Soluzioni fieldbus per la sicurezza

Dalla rivista:
Fieldbus & Networks

 
Pubblicato il 29 agosto 2001

Paese per eccellenza amante del ‘manufatto’, inteso come oggetto artigianalmente lavorato, l’Italia ha finito per ‘tecnologizzarsi’ controvoglia negli anni del boom economico, che hanno portato frigorifero, lavatrice e soprattutto la televisione nelle case di quasi tutti i nostri compaesani.

Ma è stato solo l’avvento del cellulare a far entrare la tecnologia nel ‘cuore’ dell’italiano medio.

L’ormai familiare ‘telefonino’, in versione in fondo non tanto lontana da quella del casalingo apparecchio fisso, ha permesso anche alle tanto menzionate ‘massaie’ di avvicinarsi senza timore alla tecnologia del ‘senza fili’.

Ecco così crescere la fiducia anche per strumenti più complessi, come apparentemente possono sembrare PC e Internet e, perché no, ecco aprirsi all’automazione persino la porta di casa.

Lo studio rivela infatti come, nonostante il suo nome suoni a molti particolarmente sgradevole, la domotica stia conquistando l’attenzione della gente, prima di tutto con gli elettrodomestici intelligenti.

Ma, senza andare troppo verso il futuribile, una tecnologia già da tempo ampiamente utilizzata in casa come negli edifici industriali, per la protezione di cose e di persone, è quella degli allarmi, dei sistemi antintrusione e antincendio o di controllo degli accessi.

I sistemi di sicurezza su bus di campo possono proteggere i lavoratori di uno stabilimento, impedendo l’accesso a determinate aree in caso di pericolo, oppure evitare l’apertura dei dispositivi di protezione in una giostra in movimento, o ancora segnalare l’ingresso di estranei in una chiesa.

Bellezza sotto chiave
Facilità d’uso e gestione semplificata dei numerosi sistemi in gioco: questi i fattori che hanno spinto il gestore di un ristorante e centro di bellezza in Franciacorta ad affidarsi alle soluzioni proposte da Hesa
Integrated building automation è un termine straniero che identifica un problema molto sentito nella progettazione degli stabili.

Si tratta della possibilità di controllare e gestire le molteplici utenze presenti in edifici e strutture tramite un unico sistema in grado di coordinare apparati tradizionalmente gestiti da sottosistemi indipendenti l’uno dall’altro.

Il compito della building automation integrata è riunire tutto in un sistema singolo capace di assolvere a tutte le funzionalità o almeno ad alcune di esse offrendo interoperabilità con i sistemi preposti alle rimanenti funzioni.

Obiettivo finale è disporre di una sola interfaccia fra impianti e operatore, di un solo monitor attraverso il quale, con immagini intuitive e coordinate tra loro, l’addetto possa visualizzare tutti i dati, ricevere gli allarmi ed eseguire operazioni indipendentemente dal tipo di
apparecchiatura con la quale sta colloquiando.

L’integrazione permette infatti di utilizzare un unico linguaggio di programmazione e, impiegando reti di comunicazione già presenti, consente lo scambio d’informazioni tra mondi diversi.

Si possono quindi mettere a punto strategie anche complesse per ottimizzare l’impiego delle risorse e ricevere dati utili per prendere decisioni sull’utilizzo ottimale degli impianti.

E’ così possibile regolare bruciatori, valvole, pompe e motori in un impianto di riscaldamento, ventilazione e condizionamento, noto anche come Hvac (Heating Ventilating Air Conditioning).

Oppure, in edifici con zone occupate in modo saltuario, la strumentazione preposta all’illuminazione può estire l’azionamento delle utenze in base a orari e condizioni di luce esterna.

In Italia esistono numerosi produttori di sistemi d’allarme e molte installazioni in edifici pubblici e privati sono costituite da sistemi proprietari ognuno dotato di standard di funzionamento e di comunicazione propri.

Utili sono anche i sistemi di rivelazione e spegnimento degli incendi, obbligatori per diverse categorie di edifici, mentre i sottosistemi per il controllo di accessi e presenze sono solitamente separati dagli altri in quanto d’interesse soprattutto per i settori amministrativi.

Si tende poi ad automatizzare sempre più gli impianti di videosorveglianza.

Dalla piscina al ristorante in sicurezza
Un esempio applicato d’integrazione dei sistemi automatici in un edificio è stato realizzato presso il Beauty Center del ristorante ‘i Cappuccini’ in Cologne (BS) nel cuore della Franciacorta.

Pensando al massimo comfort proponibile a una clientela abituata all’ambiente del noto ristorante ricavato da un ex convento di frati del ‘400 e posto su un costone del Monte Orfano, il gestore ha pensato di restaurare un secondo edificio prima adibito a uso agricolo, trasformandolo in un esclusivo centro di benessere.

La costruzione si articola su 5 livelli: il primo corrispondente alla piscina coperta, completa di giochi d’acqua; il secondo comprendente ingresso e reception; il terzo con sale massaggi, sauna, bagno vapore, zona relax e spogliatoi; il quarto per la zona fitness e ristorante; infine il quinto dove si trova l’abitazione del proprietario.

Il gestore ha chiesto di disporre di un unico sistema di controllo per essere in grado di gestire in modo semplice gli impianti meccanici, elettrici e della sicurezza del centro, con la possibilità di espandere in un secondo tempo il sistema all’edificio-ristorante posto sopra la collina.

La società I.P.S. Impianti con la consulenza di C.SET. incaricata della realizzazione elettrica ha proposto e fornito al gestore ‘chiavi in mano’ il sistema Continuum di Andover Controls, commercializzata da Hesa.

Quest’ultima è esperta in sistemi di sicurezza professionali per la protezione di edifici residenziali, commerciali, industriali e bancari e nella costruzione di sistemi d’allarme personalizzati sulle esigenze del cliente.

Architettura della rete
Attualmente il sistema installato provvede alla gestione e supervisione di 324 punti fisici così distribuiti: 204 per gli impianti di climatizzazione e gestione della piscina, 70 per la sicurezza (antintrusione) e 50 per il controllo elettrico.

Per quanto riguarda l’interfaccia utente, i normali PC sono stati sostituiti da due touch screen a colori incassati a parete in due punti nevralgici dell’edificio corrispondenti a reception e appartamento.

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