Obiettivo: migliorare il lavoro. Il ruolo dei cobot

Dalla rivista:
Automazione Oggi

 
Pubblicato il 26 giugno 2024

I cobot hanno come obiettivo e missione quello di migliorare l’ergonomia e le condizioni di lavoro. L’esperienza di Volvo Cars che ha sperimentato nelle sue linee produttive i cobot di Universal Robots

Per i produttori non è certo una novità che i robot possano aumentare la produttività. Ma i robot possono anche essere una risorsa chiave per le aziende che cercano di creare ambienti di lavoro migliori per i loro dipendenti e possono aiutarle a trattenere e attrarre talenti. In effetti, in un’epoca di crescente scarsità di manodopera e in cui le giovani generazioni hanno bisogno di nuovi motivi per entrare nel settore manifatturiero, il ruolo dei robot nella creazione di ambienti di lavoro migliori è fondamentale. Una di queste aziende è Volvo Cars: la nota e affidabile azienda automobilistica svedese utilizza robot in tutta la produzione, soprattutto grandi robot industriali tradizionali, dotati di cancelli e in grado di sollevare diverse tonnellate alla volta. Ora sta iniziando a introdurre anche robot collaborativi più piccoli che lavorano fianco a fianco con l’uomo. Ecco di seguito i tre modi in cui l’automazione robotica può contribuire a creare luoghi di lavoro migliori, con tutti i vantaggi che ne derivano sia per il datore di lavoro che per il dipendente.

Lavoro a maggior valore? Lo fa l’uomo

L’automazione può occuparsi dei lavori noiosi, sporchi e pericolosi che nessuno vuole o deve fare, liberando i lavoratori e permettendo loro di dedicarsi a compiti più stimolanti e a nuovi ruoli. Questo vale soprattutto per i robot collaborativi (cobot), progettati per essere integrati nei flussi di lavoro esistenti e per lavorare a fianco dell’uomo. Come dice Dan Lämkull, esperto tecnico di ergonomia e coordinatore della ricerca presso Volvo Cars: “Se lo odi, automatizzalo” in riferimento, ovviamente, a compiti produttivi particolarmente tediosi. Lavorando con la strategia e l’innovazione nel team di ingegneria manifatturiera del marchio automobilistico, con particolare attenzione all’ergonomia, Dan afferma che Volvo ha visto un notevole miglioramento delle condizioni di lavoro dove sono stati implementati i cobot. “Dobbiamo implementare operazioni in cui i dipendenti vengono sottratti alle loro normali mansioni e spostati verso altri ruoli, spesso legati all’assistenza o alla manutenzione del robot. Sappiamo quanto siano avanzati i compiti che i cobot possono svolgere, quanto siano precisi e coerenti, facendo sempre la stessa cosa e senza lamentarsi. Il cobot si trasforma rapidamente da concorrente a strumento indispensabile. Toglie i lavori più difficili, consentendo all’uomo di assumere il ruolo di operatore”.

Meno infortuni e più produttività

I vantaggi dell’automazione vanno ben oltre la riduzione del lavoro manuale. Possono anche contribuire a creare un ambiente di lavoro più sicuro che protegge la salute dei lavoratori a lungo termine. Prendiamo ad esempio la pallettizzazione manuale: i lavoratori tendono a piegarsi, sollevare carichi e torcersi per ore e ore. Ciò può causare disturbi muscoloscheletrici a lungo termine, tra cui lesioni alla schiena, al collo e agli arti superiori. Questa è una motivazione centrale per l’automazione in Volvo Cars, dove i cobot sono utilizzati per la logistica all’interno dello stabilimento e nelle stazioni di preassemblaggio. Qui gli operai mettono in sequenza i pezzi necessari alla linea principale, ad esempio i dischi e le pinze dei freni, e li inseriscono in scatole che vengono poi trasportate alla linea di assemblaggio. Questi pezzi sono piuttosto pesanti e il lavoro richiede sicuramente un tributo fisico. Tuttavia, anche se i pezzi non sono pesanti, l’elevata ripetizione e le posizioni scomode del corpo causano comunque disturbi muscoloscheletrici e sofferenze personali. “Questo tipo di mansioni sono impegnative dal punto di vista ergonomico: i pezzi possono aggrovigliarsi e alcuni non sono molto facili da afferrare. Pesano circa 500 g, fino a 1 kg, a volte 2 kg, ma durante un’intera settimana, sommati, diventano facilmente più di 20.000 kg per lavoratore. E questo non è sostenibile” afferma Lämkull. Ma l’automazione di questi compiti darà i suoi frutti. “Nei settori in cui abbiamo automatizzato, le assenze per malattia e il livello di infortuni sono decisamente diminuiti. C’è una chiara correlazione tra maggiore automazione e minori assenze per malattia dovute a disturbi muscoloscheletrici. Le lesioni scompaiono perché abbiamo automatizzato” precisa Lämkull, sottolineando che la sicurezza nell’industria automobilistica non riguarda solo i conducenti e i passeggeri. “Abbiamo una cultura della sicurezza in azienda. Tutto ciò che facciamo riguarda fondamentalmente la sicurezza”. Ridurre al minimo o eliminare questo tipo di attività faticose che possono portare a gravi conseguenze per la salute è fondamentale anche per trattenere i lavoratori di ruolo che spesso svolgono lo stesso tipo di lavoro da molti anni. Adattare l’ambiente di lavoro alle esigenze fisiche legate all’età può aiutare tutti i produttori a creare un’atmosfera più favorevole e a valorizzare il contributo dei lavoratori senior.

Aumenta l’attrattiva di una carriera nel settore manifatturiero

Una delle principali sfide per le aziende manifatturiere di tutto il mondo è la crescente difficoltà di attrarre manodopera, soprattutto quella qualificata. Ciò è dovuto in parte ai cambiamenti demografici, ma anche al fatto che le nuove generazioni hanno una percezione negativa dell’industria manifatturiera. Questo spesso deriva dall’idea errata che i lavori siano poco sicuri e gratificanti, privi di opportunità di sviluppo professionale e di avanzamento di carriera. In passato molte aziende hanno esternalizzato la produzione, soprattutto in Asia. Ma con l’aumento vertiginoso dei salari in molti Paesi asiatici e con le sfide alla catena di approvvigionamento degli ultimi anni causate dal Covid e dall’incertezza geopolitica, questa strategia sembra superata. Per attirare i giovani talenti, le aziende devono ricordare che ogni generazione avrà aspettative diverse sul lavoro da quella che l’ha preceduta. Per i dipendenti più giovani, le scelte lavorative sono spesso influenzate dalla chiarezza del percorso di carriera. L’automazione con i cobot può offrire a questo gruppo un ambiente aziendale dinamico, dove tecnologia e automazione rendono il lavoro più moderno, eccitante e intellettualmente stimolante. Per Volvo Cars anche la capacità di attrarre e trattenere dipendenti di talento è una parte importante del percorso verso un livello più elevato di automazione in tutte le sue attività, spiega Dan Lämkull: “La nostra filosofia è quella di essere il datore di lavoro più ricercato e vogliamo attrarre le persone più talentuose. Questo significa che dobbiamo offrire compiti interessanti e raccogliere oggetti da una scatola tutto il giorno obiettivamente non lo è, e non è nemmeno sostenibile. Tuttavia, essere un operatore di robot o di sorveglianza, o programmare, mantenere e installare robot è un lavoro molto più attraente e interessante. È più un lavoro di ingegneria. In questo modo possiamo attrarre le persone più talentuose. E poi diventiamo anche un datore di lavoro più ricercato. Questa nuova tecnologia facilita l’attrazione di persone più giovani e di talento e la loro permanenza in azienda”.

Universal Robots – www.universal-robots.com

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