Valorizzare il potenziale delle reti di nuova generazione con l’automazione

Pubblicato il 2 giugno 2023

Se è vero che le reti hanno sempre costituito la spina dorsale delle operazioni di ogni organizzazione moderna, in uno scenario in rapida trasformazione come quello attuale il loro ruolo è ancora più importante. L’introduzione di nuove tecnologie, la diffusione delle minacce informatiche e, soprattutto, la necessità di offrire una customer experience di qualità che non trascuri la sostenibilità sul lungo periodo fanno sì che le aziende debbano ripensare le loro strategie e il loro approccio alla rete.

In questo scenario, l’automazione della rete, ovvero il processo di automazione della pianificazione, del deployment, delle operation e dell’ottimizzazione della rete e dei relativi servizi, è considerato sempre più essenziale. Tant’è che si prevede che il mercato dell’automazione di rete raggiungerà a livello mondiale il valore di 9,56 miliardi di dollari nel 2027 (da un valore di 2,78 miliardi nel 2021).

L’impellente necessità di automatizzare

Con le reti legacy, l’attivazione e l’onboarding dei dispositivi richiede giorni o addirittura settimane, con interruzioni nell’erogazione dei servizi e il rischio di malfunzionamenti. In Medio Oriente molte aziende hanno adottato il cloud in qualche misura o stanno compiendo la transizione proprio per affrontare questi problemi. Di conseguenza, ci si aspetta che ora tutte le reti, on-premise o nel cloud, siano altamente affidabili, flessibili e disponibili, riducendo così al minimo le interruzioni.

L’automazione di rete è il vero punto di svolta per i team IT. Le soluzioni avanzate di automazione di rete sfruttano l’intelligenza artificiale e il machine learning per comprendere i comportamenti della rete, fornire analisi predittive e offrire consigli ai team responsabili della rete analizzando i metadati e utilizzando la programmabilità basata su modelli. Le soluzioni di automazione possono essere configurate per rimediare ai problemi della rete ancora prima che si presentino. L’automazione, di conseguenza, migliora l’efficienza operativa, riduce la possibilità di errori umani, aumenta la disponibilità dei servizi e migliora l’esperienza dei clienti.

È vero che l’automazione in sé non diminuisce necessariamente la complessità dell’infrastruttura sottostante, ma può comunque mascherarla efficacemente agli operatori e agli utenti finali. Le organizzazioni possono pertanto aumentare la resilienza della rete, ridurre i downtime e lasciare più tempo ai professionisti IT per concentrarsi sull’innovazione anziché sulla manutenzione della rete. Grazie a un incremento della visibilità e del controllo, le operazioni IT divengono più flessibili e reattive ai cambiamenti. Inoltre, l’automazione può aiutare a rafforzare la sicurezza mediante l’automatizzazione e l’armonizzazione delle policy di sicurezza in tutta la rete.

Come realizzare un’automazione efficace

La vera sfida dell’automazione di rete sta nel fatto che, sebbene essa semplifichi ogni aspetto delle operazioni di rete se effettuata correttamente, non basta premere un tasto perché si realizzi. Molte organizzazioni hanno cercato di adottare approcci creativi, ma con risultati deludenti. Secondo Analysys Mason, solo il 3% delle organizzazioni intervistate può dirsi pienamente soddisfatta dei risultati ottenuti con un metodo ‘fai da te’. E molte, essendosi affidate a soluzioni di automazione dei fornitori legacy, faticano a vedere risultati di business concreti.

Fortunatamente, esistono modi migliori per automatizzare le reti, che producono risultati visibili e quantificabili nel giro di giorni, non di anni. In primo luogo, le organizzazioni devono capire quali problemi vogliono risolvere, quali esigenze soddisfare e quali obiettivi raggiungere con l’automazione. A quel punto, è sufficiente scegliere la migliore soluzione disponibile. Queste soluzioni di automazione devono richiedere poca programmazione, essere semplici da implementare e gestire per lo staff, supportare un ambiente multivendor senza richiedere competenze specifiche e fornire template che permettano di velocizzare progettazione, implementazione e deployment. Inoltre, devono offrire un’automazione completa per tutti i domini di rete e prevedere l’integrazione, l’ottimizzazione e la personalizzazione in base alle necessità operative e di business uniche di ogni impresa.

Una volta scelti i partner giusti, le organizzazioni possono iniziare con serenità il viaggio verso l’automazione della rete. I costi di un tale investimento non sono certo trascurabili, ma i ritorni sono enormi. Uno studio sul Total Economic Impact condotto da Forrester Consulting indica che il potenziale ritorno dell’investimento (ROI) che le organizzazioni possono ottenere adottando una soluzione di automazione della rete può arrivare al 320% in soli tre anni.

Il futuro dell’automazione di rete

Il futuro dell’automazione di rete è intent-driven, basato sull’AI e, in alcuni casi, abilitato dal cloud. La semplicità di una piattaforma di automazione SaaS riduce i tempi di deployment, il che si traduce immediatamente in un time-to-market più rapido e in maggiori fatturati. Una volta implementate, le piattaforme di automazione SaaS permettono alle organizzazioni di aggiungere nuovi casi d’uso più velocemente rispetto agli approcci tradizionali, risparmiando allo stesso tempo in modo significativo sull’hardware, il personale e la gestione rispetto all’installazione e manutenzione di soluzioni proprie. Il cloud, inoltre, rende più rapida l’innovazione e gli aggiornamenti software possono essere installati anche una volta alla settimana. Quando entra in gioco l’intelligenza artificiale, il cloud diventa uno strumento utile alle organizzazioni per attingere all’intelligenza collettiva di dati anonimizzati, modelli di machine learning e informazioni provenienti da una vasta gamma di fonti.

Le imprese che desiderano sfruttare i vantaggi dei progressi nella tecnologia di rete devono accelerare le iniziative di automazione. Ma perché l’automazione funzioni e dia risultati concreti, deve abbattere le separazioni tradizionali e coprire tutti gli elementi dell’infrastruttura di rete, i team e i sistemi di supporto operativo. Tutto questo è possibile solo con soluzioni flessibili e basate su standard aperti, che hanno dimostrato di poter offrire esperienze eccellenti.

Fonte foto Pixabay_geralt

Mario Manfredoni, country manager Italia di Juniper Networks



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