Uomini & Imprese n° 12 – giugno 2016
Brexit è un’occasione di rilancio per l’Italia
Ci sono fasi della vita, anche di quella di un Paese, nelle quale è necessario avere il coraggio di osare. E la Brexit può essere un’occasione storica da cogliere per l’Italia: da un lato per attrarre tutti quei potenziali capitali in fuga dal Regno Unito e dall’altro lato per essere protagonisti nel processo di riforma di una UE che si è dimostrata debole ed eccessivamente tecnocratica. Il caso dell’Ilva è emblematico: l’infrastruttura industriale più importante per la sua incidenza sul PIL del Paese è sottoposta a un’asta dove i fattori tempo e prezzo sono vincolanti. È il fulgido esempio di un meccanismo vizioso, opprimente e spesso antiliberale che alimenta un circuito contrario, dove invece di combattere disoccupazione e disagio sociale ne alimenta di ulteriore. L’Italia non deve solo chiedere regole nuove per tutti alla UE dettandone l’agenda, o parte di essa, ma per esserne un credibile leader deve dimostrare capacità di ridurre il suo debito pubblico, sanare le sofferenze bancaria e portare a termine le riforme della burocrazia e del sistema della giustizia civile. È il momento nel quale l’Italia deve dare un segnale forte perché possa cogliere questa storica occasione di non disperdere il valore di un Paese strutturalmente forte, fatto di risparmio e imprenditori innovativi. Dove abbiamo un Nord del Paese che cresce a ritmi superiori al resto del continente. E allora lanciamo il cuore oltre l’ostacolo cercando di ospitare a Milano la sede dell’European Banking Authority che se ne andrà da Londra, così come Parigi ospita l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati e Francoforte la Banca Centrale Europea. Portiamo fino in fondo l’idea di creare una ‘no taxi area’ a Bagnoli o nell’area cablata di Expo per attrarre non solo la ricerca ma anche la finanza e le start up più innovative.
Luca Rossi