasformazione digitale del proprio business. Nella maggior parte dei casi, i manager di linea comprendono perfettamente l’importanza del ruolo che le risorse umane ricoprono nel delicato processo di transizione verso una completa digitalizzazione e l’83 percento degli intervistati italiani riconosce che le HR sono cruciali per garantire il successo delle strategie digitali.

• Trattenere i migliori talenti è una sfida
Il 27 percento delle aziende europee intervistate dichiara di avere difficoltà a trattenere in azienda i talenti necessari a guidare la trasformazione digitale. Le HR possono svolgere un ruolo fondamentale in questo senso, promuovendo il cambiamento culturale e offrendo maggiore trasparenza sugli incentivi e orientamento delle performance.

• Gli attuali strumenti a disposizione delle HR per la pianificazione della forza lavoro sono inadeguati
Per i compiti più complessi, come la pianificazione della forza lavoro, il 48% del campione intervistato si dichiara insoddisfatto degli strumenti a disposizione in azienda. Con il cambiamento radicale dei profili e degli skill portato dalla trasformazione digitale, la pianificazione della forza lavoro diventa infatti un’area critica per il miglioramento della funzione HR e pone la necessità di investimenti in sistemi di Human Capital Management.

• Le aziende europee supportano il lavoro flessibile
Le organizzazioni in Europa stanno promuovendo attivamente il lavoro flessibile attraverso diverse iniziative IT. L’84% delle aziende intervistate, 81% in Italia, dichiara di poter accedere a dati e applicazioni aziendali anche da remoto, e il 65%, 61% in Italia, riferisce di poter svolgere tutto o parte del proprio lavoro anche attraverso smartphone e tablet.

L’indagine Azienda del futuro e trasformazione digitale: sfide e opportunità per sprigionare i talenti, che fa seguito allo studio condotto nel 2016 sempre in collaborazione con IDC, Future People: Le postazioni di lavoro nell’era della trasformazione digitale, ritorna su molti dei temi investigati lo scorso anno indagandoli da una diversa prospettiva e focalizzandosi sui nuovi ostacoli che le aziende si ritrovano a fronteggiare nel loro percorso di trasformazione digitale. Per questa nuova indagine, IDC ha intervistato 1.469 responsabili HR, aziendali e manager di linea in aziende con più di 500 dipendenti operanti in 14 paesi europei.

“Ogni azienda ha i propri tempi per mettersi al passo con la trasformazione digitale in atto, un processo al tempo stesso complesso e stimolante” dichiara Vincent Belliveau, Executive Vice President e General Manager EMEA di Cornerstone OnDemand. “I responsabili HR ricoprono un ruolo cruciale in questa delicata transizione, specie se si considerano gli ostacoli legati alla forza lavoro con cui le aziende devono costantemente misurarsi. Ecco perché le HR, per raggiungere l’ambizioso obiettivo del successo digitale, dovrebbero essere sempre più orientate alla strategia e alla ricerca di nuovi modi per coinvolgere i dipendenti e per guadagnarsi la piena fiducia delle altre aree aziendali”.

“La trasformazione digitale è oggi una priorità assoluta per le aziende” aggiunge Bo Lykkegaard, Associate Vice President di IDC Software and European Enterprise Applications. “Una trasformazione di successo richiede cambiamenti importanti nella gestione, nella formazione e nello sviluppo della forza lavoro. È richiesto, inoltre, un grande sforzo a livello di comunicazione interna, change management e, da parte dei manager di linea, un maggiore riconoscimento del fondamentale ruolo svolto dai responsabili HR in questo processo”.



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