SAP annuncia i risultati dello studio “Il paradosso della supply chain sostenibile”
SAP e Oxford Economics hanno intervistato 1.000 Supply Chain Manager di tutto il mondo e tutti i settori per identificare le aree principali dove è possibile coniugare gli obiettivi apparentemente divergenti di sostenibilità, innovazione e resilienza con alcuni dei criteri più importanti per i consumatori, come il prezzo.
L’epoca in cui bastava porsi modesti obiettivi di sostenibilità è definitivamente alle nostre spalle. Oggi, per le aziende di qualsiasi settore o Paese è urgente poter realizzare e gestire supply chain sostenibili. In questa fase di ripresa dalle discontinuità causate dalla pandemia, per i responsabili di filiera è importante riuscire a controbilanciare esigenze di sostenibilità e di efficienza, così come raggiungere nuovi obiettivi di crescita in uno scenario incerto. Il tutto a fronte di una crescente complessità dei processi aziendali, delle reti di fornitori e delle aspettative dei clienti. È un equilibrio delicato, ma possibile, e SAP ed Oxford Economics hanno voluto tracciare nel loro studio la strada possibile da percorrere.
La sostenibilità diventa la norma
Le aziende stanno iniziando a dare priorità alla sostenibilità per soddisfare il principio base del business: soddisfare le richieste dei clienti. Ampliare la quota di mercato è una priorità strategica assoluta per tutti gli intervistati, seconda solo alla produttività. In risposta alla domanda su cosa influenzasse maggiormente gli sforzi di sostenibilità della propria organizzazione, i primi due elementi citati sono stati l’innovazione di prodotti e servizi (43%) e la soddisfazione dei clienti (40%), seguiti dal rispetto delle norme e dal vantaggio competitivo.
Benché le richieste dei clienti eserciteranno sempre un’influenza decisiva sulla strategia di un’azienda, emerge una nuova sensibilità degli executive verso la sostenibilità, sostenuta da vantaggi che vanno oltre gli immediati ritorni finanziari. La maggior parte degli intervistati concorda sulla necessità di un proposito e di una missione chiari per il successo a lungo termine delle loro organizzazioni, considerano la supply chain sostenibile un elemento distintivo rispetto ai concorrenti e affermano che buone pratiche di sostenibilità possono ridurre i rischi.
Le iniziative a favore della sostenibilità stanno chiaramente diventando un’esigenza competitiva per ogni tipo di organizzazione. Tuttavia, le motivazioni e le strategie variano da un mercato all’altro. I manager del settore hi-tech, ad esempio, tendono ad avere prospettive più mature. Più di tre quarti concordano sul fatto che le buone pratiche di sostenibilità riducono i rischi complessivi, contro il 61% del campione. Tra loro, più che in qualsiasi altro settore, è maggiore inoltre la probabilità di portare avanti un piano di riduzione delle emissioni di carbonio (71%). Invece, le aziende di beni di consumo, dati i pesanti oneri di produzione, sono d’accordo con questa affermazione solo per il 53%.
Una visibilità ridotta porta a un progresso lento
Traguardi ambiziosi esigono un monitoraggio costante, con il rischio però che ci si fermi a fissare obiettivi di sostenibilità relativi alla catena di approvvigionamento piuttosto che fare passi concreti per raggiungerli. Più di due terzi degli intervistati, ad esempio, ha creato una dichiarazione di intenti chiara sulla sostenibilità (e un ulteriore 21% la sta redigendo), ma la percentuale di chi afferma di compiere progressi rispetto ai propri obiettivi è molto bassa. Solo il 52%, ad esempio, ha ridotto le miglia di spedizione complessive.
Alcuni settori si distinguono in aree particolari: ad esempio le aziende high-tech hanno fatto registrare più progressi (72%) delle aziende delle telecomunicazioni (53%) nell’assicurarsi fornitori con materiali sostenibili. D’altro canto, le aziende di prodotti di consumo hanno fatto buoni progressi nel ridurre le miglia di spedizione complessive (58%) rispetto alle aziende high tech (48%). Le imprese che mantengono concretamente le promesse cominciano a vedere un ritorno sui loro investimenti. La maggioranza dei manager (63%) afferma di aver ridotto complessivamente il consumo energetico e, non a caso, più di tre quarti degli intervistati dice che l’impatto sulla sostenibilità è stato positivo.
I manager stanno però trascurando un aspetto chiave: i principali responsabili della loro impronta ambientale sono i loro fornitori. Solo il 56%, infatti, degli intervistati ammette di riconoscere la propria rete aziendale come un’estensione della propria organizzazione. Alcuni settori sono più avanti di altri nell’adottare una mentalità incentrata sugli ecosistemi: due terzi delle aziende del settore dei beni di consumo o dell’energia concorda con questa affermazione, rispetto a solo un terzo delle imprese di viaggio e di trasporto.
Anche in questo caso si osserva un disallineamento tra pianificazione ed esecuzione. Oltre due terzi del campione (69%) si dichiara disponibile a ridurre il volume di lavoro affidato a un fornitore le cui pratiche non sono sostenibili, eppure solo pochi – o addirittura nessuno – tra gli intervistati hanno una visibilità completa sui propri fornitori per procedere in questa direzione. La metà degli intervistati, ad esempio, ha una visibilità significativa o totale sulla catena di fornitura di prodotti sostenibili, mentre solo un 21% ha una conoscenza completa sull’approvvigionamento di prodotti sostenibili da parte dei suoi fornitori.
Parlando di visibilità sulla supply chain, le eccellenze per settore scarseggiano. Le aziende energetiche hanno maggiori probabilità di avere visibilità sulle emissioni di carbonio dei propri processi (63%), probabilmente in seguito al peso crescente degli oneri normativi, ma tale visibilità scende al 15% quando parliamo delle emissioni di carbonio dei loro fornitori.
L’evoluzione di una supply chain sostenibile
Piccoli cambiamenti possono avere un impatto notevole sulla sostenibilità dei processi della supply chain. Mondelēz International, produttore alimentare noto in tutto il mondo, ha risparmiato ben 5,4 tonnellate di plastica in fase di produzione e reso più facile il riciclo per i consumatori, semplicemente eliminando le finestrelle di plastica dalle confezioni dei suoi popolarissimi Cadbury Crème Eggs e di altri prodotti venduti durante il periodo pasquale.
Molti executive che hanno partecipato all’indagine stanno cercando di modificare in modo simile i processi della catena di valore. Quasi un terzo afferma di aver compiuto i maggiori progressi nel rendere più sostenibili i processi di pianificazione e progettazione della supply chain negli ultimi tre anni, cambiando ad esempio la progettazione dei prodotti per utilizzare una maggior quantità di materiale riciclato e meno plastica, oppure eseguendo la valutazione del ciclo di vita di tutti i materiali. Guardando al futuro, si prevedono aggiustamenti del processo di produzione, come il minor impiego di materiali, la maggiore automazione o semplicemente l’acquisizione di più informazioni sui fornitori.
Soluzioni e tecnologia
Le tecnologie innovative possono fornire risultati a lungo termine, così come il cloud e il mobile. Il cloud permette alle organizzazioni di aggregare dati da diverse fonti (tra cui i processi abilitati per dispositivi mobili e IoT) per ampliare la visibilità, identificare potenziali inefficienze e prevenire interruzioni prima che si riversino a cascata lungo la supply chain. Mobile e IoT possono consentire inoltre il tracciamento e il monitoraggio in tempo reale delle spedizioni, fornire aggiornamenti in tempo reale per rendere più efficiente il processo logistico e ridurre quindi le emissioni. I dati provenienti da queste fonti possono fornire informazioni agli algoritmi di machine learning, alle torri di controllo o alle tecnologie di valutazione del ciclo di vita, creando un circolo virtuoso che migliora l’efficienza a monte e a valle della supply chain.
Secondo gli intervistati i vantaggi legati alla sostenibilità possibili grazie all’uso delle tecnologie sono processi più efficienti, specialmente con il cloud nelle fasi di consegna (65%) e di progettazione e pianificazione (73%). I manager affermano inoltre di riscontrare una maggiore visibilità sui fornitori grazie all’uso di dispositivi mobili nelle fasi di progettazione e pianificazione (43%) e all’utilizzo di torri di controllo sempre nel processo di consegna (52%). Infine, il machine learning è utilizzato dal 22% delle aziende manifatturiere e dal 29% specificamente per la manutenzione dei prodotti. Le aziende del settore energia con il 29% e dei beni di consumo con il 28% sono in testa nell’uso dell’IoT per le consegne contro il 22% del campione.
“Oggi, siamo tutti più consapevoli che la sostenibilità non è un valore che si conquista solo aggiustando un processo, cercando di ridurre i consumi energetici o usando meno plastica. Deve essere invece un fattore centrale nella strategia di business dell’azienda e ricoprire un ruolo integrale nelle attività quotidiane che mantengono in funzione una supply chain, dalla progettazione alla distribuzione”, ha dichiarato Carla Masperi, Chief Operating Officer di SAP Italia e Grecia. “Non intervenire sulla sostenibilità potrebbe far allontanare dal brand elementi importanti dell’organizzazione, partendo dai dipendenti e arrivando ai clienti, azionisti e partner”.
Contenuti correlati
-
Ingegneria in cloud e assistenti AI nella suite di progettazione B&R
Alla fiera SPS di quest’anno a Norimberga, in Germania, B&R ha annunciato un importante aggiornamento della sua suite completa di software di progettazione e runtime. Con Automation Studio Code, B&R introduce un’esperienza di progettazione completamente nuova. La...
-
Procurement dei materiali indiretti: risultati della Ricerca MRO 2024 di RS Italia
RS Italia ha pubblicato la terza edizione dell’annuale Ricerca MRO 2024, sul procurement dei materiali indiretti comunemente detti MRO (Maintenance, Repair, Operations), realizzata in collaborazione con Adaci (Associazione italiana acquisti e supply management) e UER-Università Europea di...
-
Additive manufacturing R-evolution al via con Energy Group e Stratasys
Il mondo dello sport può trarre grandi benefici dall’additive manufacturing: prototipazione, customizzazione, soluzioni per l’agonismo, produzione di singole parti funzionali e persino di interi lotti. Come? Affidandosi alla giusta tecnologia ma anche ai materiali più adatti ad...
-
Agricoltura verticale? Possibile con l’automazione
L’intero sistema dell’inglese IGS, che fornisce piattaforme in grado di creare climi ideali per piante e persone, è gestito da software e robot mobili Omron L’agricoltura verticale automatizzata si sta sviluppando rapidamente, tanto che il mercato globale...
-
Nuovo controller nella piattaforma di automazione Yaskawa in SPS
In occasione di SPS Norimberga, Yaskawa continua l’espansione della sua piattaforma di automazione ‘iCube Control’, presentando il controller serie iC9226 in funzione. Il controller iC9226 funziona con il chip industriale Triton di Yaskawa e può controllare fino...
-
DigiKey amplia l’offerta con oltre 611 mila nuovi prodotti nel terzo trimestre 2024
DigiKey, distributore commerciale che offre a livello globale una vasta selezione di componenti tecnici e prodotti di automazione a magazzino per spedizione immediata, annuncia l’ampliamento del suo portafoglio con l’introduzione di nuovi prodotti e nuovi partner fornitori...
-
Operazioni di magazzino senza errori in JAS grazie alle soluzioni RFID di Zebra
Zebra Technologies Corporation, fornitore leader di soluzioni digitali che consentono alle aziende di collegare in modo intelligente dati, risorse e persone, ha annunciato che JAS Jet Air Service SPA sta utilizzando la tecnologia di identificazione a radiofrequenza (RFID)...
-
Centro Software alla A&T Automation & testing Nordest di Vicenza
Centro Software, azienda di riferimento nel mercato italiano nello sviluppo di soluzioni ERP, partecipa alla Fiera A&T Automation&Testing Nordest di Vicenza, dal 6 all’8 novembre 2024 (Padiglione 6 | Stand C05-C07). La crescita di Centro Software nel...
-
Automazione e compliance alla normativa UE sugli imballaggi con Omron
L’Europa si sta preparando per apportare cambiamenti radicali alla legislazione sugli imballaggi. Patricia Torres, esperta di sostenibilità di Omron Industrial Automation Europe, spiega in che modo l’automazione della tracciabilità digitalizzata può aiutare i produttori di beni di...
-
Azionamento ad asse singolo Keba a elevata dinamica e precisione
Keba, azienda dalla vasta esperienza nel settore dell’automazione con sede a Linz, in Austria, amplia il proprio portafoglio di soluzioni di azionamento con i servoazionamenti monoasse della serie KeDrive D5, che si integrano perfettamente nella piattaforma di...