Meccanica: l’export sostiene la crescita dell’industria italiana
Segnali positivi arrivano dalla meccanica italiana. Il preconsuntivo della produzione del 2007 è pari a 42,7 miliardi di euro con un incremento dell’8,9% sul 2006 mentre le esportazioni raggiungono i 23 miliardi di euro, con una crescita rispetto allo scorso anno del 10%. Sono alcuni dei dati più significativi che emergono dai preconsuntivi 2007 e dalle previsioni 2008 presentati oggi da Anima, la Federazione delle Associazioni Nazionali dell’Industria Meccanica varia e Affine.
I dati Anima evidenziano come il contributo fornito dalle esportazioni, che hanno raggiunto una quota del 54% sul fatturato, sia stato determinante per la crescita. Mettendo a confronto il Io semestre del 2007 con l’analogo periodo del 2006, l’analisi dell’interscambio commerciale del settore evidenzia come l’Europa a 27, si conferma il primo partner commerciale del settore, con una quota del 50%, sono in forte espansione le vendite in Oceania (+37,8%) e in Asia (+23,9%). Per quanto riguarda le importazioni scende la quota di merci provenienti dall’Oceania (-67%), mentre resta saldamente al primo posto l’Europa con il 62%.
Per quanto riguarda le previsioni, dovrebbe confermarsi la tendenza di crescita nel 2007, che nel 2008 sarà molto più contenuta. Il fatturato dell’intero comparto è atteso intorno ai 44 miliardi di euro, con una crescita media del 3,3%, esportazioni per circa 24 miliardi di euro (+4,6%) mentre l’occupazione è prevista sostanzialmente stabile con un +0,6%.
“È stato un anno d’oro per l’export italiano che chiuderà con una crescita superiore all’11% e con la riconquista di quote di mercato come non avveniva dal 2001. Certamente gran parte del merito va riconosciuto a quello che è il settore leader della produzione italiana, la meccanica che da sola rappresenta 1/4 di quanto esportiamo nel mondo e oltre la metà del saldo attivo delle 4 A del made in Italy”. Commenta Emma Bonino, Ministro del Commercio Estero – “E a leggere i dati di quest’anno resto davvero soddisfatta dell’incremento della produzione complessiva e delle esportazioni. Tuttavia non bisogna abbassare la guardia. Siamo consapevoli che ci sono difficoltà all’orizzonte, come il caro petrolio e l’eccessivo apprezzamento dell’euro. Per questo, per quanto direttamente di mia competenza, abbiamo deciso di continuare a puntare sulla meccanica – insieme all’arredo-casa, all’agroalimentare e all’abbigliamento-moda – a cui sarà destinato il 70% dei fondi del piano promozionale Ice 2008-2011”.
Come sottolinea il Presidente Anima Ettore Riello “I risultati di quest’anno sono molto favorevoli, ma le previsioni per il 2008 sono molto ridimensionate rispetto a quanto siamo stati abituati negli ultimi anni. Nell’ultimo periodo la situazione è cambiata radicalmente a causa di due elementi collegati tra loro: la crisi dei mutui subprime negli Stati Uniti, che ad agosto ha investito i mercati finanziari di tutto il mondo e che potrebbe portare all’Europa conseguenze peggiori del crollo delle torri gemelle, e la politica monetaria europea decisamente penalizzante per le imprese virtuose. Per crescere c’è bisogno di una gestione politica e monetaria più dinamica che permetta alle aziende di competere sul mercato internazionale, alle famiglie di accedere in modo più facile al credito per infondere nuova fiducia e stimolare il mercato interno, e di mantenere alta l’attenzione alla crescita dell’inflazione”.
Il presidente Anima pone inoltre l’attenzione sul problema dell’energia che “deve diventare un asset per l’industria”. Per fare questo – secondo Riello – è necessario snellire le procedure e la burocrazia per richiedere gli incentivi attualmente disponibili in modo da ottenere in tempi brevi un forte aumento del numero degli impianti ad alta efficienza energetica che permetterebbero un immediato risparmio a favore dello stato e dell’intera collettività. Sono sicuro che si possa fare molto per migliorare le cose da subito, in ambito economico, sociale e lavorativo solo intraprendendo una politica fondata sul principio della responsabilità. E’ possibile, oltre che necessario, passare da dichiarazioni d’intenti a piani d’azione che siano effettivamente messi in atto e sui quali poter fondare un piano di sviluppo e di ripresa strutturale”.
Infine l’appello del presidente Riello sul tema della sicurezza sul lavoro “Sentiamo la necessità di sensibilizzare le istituzioni politiche e tutte le parti sociali e chiedere il loro coinvolgimento e supporto per sviluppare in sinergia attività di controllo di mercato su prodotti e impianti e loro gestione, informazione per sviluppare una diffusa cultura della sicurezza e consapevolezza della sua importanza, formazione quale aspetto prioritario e parte integrante di un’efficiente prevenzione e contenimento degli incidenti sul lavoro, sicurezza antincendio e malattie professionali”.
La Federazione Anima in collaborazione con Fondazione Edison ha realizzato il “Libro Bianco della Meccanica italiana”, “Un’analisi del comparto – afferma Riello – che ho inviato al Ministro Bonino proprio in questi giorni per illustrarle il grande contributo che la meccanica ha portato quest’anno e in quelli precedenti alla ripresa dell’export italiano: un report che diventerà per Anima e i suoi associati un appuntamento fisso”.
Marco Fortis, vice presidente Fondazione Edison, presentando ufficialmente il Libro Bianco della Meccanica ha evidenziato come il principale merito della ripresa del commercio estero italiano nel 2006- 2007, dopo la lunga crisi 2002-2005, è stato il boom della meccanica sui mercati esteri, con un notevole contributo dei settori Anima”.– “Molti settori dell’economia italiana hanno sperimentato severe difficoltà sui mercati mondiali dal 2001 in poi e tuttora non hanno riguadagnato i livelli di export di tale anno”. Al contrario, dal 2001 al 2006 il trend dell’export della meccanica italiana (+24,8% in cinque anni) e in particolare dei settori Anima (+34,5%) è sempre stato in aumento e nettamente superiore a quello del resto dell’economia (+18,2%)”.
“Nei primi nove mesi del 2007 – ha aggiunto Fortis – l’export della meccanica italiana ha letteralmente trascinato l’export italiano complessivo: la meccanica, infatti, è cresciuta del 14,7%, mentre il resto dell’economia è aumentato del 10,5%. In valore assoluto l’export della meccanica italiana è cresciuto di ben 8,6 miliardi di euro, più dell’intero export francese (+7,5 miliardi) o di quello dei 3 Paesi Mediterranei Spagna, Portogallo e Grecia insieme (+7,1 miliardi)”.