Produttività personale e rispetto dell’ambiente

Dalla rivista:
Automazione Oggi

 
Pubblicato il 4 luglio 2024

Quest’anno ho partecipato a due eventi dei quali intendo parlare qui: un incontro dedicato agli utenti di un’azienda di software e la fiera Automate 2024, focalizzata su robot, visione e controllo del movimento.

Software…

Aras realizza prodotti software PLM (Product Lifecycle Management): si tratta del livello software utilizzato per ‘tradurre’ i file CAD per la produzione. Da quando l’azienda ha adottato il modello SaaS (Software-as-a-Service), le vendite sono aumentate; i clienti desideravano utilizzare il cloud per i numerosi vantaggi che comporta, inclusa la capacità di favorire la collaborazione all’interno dei team, scavalcando fusi orari e aree geografiche. I clienti di Aras hanno affrontato molte sfide, che l’azienda sta cercando di risolvere. La digitalizzazione, nonostante tutti i suoi aspetti positivi, ha portato a un aumento dei silos di dati; l’implementazione di architetture distribuite, il ‘filo’ digitale e la necessità di una maggiore collaborazione hanno spinto verso la digitalizzazione. Guardando oltre l’Industria 4.0, verso l’Industria 5.0, Aras vede una crescita degli strumenti cognitivi per fornire soluzioni a queste sfide, e vede nell’intelligenza artificiale (AI) un ‘assistente’ che può venirle in aiuto. Aras prevede una diffusione dei gemelli digitali: permetteranno di collegare l’insieme dei sistemi alla produzione. L’intelligenza artificiale generativa dovrebbe essere in grado di suggerire soluzioni sempre più complesse.

…robotica…

La rivoluzione dei robot collaborativi (cobot), partita dalla Danimarca, sta andando verso un consolidamento del mercato. Teredyne ha acquisito Universal Robotics e Mobile Industrial Robots (MiR); le aziende di robotica più conosciute dispongono ora di proprie versioni di cobot. I prezzi probabilmente si stabilizzeranno e, d’ora in avanti, l’innovazione consisterà in piccoli miglioramenti. D’altra parte, i robot mobili autonomi (AMR) si sono spostati dal magazzino alla fabbrica: diverse aziende hanno mostrato applicazioni innovative di movimentazione dei materiali da macchina a macchina, o da linea a linea. Questa è stata forse la parte più entusiasmante di Automate 2024.

…e produttività personale

Permettetemi di cambiare argomento passando dalla produttività della fabbrica a quella personale. Imparo sempre cose nuove da Cal Newport, professore di informatica e autore di libri; il suo ultimo volume, ora disponibile anche in italiano, si intitola ‘Slow Productivity: The Lost Art of Accomplishment Without Burnout’ (‘Produttività lenta: la perduta arte di arrivare al successo senza esaurirsi’ – ndr). Questo libro si rivolge ai ‘lavoratori della conoscenza’. Certo, vuoi che le tue macchine e le tue fabbriche siano il più produttive possibile. Ma tu? Sei intrappolato in quella che Newport chiama ‘pseudo-produttività’? Sei così impegnato a rispondere alle email e alle chat di Slack e a partecipare a riunioni, che hai difficoltà a portare a termine il tuo vero lavoro? Applicare le idee di questo libro al tuo flusso di attività quotidiano può aiutarti a prendere di nuovo il controllo del tuo lavoro. Le tre idee fondamentali del libro sono: fare meno cose; lavorare a un ritmo naturale; essere ossessionati dalla qualità.

Un pensiero per l’ambiente

Infine, ho un’altra cosa molto importante su cui farvi riflettere. Ci sono due aziende in America che stanno sperimentando delle soluzioni per risolvere il problema della plastica, trovando modi diversi per utilizzare la nuova ‘plastica’, prodotta con biomateriali. Si tratta dunque di prodotti biodegradabili. PlantSwitch (www.plantswitch.com), di cui abbiamo già parlato su Automazione Oggi (gennaio-febbraio 2024, pag.21 – ndr), produce utensili da cucina usa e getta (coltelli, forchette, cucchiai) da sottoprodotti agricoli. Ho appena sentito parlare di una seconda realtà: Beyond Plastic (https://beyondplastic.com). Questa azienda ha introdotto sul mercato il primo tappo per bottiglia in plastica completamente biodegradabile. La chiusura è realizzata in poliidrossialcanoato (PHA), un biopolimero creato utilizzando la fermentazione batterica. Il nuovo tappo ecologico ha l’aspetto, la consistenza e offre le stesse prestazioni dei tradizionali tappi di plastica a base di petrolio, ma porta evidenti vantaggi a livello di trasformazione: è riciclabile, compostabile e biodegradabile anche nelle condizioni più sensibili. Il tappo di bottiglia di Beyond Plastic non contiene microplastiche e non provoca danni all’ambiente, a differenza della plastica tradizionale. Che ne dite?

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