Record di produzione ed export per la meccanica varia

Balzo del 15,1% a 52 miliardi, del valore della produzione. Stesso discorso per l’export. Secondo Marco Nocivelli, presidente Anima, il settore ha beneficiato nel 2021 degli incentivi fiscali. Ora si punta dritti verso la sostenibilità

Pubblicato il 27 ottobre 2021

Il 2021 sarà probabilmente ricordato dagli operatori del settore della meccanica varia come l’anno dei record. Secondo le previsioni diffuse dall’Ufficio Studi di Anima, la Federazione che raggruppa il settore, sarà record per quanto riguarda la produzione che dovrebbe balzare a 52 miliardi con un incremento del 15,1% rispetto al 2020. Record anche per quel che concerne le esportazioni, che arriverebbero a oltre 29,6 miliardi, con una crescita del 15% sull’anno precedente e che quindi corrispondono al 57% del giro d’affari.

Certo il 2020 è stato l’anno pandemico, mentre il 2021 quello che ha segnato la ripresa del Paese. Ma i dati delle stime battono di gran lunga anche quelli registrati nel 2019. L’unico dato che non sembra subire grossi contraccolpi è quello dell’occupazione. Nel 2020 si è registrato un lieve decremento dello 0,1% con 223.855 occupati, mentre quest’anno si stima una popolazione attiva di 223.959, in sostanza in linea. Il mantenimento dei livelli occupazioni va però letto come un ulteriore segnale che il settore ha retto il colpo.

È lo stesso Marco Nocivelli, presidente di Anima, sulle pagine del Sole24Ore, a mostrarsi sorpreso: “nessuno poteva immaginare una velocità di recupero così elevata. Che quasi sembra relegare il 2020 ad un incidente di percorso, un’interruzione solo transitoria del trend precedente”.

A fare da traino alle imprese rappresentate da Anima è il mondo dell’edilizia e degli incentivi fiscali che sono stati messi in atto nel nostro Paese: “i numeri dicono che stanno funzionando e che spingono le aziende a investire e ad ammodernarsi, nel 2021 c’è una crescita di investimenti del 3,4%, a quota 1,24 miliardi”.

È la replica di quanto avvento con la spinta degli incentivi Industria 4.0. I progressi rispetto al 2019 sono visibili un po’ ovunque: nella logistica, nei macchinari industriali, nell’impiantistica legata a chimica ed energia, nella movimentazione delle merci, nel settore industriale e in quello della sicurezza. Solo il settore alimentare non ha superato i livelli del 2019: secondo Nocivelli è “frenato dal lungo periodo di difficoltà vissuto dal canale Ho-Re-Ca in Italia e non solo, con una domanda da parte di alberghi, ristoranti, bar e ristorazione collettiva che è rimasta debole per il primo semestre e che inizia e riprendersi solo ora”. Nonostante questo il progresso sul 2020 è stato pari al 18%.

Nell’immediato futuro non mancano le preoccupazioni: su tutti l’aumento delle materie prima, dei noli, dell’energia. Un’impennata dei prezzi che secondo Nocivelli richiede controllo e interventi da parte delle istituzioni. Questo per non vanificare lo sforzi di innovazione del Pnrr in chiave di trasformazione digitale e transizione ecologica.

Anima Confindustria ha realizzato, a questo proposito, il Manifesto della Meccanica per il 2022, che contiene spunti e proposte per sviluppare un efficace piano industriale utilizzando al meglio i fondi del PNRR. Il Manifesto verrà presentato alle istituzioni durante l’assemblea pubblica di Anima del 22 ottobre “La meccanica italiana verso sfide sostenibili”.

Franco Metta



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