Omaggio a un protagonista dell’automazione

Amato dai giovani, disponibile e aperto alle novità, Alessandro De Carli ha impresso nei suoi studenti un ricordo speciale

Pubblicato il 13 aprile 2012

Di Armando Martin

La scomparsa di Alessandro De Carli lascia un vuoto profondo. Nato a Roma nel 1937, il professor De Carli ha insegnato Controlli Automatici, Fondamenti di Automazione e Automazione Industriale in varie università italiane dal 1967 fino al progetto E-Campus che aveva contribuito a creare alla fine degli anni 2000. Ma è soprattutto alla Sapienza, fin dal 1984, che si è concentrata la sua carriera di professore ordinario di Ingegneria e Tecnologie dei Sistemi di Controllo. La sua attività non è rimasta circoscritta al mondo accademico. Era infatti un profondo conoscitore della realtà produttiva italiana e internazionale. È stato Presidente Anipla (Associazione Nazionale Italiana per l’Automazione) dal 1999 al 2001, oltre che consulente tecnico, chairman e membro di vari comitati scientifici, tra cui quelli delle riviste Automazione e Strumentazione e Automazione Oggi.

Le sue ricerche si sono focalizzate sui temi delle macchine elettriche, del motion control e dei sistemi di azionamento. Negli ultimi anni i suoi contributi più originali sono venuti da campi di studio fortemente innovativi: UML, data processing, simulazione, realtà virtuale, logica fuzzy e controllo intelligente. Anche per questo motivo era tra i pochi in Italia a interpretare convintamente il ruolo trainante rappresentato dall’Automazione.

Il suo apporto alla cultura dell’Automazione è stato soprattutto metodologico. Per De Carli era fondamentale coniugare aspetti teorici, applicativi ed economici nell’affrontare le tecnologie industriali. In quest’ottica si è sempre speso per favorire il dialogo e le sinergie tra il mondo universitario e l’industria. In secondo luogo, ha continuamente sostenuto la necessità di abbracciare un metodo razionale: analizzare i problemi nel loro insieme, trovare il modo per relazionarli, cercare i significati profondi. Riteneva, e noi non possiamo che trovarci d’accordo, che è il sapere sistemico a fare la differenza e per questo va ricercato con assiduità.

Amato dai giovani, disponibile e aperto alle novità, Alessandro De Carli ha impresso nei suoi studenti un ricordo speciale. Nei suoi corsi insisteva sulla necessità di fondere etica, entusiasmo e coraggio nell’abbracciare nuove idee. Solo da questo atteggiamento, genuino ed elegante insieme, nasce un autentico sviluppo scientifico e umano. L’alternativa, ripeteva spesso con una nota di umorismo, è quella di diventare degli “spalatori di bit”. A giudicare dall’eccellenza dei suoi allievi, a pochi di loro è toccata questa sorte.
 



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