Progettare con il BIM: ecco come nasce Fico Eataly World

Innovazione metodologica e di approccio attraverso l’utilizzo del BIM in progettazione: l'esempio di Fico Eataly World

Pubblicato il 13 febbraio 2018

Politecnica, fra le maggiori società di progettazione integrata a capitale italiano, ha svolto la progettazione esecutiva delle opere civili, strutturali e impiantistiche di Fico (Fabbrica Italiana Contadina) Eataly World, il più grande parco agroalimentare al mondo dedicato alla biodiversità e all’arte della trasformazione del prodotto made in Italy.

Le attività progettuali svolte da Politecnica vanno dalla revisione del progetto definitivo, alla progettazione esecutiva delle opere civili, strutturali e impiantistiche necessarie per la realizzazione del parco, fino alle valutazioni tecniche urbanistiche. Oltre all’attività di coordinamento di tutte le fasi di progettazione esecutiva, Politecnica si è occupata dell’implementazione dei layout del committente, verificando la realizzabilità delle opere sotto l’aspetto normativo, tecnico, logistico e organizzativo. Il progetto, prefiguratosi come un appalto integrato, ha quindi beneficiato degli aspetti positivi della collaborazione fra progettisti e imprese di costruzione.

Il parco dell’agroalimentare è stato sviluppato riconvertendo in una struttura versatile e modulabile l’immobile del Caab (Centro Agro Alimentare Bologna), un’opera di oltre 100.000 metri quadrati progettata negli anni ’90 proprio da Politecnica per dare continuità alla tradizione commerciale bolognese. Il mercato ortofrutticolo, elaborato con sistemi di progettazione tradizionali e divenuto un polo di primaria importanza per il sistema distributivo agroalimentare nazionale ed europeo, si affaccia oggi sul mercato del cibo con Fico Eataly World.

La struttura di Fico è composta da 2 ettari di campi e stalle all’aria aperta, 8 ettari destinati a 40 fabbriche di prodotti alimentari, oltre 45 luoghi di ristoro, 90.000 metri quadrati di mercati e botteghe, un centro congressi modulabile da 50 a 1.000 persone e 6 aule didattiche.

Per affrontare la complessità dell’intervento e per coordinarsi efficacemente con il nutrito numero di interlocutori lungo la filiera di progettazione e realizzazione, Politecnica ha sviluppato il progetto su piattaforma BIM. L’utilizzo della tecnologia BIM ha consentito di ridurre il numero delle modellazioni dello stesso oggetto, di integrare le discipline mediante la federazione dei modelli e di garantire la corretta trasmissione del dato progettuale da una disciplina all’altra in modo efficiente ed efficace. Il modello BIM, inteso come contenitore di informazioni, è stato inoltre utilizzato anche nella fase realizzativa per integrare le informazioni dei materiali e delle apparecchiature installate.

L’architetto Giuseppe Cacozza, coordinatore della progettazione per conto di Politecnica, ha dichiarato: “La complessità del progetto Fico risiedeva innanzitutto nell’estesa superficie dei punti vendita. Abbiamo infatti deciso di adottare quindi un modello BIM, che per noi è la naturale evoluzione del nostro approccio di business che integra le diverse discipline tecniche, per rispondere alle molteplici esigenze di metodo e di processo. La tecnologia BIM ha consentito infatti di implementare l’elevato numero di layout che si succedevano, modificando automaticamente il progetto e adeguandolo alle esigenze costruttive dell’impresa che doveva eseguire i lavori, ed è stata fondamentale per affrontare in tempi rapidi tutte le necessità e le modifiche progettuali, andando incontro alle diverse necessità della committenza. Politecnica ha messo a disposizione la propria competenza tecnica e l’expertise delle sue risorse nell’impiego di strumentazioni avanzate, consentendo al cliente certezze in termini di costi e costruttiva”.

Sotto il profilo della sostenibilità, il progetto impiantistico di Fico Eataly World ambisce a elevati standard energetici e ambientali, grazie all’introduzione di gruppi frigoriferi a levitazione magnetica aventi elevatissimi rendimenti ai carichi parziali, al collegamento al sistema di teleriscaldamento esistente e allo sfruttamento dell’energia elettrica prodotta dal sistema fotovoltaico installato sulla copertura dell’edificio. Il quadro impiantistico è completato da un’illuminazione a LED e da un sistema di regolazione avanzato, che ottimizza i consumi energetici in base alle reali richieste.



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