PwC alza il sipario sul nuovo Experience Centre di Roma
L’Experience Centre di PwC ha aperto a Roma. Il centro nasce con il preciso intento di fornire alle aziende, che devono affrontare un processo di cambiamento operativo, culturale, manageriale e tecnologico, gli strumenti necessari per trovare velocemente una soluzione. Quindi: la co-progettazione, realizzata anche collaborando con centri di ricerca, partner tecnologici e le persone (consumatori, cittadini, utenti) che utilizzeranno la soluzione progettata: l’analisi delle abitudini di consumo e comportamento e la progettazione dei percorsi d’esperienza, effettuata utilizzando l’indagine etnografica: la prototipazione, sia di oggetti fisici sia software: l’accesso alle tecnologie più innovative, come l’Internet of Things, la Realtà Virtuale, la Realtà Aumentata, l’Intelligenza Artificiale, la Robotica e il Blockchain; l’innovazione si sposta dal prodotto fisico all’integrazione di prodotto, software e servizi.
Gli investimenti in servizi e software, sul totale R&D, sono cresciuti dal 54% al 59% nel periodo 2010-2015 e aumenteranno fino al 63% entro il 2020, mentre gli investimenti sulla componente di prodotto fisico sono diminuiti nel periodo 2010-2015 dal 46% al 41%, con un ulteriore calo al 37% entro il 2020. Per PwC infatti l’innovazione digitale, l’Industria 4.0, l’Internet of Things sono fenomeni che hanno al centro le persone e l’esperienza che ognuno di noi fa con la tecnologia per migliorare la propria vita e i processi all’interno delle aziende, dando origine così a ciò che oggi viene chiamato “umanesimo della tecnologia”.
Il centro di PwC si inserisce in uno scenario globale confermato dal “2016 Global Innovation 1000 Study” che illustra quali sono le trasformazioni e i fenomeni già in atto nelle aziende. Le aziende stanno spostando gli investimenti in innovazione dai prodotti a software e servizi. Questo passaggio è dovuto e al crescente utilizzo di software incorporati nei prodotti così come alla possibilità di connetterli tra loro e con Internet. L’investimento medio in software e servizi è cresciuto dal 54% al 59% tra il 2010 e il 2015 e ci si aspetta che continui a crescere fino al 63% entro 2020. Dall’altro lato, l’investimento medio sullo sviluppo della componente fisica dei prodotti è sceso al 41%, dal 46% nel 2010, e ci si aspetta che scenda al 37% entro il 2020.
Il forte investimento in software e servizi conferma la sua sostenibilità economica: le aziende che hanno conseguito una più veloce crescita dei ricavi rispetto ai competitor sono quelle che hanno allocato maggiori risorse allo sviluppo software dei prodotti (il 25% in più). A prova di questi dati, la ricerca dimostra che stanno crescendo gli investimenti in acquisizione di aziende di software e servizi, rispetto a quelle che si occupano di hardware meccanico ed elettronico e soprattutto che le aziende stanno adottando strumenti innovativi per cambiare il proprio modello di business.
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