Motion control: lo studio e l’esperienza diretta possono migliorarlo

Pubblicato il 28 maggio 2008

I contributi, parte di matrice universitaria, parte di matrice ‘empirica’, poiché legati alle esperienze dirette di aziende del settore, hanno messo in luce una situazione in cui la tecnologia di controllo del movimento deve fare i conti, innanzitutto, con il problema delle vibrazioni.

Gianantonio Magnani del dipartimento di Elettronica e Informazione del Politecnico di Milano ha affrontato la tematica con l’occhio dello studioso, approfondendo le cause scientifiche delle vibrazioni riscontrate nei sistemi motion, presentando gli strumenti di rilevazione di tali oscillazioni e proponendo un ventaglio di soluzioni incentrate sull’attenzione alla taratura dei regolatori, sulla compensazione del ripple nei motori brushless e sulle cedevolezze meccaniche.

Con gli interventi successivi, si è passati dalla teoria alla pratica, poiché, indipendentemente dall’approccio scelto per la propria esposizione, i relatori erano tutti provenienti dal mondo industriale. Ruediger Neumann di Festo, che ha analizzato le differenze tra motori elettrici e motori pneumatici, e Dario Rovelli di B&R Automazione, che si è soffermato su due tematiche molto attuali, ovvero la scelta del bus di campo e quella del sistema motion in base alla riduzione dei consumi energetici, hanno scelto un taglio comunque piuttosto teorico per il loro intervento. Hanno invece proposto argomenti più concreti Luca Lo Conte di B&B Automation, che ha raccontato il revamping effettuato su un impianto di inscatolamento ottimizzato con l’utilizzo di componenti di Rockwell Automation, Franco Bellome di Eutro Log, che ha riportato riguardo all’implementazione di una macchina ‘case maker’ per cartone ondulato effettuata con componenti di Siemens, e Marco Crudeli di SM System, che ha ripercorso le tappe di produzione di un centro di lavoro per texturizzazione realizzato con componentistica e motion di Omron Yaskawa.

Al termine dei lavori, una cosa è risultata chiara: indipendentemente dalla ricorrenza o meno del termine negli interventi proposti, operare sul motion control significa parlare di meccatronica, ovvero di un mondo in cui dalla meccanica pura si passa all’unione di meccanica ed elettronica.



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