Lineari a colori, il 2024 segna il ritorno di Basler e un nuovo approccio orientato al cliente
Con le nuove telecamere a scansione lineare racer 2 S, Basler amplia la serie di telecamere racer 2. Insieme a molti componenti compatibili, Basler offre tutto il necessario per un sistema di visione a scansione lineare completo, ad esempio l'illuminatore speciale a LED e gli obiettivi con attacco C
Dalla rivista:
Automazione Oggi
Sul mercato da fine anni ‘80, come fornitore di sistemi di visione dedicati a mercati verticali, per esempio quello dell’ispezione dei CD, oggi dimenticati, poi con un occhio all’industria (con soluzioni per il controllo degli o-ring, per esempio), a fine anni 90 Basler si occupa, fra l’altro, di soluzioni di ispezione di pannelli per display. A seguito dell’esigenza di utilizzare una telecamera ad alte prestazioni, non riuscendo a trovarla sul mercato, Basler decide di crearne una ad hoc: da lì un percorso di successo l’ha portata a essere oggi fra i primi produttori globali di telecamere e sistemi di visione industriali e non solo.
Specialista nella visione
850 dipendenti, un fatturato consolidato 2023 di 203 milioni di euro, Basler vanta sedi in tutto mondo; la sede italiana, come le recentemente costituite sedi francese, coreana e cinese, sono nate per acquisizione di distributori locali:
“La tecnologia della visione è complessa, la vendita si indirizza a operatori molto competenti, sia lato informatica, sia lato scienza della visione, con contenuti matematici evoluti, per cui occorre un’elevata competenza non facile da trovare sul mercato” ha spiegato Davide Nardelli, Managing Director di Basler, in occasione di una conferenza stampa prenatalizia presso la sede italiana a Trezzano sul Naviglio (Milano).
“La standardizzazione, però, nell’ultimo decennio, ha portato un po’ di semplificazione, tanto che il 50% del mercato ritiene la visione quasi una ‘commodity’; ciò ha reso necessario un cambio di rotta strategico per le aziende molto orientate al prodotto, come Basler fino a pochi anni fa. Non basta più puntare sul prodotto, per quanto di qualità, o pensare a una vendita ‘a catalogo’, bensì occorre offrire soluzioni dedicate e fornire soluzioni complete, ‘customer oriented’, complete di servizi e componentistica, ovvero tutte le 4 componenti del sistema di visione: telecamera, ottica, illuminazione e software di elaborazione delll’immagine; per arrivare anche, in alcuni casi, alle schede di interfaccia, quando occorre avere prestazioni spinte, sensori avanzati per risoluzione e velocità ecc. Basler ha deciso di acquisire i distributori locali anche per questo, per assorbirne il modello organizzativo e la cultura derivante da una distribuzione customer oriented”.
E laddove i sensori sono molto performanti, occorre anche elevata capacità di calcolo, quindi PC dedicati alla visione (come quelli in cui si è specializzata Advanced Technologies, nata come distributore di Basler), adeguati per l’elaborazione e analisi dell’immagine, insieme a tecnologie di trasmissione evolute, in grado di trasmettere fino al Gigabit per secondo. Occorre inoltre verificare che tutte le funzioni siano ad alte prestazioni e di qualità, in quanto si tratta di sistemi che lavorano h24 a ciclo continuo.
“Il mercato è cambiato e il compito di Basler oggi è fare consulenza sistemistica, collaborare col cliente per arrivare alla soluzione migliore per la sua applicazione specifica, puntando sull’esperienza acquisita in 20 anni di attività sul campo, facendo analisi e studi di fattibilità. Il rischio oggi è un fattore che pochi clienti vogliono accollarsi, per cui avere delle certezze per non sbagliare su un progetto è un vantaggio non indifferente e un valore strategico che il cliente riconosce“.
Un mercato in evoluzione
La filiale tricolore Basler Italia conta 26 risorse:
“Il 2024 non è stato un anno spumeggiante per la visione, in generale” ha spiegato Nardelli. “Non dimentichiamoci poi la questione Covid: la pandemia ha fermato il mercato e nel 2023 c’è stato un rimbalzo: le aziende acquistavano di tutto, anche senza un vero motivo, per timore di restare senza materiali, così nel 2024 abbiamo smaltito l’over stock. Veniamo quindi da 4 anni di numeri sfalsati, per avere un confronto dobbiamo ritornare ai numeri pre-Covid, del 2019: Basler Italia ha registrato risultati superiori, ma meno performanti di quelli del 2023, per cui la situazione non è ‘grave’ ma nemmeno ‘bella’. Per quanto concerne la visione in generale, il mercato UE ha fatto numeri comparabili con quelli del 2023, ma il resto del mondo no”.
Ha proseguito Nardelli: “L’Asia è la regione che traina il mercato per quanto concerne l’elettronica, la produzione di pannelli solari, PC, schermi, ma questo mercato sta subendo una contrazione, dato il momento critico della Cina che si ripercuote sull’intera regione, e Basler è molto esposta sul mercato asiatico”.
“L’Europa è ancora legata a un concetto ‘vecchio’ di manifattura, molto orientata all’automotive che sta vivendo la crisi che conosciamo. L’Italia è molto forte anche in altri ambiti, packagkng, alimentare e farmaceutico, per esempio; si contano decine di aziende di machine builder per vari settori, alla pari o anche più che in Germania, non dimentichiamoci che l’Italia è il secondo produttore in Europa per l’industria manifatturiera. Però subiamo a livello globale, sempre più, la concorrenza di Paesi come la Spagna: se la tecnologia tedesca è considerata da sempre migliore rispetto a quella italiana quanto a tecnica, ma quest’ultima è più competitiva a livello di costo, la Spagna gioca invece al ribasso, permettendosi costi più bassi dell’Italia”.
La concorrenza viene poi anche dalla Cina, che trae vantaggio dal fatto che non dovere sottostare ad alcuna regolamentazione, né a dazi.
“Oggi si assiste però a uno spostando dell’interesse dei mercati mondiali dalla Cina all’India, dove ci sono molti ingegneri e la popolazione è comunque numerosa. Noi in Europa abbiamo carenza di competenze, e il mercato si sposta dove le trova, l’India sta dunque crescendo, e anche Basler sta guardando lì”.
“Infine, gli Stati Uniti sono un mercato meno stabile di quello UE, perché legato ai trend tecnologici, per cui ci sono stati dei picchi quando è partito l’e-commerce, con Amazon e gli altri big del settore; poi ogni 2 anni, quando Apple parte con la produzione di nuovi iphone, si prendono tutto il mercato, ma poi ci gli anni ‘buchi’…”
Fra i settori di maggiore interesse per Basler figurano:
- la factory automation;
- il campo medicale, soprattutto per la diagnostica;
- l’intelligent transportation, dal controllo del traffico ai sistemi per la rilevazione delle infrazioni;
- la smart city;
- la logistica che si sta automatizzato molto, con gli AGV sempre più presenti che montano un sistema di visione spesso dotato di AI;
- il retail per l’analisi del comportamento del cliente nello store e/o l’analisi dei flussi dentro e fuori lo store;
- l’agricoltura, anche se in Italia è ancora troppo frammentata, con investimenti tecnologici ridotti; in Olanda invece, per esempio, si investe molto di più, c’è poca terra e occorre farla produrre al massimo. In Italia vi è anche molta più varietà di colture, in che rende più complessa l’automazione. Si usano comunque tecnologie innovative, soprattutto nell’ambito spettrale della lunghezza d’onda dell’infrarosso alto, ‘red’, per individuare eventuali contaminazioni, malattie delle piante ecc… anche con l’utilizzo di droni, per fare prevenzione;
- il mondo dei macchinari, dove però molti di quelli su cui vengono montate le telecamere sono destinati all’automotive, al momento in crisi;
- il fruit sorting, che sta invece andando bene.
Le telecamere lineari
Dieci anni fa Basler ha deciso di uscire dal mercato delle lineari in quanto non trovava la tecnologia adatta a soddisfare i suoi criteri di qualità. Oggi, però, con l’avvento delle nuove tecnologie Cmos, è possibile raggiungere la qualità e il target economico che Basler si prefigge anche in questo ambito. Basler è nota per telecamere ad alte prestazioni estremamente compatte, che si prestano bene al mercato con macchine di assemblaggio, molto efficienti ma compatte e ad alta produttività: i nuovi sensori oggi presenti sul mercato possono soddisfare i requisiti di prestazione di questa tipologia di telecamere mantenendone la compattezza.
Caratteristiche tecniche
La serie di telecamere a scansione lineare Racer 2, in 12 nuovi modelli, e Racer 2 S, hanno un fattore di forma particolarmente ridotto di 29×29 mm, con risoluzione 2k o 4k, velocità di linea fino a 172 kHz e sensore Gpixel GL3504; sono disponibili con interfaccia GigE, 5GigE o CXP nelle varianti mono e colore.
La correzione delle ombreggiature integrata garantisce immagini particolarmente omogenee con una precisione perfetta al pixel, semplicemente premendo un pulsante. Il fattore di forma ridotto ne consente l’utilizzo in applicazioni in cui spazio e peso sono fondamentali. Un’ampia scelta di componenti abbinati e testati, quali illuminazione, obiettivi, schede PC e cavi, consente una facile integrazione e la massima compatibilità. In combinazione con il software Basler pylon, tra cui pylon vTools e pylon AI, queste telecamere possono creare soluzioni di visione estremamente convenienti.
A quali ambiti applicativi si presta la tecnologia lineare?
Ha spiegato Matteo Seregni, Machine vision Software Engineer di Basler: “Per sistemi dove sono richieste alta velocità ed elevata risoluzione delle immagini, quindi dove vi è movimento, sia che sia la telecamera a muoversi rispetto all’oggetto, sia viceversa; è utile anche nella misura di oggetti voluminosi, che non si potrebbero inquadrare nella loro interezza con una telecamera matriciale”.
“Applicazioni tipiche del modello Racer 2 S sono, per esempio, quelle su nastro trasportatore, o l’ispezioni di oggetti cilindrici come le fiale in campo medico o applicazioni di smistamento pacchi o controllo e ispezione dei binari ferroviari…”.
Quali sono i vantaggi offerti?
Ha aggiunto Seregni: “Con questa tipologia di telecamera è possibile ottenere una qualità dell’immagine superiore, per esempio a livello di sfocatura dell’oggetto in movimento, soprattutto se ad alta velocità, in quanto il tempo di esposizione di una linea singola di sensori è più breve rispetto a una matriciale e questo riduce la sfocatura. Altri miglioramenti ci sono a livello di distorsione dell’immagine. Inoltre, il processo è più efficiente perché vi è una semplificazione del set up, con conseguente maggiore efficienza economica, dato che la soluzione è più facile da illuminare (si tratta di una singola linea non di una superficie più ampia, il che riduce i costi). Per oggetti gli oggetti over size, poi, la maggiore efficienza è dovuta al minore numero di telecamere da impiegare per avere una certa risoluzione, oltre al fatto di avere maggiore flessibilità rispetto alla lunghezza dell’oggetto”.
“Un altro vantaggio è legato al fatto di poter utilizzare parametri di settaggio espositivo diverso per le diverse linee di sensori, il che permette di acquisire immagini di superfici complesse dal punto di vista ottico, per esempio dove sono presenti zone chiare e zone scure, per cui non basterebbe una stessa esposizione alla luce per individuare al meglio tutte le parti e ottenere immagini omogenee. In questo caso la soluzione permette di avere due esposizioni diverse sulla stessa linea di sensori”.
I maggiori settori di sbocco
Conclude Paolo Rutigliano, Sales Manager presso Basler Italy:
“La tecnologia lineare viene impiegata, per esempio, nella produzione di piastrelle, per il controllo del colore, dei difetti, della qualità, o per controllare che la riproduzione del colore sia fedele o la centratura della macchina durante la stampa e la calibrazione del colore”.
“Si usa anche molto nella seed inspection, per esempio, nel processo di tostatura del caffè; oppure ancora nel sorting di rifiuti per individuare le impurità dei materiali. In logistica, per il dimensionamento degli oggetti, offrendo velocità in linea adatta alla velocità del processo di smistamento, o anche nel food, per la lettura delle etichette di oggetti in rotazione o l’identificazione del prodotto”.
Ilaria De Poli X @depoli_ilaria
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