Quattro curiosità sugli AMR
Il mercato dei robot mobili autonomi (AMR) è in continua evoluzione, grazie ai produttori multinazionali di tutta la supply chain che integrano questi robot flessibili e collaborativi nelle loro strategie generali di automazione del magazzino. Precedentemente, i dipendenti dovevano spingere i carrelli all’interno della struttura, ma oggi questo compito viene eseguito dai robot mobili autonomi che, in modo semplice, efficiente ed economico, automatizzano la movimentazione dei materiali e le attività di trasporto interno in quasi tutte le situazioni.
Aziende come Honeywell, Argon Medical, Flex e Magna-Power stanno registrando grandi successi in entrambi gli ambienti di test e produzione, ma rimangono ancora dubbi su come vengono utilizzati i robot e sulla sicurezza della collaborazione tra robot e uomo.
Di seguito le risposte alle quattro domande che riceviamo più frequentemente dai nostri potenziali clienti.
I robot mobili sono sicuri?
Gli AMR sono collaborativi e progettati per lavorare a fianco dell’uomo. La caratteristica principale di questi robot mobili collaborativi è che sono completamente sicuri e che funzionano in ambienti dinamici, lavorando insieme all’uomo. Nel caso in cui una persona inciampi di fronte a un AMR, un sistema di scansione laser di sicurezza interpreta l’ostruzione abbastanza velocemente da poterlo reindirizzare o farlo arrestare completamente, per evitare una collisione. Gli AMR di MiR, ad esempio, hanno una copertura di sicurezza a 360° attorno al robot e rilevano gli ostacoli anche a diversi metri di distanza individuando anticipatamente ciò che potrebbe accadere. Con la recente richiesta di questa tecnologia su tutti i settori verticali, è fondamentale fornire un sistema che non comprometta la sicurezza. I dipendenti possono sentirsi completamente a proprio agio con questa tecnologia, in quanto la velocità di movimento dei robot non è maggiore rispetto alla loro.
In che modo le aziende integrano gli AMR nell’automazione in generale?
Come accennato in precedenza, le aziende in tutta la supply chain stanno integrando robot mobili in applicazioni che richiedono il trasporto di ogni tipo di materiale o prodotti. I robot possono far parte di una flotta completamente automatizzata che trasporta oggetti in magazzino o tra l’impianto di produzione e il magazzino. Ad esempio, presso lo stabilimento Flex in Austria, due AMR spostano i materiali lungo un tratto di 600 metri, dal magazzino all’area di produzione, senza interruzioni, liberando gli impiegati da compiti di trasporto ripetitivi. In Magna-Power, con sede in New Jersey, due AMR hanno svincolato l’equivalente di tre impiegati a tempo pieno dal trasporto monotono e meno qualificato di componenti e assemblati, dando modo ai lavoratori di concentrare le proprie competenze su attività di valore più elevato.
In che modo lo stanno facendo? Gli AMR sono estremamente facili da programmare e possono essere integrati in tutti i tipi di ambienti interni, compresi luoghi che presentano piante dinamiche più difficili. Gli AMR di MiR sono persino in grado di aprire porte e salire e scendere usando gli ascensori.
Anche se i compiti sono già tali da prevedere un’intera flotta, si raccomanda alle aziende di iniziare con uno o due robot mobili. Scoprendo come funzionano sarà molto più facile e veloce integrare più robot in diverse applicazioni. Inoltre, è bene lavorare a stretto contatto con un distributore locale qualificato che può guidare e supportare l’intero processo.
Come si muovono nei magazzini?
A differenza dei veicoli a guida automatica (AGV), che devono essere guidati da cavi, bande magnetiche, o sensori installati all’interno del magazzino, gli AMR si muovono attraverso mappe costruite dal software in loco, tramite scanner laser, o con disegni dell’impianto precaricati. È molto simile a un’auto con il GPS, in cui vengono caricate precedentemente una serie di mappe. Gli indirizzi sono punti sulla mappa e durante lo spostamento da un punto a un altro, il sistema determina il percorso migliore. L’AMR viene istruito per memorizzare le posizioni, per raccogliere e consegnare i prodotti tramite la sua interfaccia intuitiva. E’ anche possibile definire dove il MiR può accelerare o decelerare e le aree in cui gli è consentito andare e quelle in cui non lo è. L’AMR utilizza dati provenienti da telecamere, sensori e scanner laser integrati, nonché un software sofisticato che consente di rilevare l’ambiente circostante e scegliere il percorso più efficiente per raggiungere l’obiettivo. Funziona in modo completamente autonomo e, se davanti ad esso si trovano carrelli elevatori, pallet, persone o altri ostacoli, l’AMR si muove in modo sicuro intorno a loro, utilizzando il percorso alternativo migliore.
Qual è il ROI standard?
La facile integrazione e il fatto che le aziende non debbano apportare modifiche al layout di fabbrica, garantisce bassi costi iniziali. Inoltre gli AMR sono una forza lavoro affidabile, in quanto la loro durata è compresa dalle 12 alle 15 ore senza interruzioni. Si possono caricare automaticamente quando non hanno compiti da svolgere, garantendo un flusso di lavoro regolare e ottimizzando la logistica interna. Il ROI è generalmente inferiore ad un anno, poiché solitamente, a seconda dell’applicazione, un robot svincola fino a due dipendenti a tempo pieno, i quali possono dedicarsi a compiti di maggior valore.
Davide Boaglio, Area Sales Manager Souther Europe, MiR
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