Sensori a ultrasuoni wenglor agevolano le macchine di Foilpuller

Pubblicato il 26 maggio 2018

Individuare le superfici trasparenti in modo affidabile è una delle operazioni più impegnative che i tecnici progettisti si trovano spesso ad affrontare. Le caratteristiche ottiche di un mezzo completamente trasparente sono infatti tali da portare quest’ultimo molto vicino al concetto di intangibilità se non di vera e propria immaterialità.

Questo tipo di problematica lo si riscontra più spesso di quanto si pensi. Nell’industria automobilistica, degli elettrodomestici o del vetro, tanto per fare qualche esempio, quando si ha a che fare con superfici che necessitano di essere mantenute perfettamente integre, è prassi applicare pellicole protettive ai pezzi da lavorare: queste ultime possono essere non solo completamente trasparenti, ma anche di colorazioni diverse.

Prima di iniziare le lavorazioni, ad esempio un taglio o una marcatura laser, la pellicola protettiva deve essere correttamente rimossa. Questa operazione, che di norma è eseguita a mano per le problematiche a cui prima si accennava, è stata una sfida che l’azienda tedesca Foilpuller ha preso in carico e risolto dotando le sue macchine di una specifica automazione capace di effettuare questo tipo di intervento con precisione e affidabilità.

Il merito lo si deve ai sensori ad ultrasuoni wenglor U1KT001, un tasteggio diretto digitale di 32 x 16 x 12 mm di ingombro, che permette il rilevamento di oggetti in qualsiasi condizione ambientale mediante ultrasuoni su campi di misura variabili che spaziano da 30 a 400 mm.

 

Grazie agli ultrasuoni emessi dal sensore wenglor U1KT001, il sistema messo a punto da Foilpuller consente di eseguire il “peeling” in modo completamente automatico delle pellicole protettive che vengono applicate ai manufatti di cui si vuole preservare l’integrità.

Avvalendosi delle funzionalità dei sensori a ultrasuoni wenglor U1KT001, l’automazione di Foilpuller consente di determinare la posizione e le dimensioni degli oggetti presenti sul piano di trasporto, che vengono quindi orientati correttamente per consentire ad uno speciale utensile, montato su un braccio cartesiano, di sollevare leggermente il bordo della pellicola. Quest’ultima è rimossa da un altro sistema automatico, che provvede anche a risucchiarla mediante un sistema di aspirazione che la invia ad una pressa imballatrice. La pellicola è compressa e resa disponibile, sotto forma di balle, alle aziende di recupero dei materiali plastici.

Il sensore a ultrasuoni U1KT001 wenglor si caratterizza per un ingombro di appena 32 x 16 x 12 mm, ma offre prestazioni eccezionali, tra cui un campo di misura variabile che va da 30 a 400 mm. Dotato di due uscite di commutazione indipendenti che possono essere configurate tramite IO-Link o mediante la funzione Teach-In, l’U1KT001 consente di rilevare qualsiasi materiale indipendentemente da opacità, trasparenza e spessore, fluidi inclusi. Questa caratteristica consente tra le altre cose di rilevare i valori min e max durante operazioni di misura del livello, così come ad esempio nei magazzini automatici di verificare le altezze durante l’impilamento di oggetti. Il sensore è immune a qualsiasi interferenza ambientale, tra cui luci estranee, nebbia o polvere.

I parametri operativi possono essere impostati tramite l’interfaccia IO-Link, dalla quale è anche possibile effettuare la diagnostica e la lettura dei dati di processo.

I sensori U1KT001 possono essere utilizzati in modalità sincrona, multiplex e a barriera. La modalità sincrona consente l’impiego fino a 40 sensori in un’unica applicazione ed è adatta per superfici molto estese. In modalità multiplex fino a 16 sensori possono emettere impulsi in alternanza senza generare interferenze reciproche, molto utile in spazi ridotti. Il funzionamento a barriera prevede invece l’installazione di due sensori (TX e RX) collocati su lati opposti o ad angolo ed è ideale per frequenze di commutazione e ampi campi di lavoro.



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