L’anno del cloud: i 5 trend 2023 della digital transformation

Pubblicato il 5 febbraio 2023

Con l’inizio del nuovo anno è giunto il momento di riflettere sui 12 mesi appena trascorsi e di cercare di capire che cosa accadrà nel prossimo futuro, ovvero quali saranno le principali tendenze. Con riferimento al panorama industriale, il 2022 è stato un anno in cui, nonostante la situazione di incertezza globale, l’innovazione ha proseguito la sua corsa facendo registrare nuovi e importanti passi in avanti.

Nel 2023 la trasformazione digitale sarà ancora protagonista, ma con qualcosa in più: la maggiore attenzione verso le piattaforme software-as-a-service (SaaS). Per le aziende manifatturiere è oramai tempo di lasciarsi alle spalle le infrastrutture software on-premise e di passare con convinzione a quelle cloud-based.

Vediamo nel dettaglio quali saranno le cinque principali tendenze che caratterizzeranno l’anno che è appena iniziato.

1 – SaaS e Cloud principali voci di investimento

A tre anni di distanza dagli importanti cambiamenti causati dalla pandemia globale di Covid-19, secondo i dati raccolti da PTC la maggior parte delle aziende manifatturiere crede che i loro sistemi software aziendali continueranno a rimanere competitivi per altri due o tre anni, anche senza la necessità di effettuare aggiornamenti o reinvestimenti.

Da ciò se ne deduce che le aziende che avevano investito o aggiornato i loro sistemi prima del 2020, per rimanere competitive dovranno necessariamente reinvestire in nuove soluzioni software, probabilmente in ambito CAD (Computer Aided Design) e PLM (Product Lifecycle Management). Le strade che esse potranno seguire sono due: aggiornare i loro sistemi legacy, probabilmente soluzioni on-premise, oppure passare a piattaforme SaaS cloud-native. Dai dati che abbiamo raccolto questa seconda opzione appare essere la più concreta, specialmente quando si parla di PLM.

L’aspettativa è dunque quella di un incremento degli investimenti mitrati all’adozione di soluzioni SaaS cloud-native. Ovviamente ciò non significa che il SaaS sostituirà completamente le installazioni on-premise, ma piuttosto che il cloud diventerà finalmente un’opzione che le aziende si appresteranno a valutare con consapevolezza.

2 – Benvenuti nel mondo della progettazione agile

Uno dei tipici vantaggi che il passaggio al SaaS porta con sé è la decentralizzazione dell’infrastruttura organizzativa. Le attuali soluzioni software, sviluppate e ottimizzate per questa architettura, condurranno a un cambiamento nel workflow e nelle procedure di governo dei suoi processi.

La metodologia di sviluppo sequenziale del prodotto, in cui ciascuna fase è caratterizzata da una data di inizio e da una di approvazione che abilita l’avvio della successiva, è quella tradizionalmente adottata dalle aziende.

Questa modalità di sviluppo del prodotto, denominata “a cascata”, non è tuttavia l’unica opzione che un’infrastruttura basata su SaaS permette di implementare. Per molte aziende un’interessante strategia di sviluppo del prodotto, derivata dalle metodologie normalmente adottate in ambito di sviluppo software, potrebbe essere “l’agile”. Si tratta di un sistema cycle-based, per la cui gestione è necessaria una comunicazione costante inter-organizzativa e orientata al cliente. Durante il processo di sviluppo, la metodologia agile consente di ottenere i risultati desiderati in modo già molto concreto ed efficiente in tempi che sono decisamente brevi: pochi giorni o qualche settimana a seconda della portata del progetto.

L’origine del concetto agile è legata al mondo del software. L’efficacia di tale metodologia ne ha permesso l’applicazione in molti ambiti ed è divenuta pervasiva dell’intero ciclo di vita del prodotto.

La sfida, in questo caso, è quella di applicare il metodo agile allo sviluppo di parti o strutture meccaniche, le cui caratteristiche progettuali differiscono totalmente da quelle di un software.
Con strumenti di sviluppo come Codebeamer di PTC, i vantaggi di un sistema ALM (Application Lifecycle Management) possono ora essere applicati efficacemente allo sviluppo agile di un qualsiasi prodotto, sia esso un software o un particolare tecnico. Certo, passare da una metodologia sequenziale a una di tipo agile comporta, per chi si appresta a farlo, prima di tutto un cambiamento di mentalità, ma in PTC siamo fermamente convinti che il futuro sarà tracciato su questa strada.

3 – Sostenibilità e progettazione del prodotto

Oggi le aziende non vedono più la sostenibilità come un onere a cui dover forzosamente ottemperare, ma come un’enorme opportunità con cui creare valore per i clienti e gli stakeholder. Questo nuovo approccio apre all’opportunità di integrare la sostenibilità di un prodotto in tutti gli aspetti che caratterizzano il suo ciclo di vita, che è sempre più circolare e sottoposto a norme regolatorie.

Ciò ha inizio pensando alla sostenibilità come a qualcosa di intrinseco nelle fasi di progettazione, visualizzazione, ingegnerizzazione e sviluppo del prodotto, ponendo particolare attenzione all’impronta ambientale e su come sia possibile ottenere gli stessi risultati utilizzando il minor materiale possibile. Essere sostenibili per un’azienda significa comprendere a fondo ogni singolo aspetto della catena del valore, dall’approvvigionamento dei materiali, alle operations, fino all’impiego a cui sarà soggetto il prodotto una volta che avrà lasciato la fabbrica.

I dati tecnici del prodotto provenienti dal PLM, combinati con le informazioni di utilizzo provenienti dal mondo fisico tramite l’IoT, consentono di creare un digital thread lungo tutta la catena del valore. Con queste informazioni, le aziende sostenibili possono raggiungere obiettivi di efficientamento sia energetico che dei materiali, abbattendo i costi e massimizzando i profitti, con un ridotto impatto ambientale.

4 – Per la forza lavoro il futuro rimane flessibile

Era inevitabile che le restrizioni e le nuove modalità di lavoro flessibili e da remoto adottate per combattere la pandemia lasciassero il segno sul lungo periodo. I vantaggi sono del tutto evidenti. Il SaaS, per com’è strutturato, offre notevoli benefici in ambienti di lavoro sia centralizzati che decentralizzati. Gli strumenti che offre permettono a molti lavoratori di portare avanti le loro attività senza che essi debbano necessariamente recarsi in luoghi prestabiliti: ciò vale soprattutto per la forza lavoro più esperta.

La realtà aumentata, ad esempio, può avvalersi di un’infrastruttura decentralizzata per comunicare informazioni più leggibili, indipendentemente dal luogo in cui ci si trova. Fabbriche, impianti e uffici non scompariranno di certo, ma la mentalità con cui oggi ci si approccia al lavoro sta decisamente cambiando.

5 – Mantenere al sicuro il Digital Thread

Da sempre, il cloud ha dovuto combattere contro i pregiudizi sulla sicurezza, ovvero sul fatto che non possa essere sicuro tanto quanto lo è una soluzione on-premise. Vero è che non tutti i prodotti SaaS sono fatti allo stesso modo e che non tutti i fornitori garantiscono gli stessi livelli di servizio e protezione. Inoltre, la rapida digitalizzazione del settore manufatturiero ha portato a un’escalation dei crimini informatici, con i cyber attacchi che stanno aumentando anche in tipologia e complessità.

Passare al SaaS significa offrire una grande opportunità al proprio reparto IT di concentrarsi sulle strategie e sulle relative iniziative di trasformazione digitale. Perché sprecare il tempo dei professionisti IT in attività di “sorveglianza” digitale? La sicurezza deve essere mantenuta ad ogni stadio del ciclo di vita del prodotto e, per riuscirci efficacemente, le aziende devono averne la completa visibilità. Con una soluzione SaaS, le aziende possono tracciare, utilizzare e mantenere al sicuro i propri dati implementando un’infrastruttura di digital thread.

Considerazioni finali

Come abbiamo purtroppo imparato in tempi recenti, non tutto è prevedibile e non è azzardato ipotizzare che nel 2023 possano accadere ancora delle situazioni impreviste. Tuttavia, una certezza rimane ferma: quella che vedrà le piattaforme e i servizi SaaS continuare la loro crescita.

A cura di Paolo Delnevo, Vice President PTC Southern Europe



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