L’unione triplica la forza: mascherine in tempi record

Pubblicato il 17 settembre 2020

In genere si dice che l’unione fa la forza, un antico detto che senza dubbio esprime una grande verità. In questo caso, tuttavia, possiamo parlare di forza triplicata poiché in questo progetto sono coinvolte tre realtà e ciascuna, a modo proprio, ha messo in campo oltre a energie e capacità tutto ciò che poteva essere funzionale al raggiungimento degli obiettivi prefissati: progettare ex novo, costruire e rendere operativo nel più breve tempo possibile il prototipo di una macchina automatica per la realizzazione di mascherine chirurgiche, e quindi avviarne la produzione in serie.

Stiamo parlando del Gruppo IMA, una realtà italiana che non ha bisogno di presentazioni. Noto a livello mondiale nella progettazione e produzione di macchine automatiche per il processo e il confezionamento di prodotti farmaceutici, cosmetici e alimentari, impiega oltre 6.000 persone, fattura 1.5 miliardi di euro ed è quotata alla Borsa di Milano. Teknoweb Converting con sede a Palazzo Pignano, Cremona, azienda del Gruppo IMA specializzata nella progettazione di macchine per la produzione e confezionamento di salviettine umidificate usa e getta “wet wipes” di varie tipologie. Rockwell Automation, azienda esperta in soluzioni e prodotti per l’automazione industriale e per l’informazione. Ciò che segue è il racconto di una storia di successo che, a differenza di tutti gli altri solution report, porta con sé anche il gusto dolce della vittoria contro il tempo e contro sfide che non avevano precedenti.

Nel momento di maggior allarme, dopo il verificarsi dei primi casi da Covid 19 e la repentina impennata di contagi, l’Italia si è trovata a dover far fronte a una carenza di dispositivi sanitari essenziali, nel caso specifico di mascherine chirurgiche protettive, e ha scoperto di non disporre di macchine made in italy per la loro produzione. Il gruppo IMA che ha da sempre nel proprio DNA una vocazione umanitaria e di responsabilità sociale di cui è portavoce l’Amministratore Delegato, Alberto Vacchi, non poteva non rispondere all’appello del Governo Italiano e di alcuni clienti, mettendo la propria tecnologia oltre che al servizio del miglioramento della qualità della vita umana come recita la mission aziendale, della salvaguardia della vita stessa. Proprio in virtù dell’urgenza straordinaria IMA ha cercato all’interno del proprio gruppo la società con l’esperienza e il know how più affini alla tipologia di macchina che andava progettata. La scelta di Teknoweb Converting è stata naturale.

Il fatto che il 90% del business di Teknoweb Converting venga realizzato progettando e costruendo macchine per produrre salviettine umidificate e quindi con la capacità di lavorare materiale nonwoven, costituiva un punto a favore nella corsa contro il tempo. Inoltre, pur non richiedendo standard rigorosi come quelli del settore farmaceutico, tali macchine, trattando un prodotto bagnato richiedono una tecnologia che prevede una serie di accorgimenti sanitari per prevenire la proliferazione batterica e la predisposizione a procedure rapide ed efficaci di sanificazione. Tale expertise poteva essere replicata anche nel caso della produzione delle mascherine che richiedono un ambiente altrettanto asettico e la lavorazione di tessuto non tessuto.

Molte le sfide legate a questo progetto: principalmente un intervallo di tempo brevissimo tra l’ideazione e la realizzazione del prototipo e lead time estremamente limitati, dal momento dell’ordine alla consegna della macchina. Il tutto da realizzarsi nelle particolari condizioni di lavoro dettate dalle nuove regole di distanziamento sociale.

Vista l’emergenza, per la realizzazione della prima macchina è stato fissato un target estremamente sfidante, 2/3 mesi, a fronte dei 5/6 mesi richiesti abitualmente per le macchine classiche. Per poter raggiungere tale obiettivo è stato capitalizzato tutto ciò che era disponibile all’interno di Teknoweb Converting e, laddove necessario, del Gruppo IMA. In questo modo è stato possibile disporre e assemblare alcuni componenti che erano già presenti nelle macchine del Gruppo. Ciò ha fatto sì che fosse necessario disegnare solo un numero limitato di parti mancanti o da modificare e, facendo ricorso alle risorse del Gruppo, anche per questa attività i tempi e le energie sono stati ridotti. Al tempo stesso, senza perdere di vista il secondo grande obiettivo relativo alla riduzione dei lead time, è stata avviata fin da subito una politica di collaborazione con i fornitori che sono stati debitamente preallertati con una serie di pre-ordini.

Quando si è trattato di selezionare il fornitore per la piattaforma tecnologica, Teknoweb Converting non ha avuto dubbi nel chiamare Rockwell Automation. La scelta è stata basata su una collaborazione di lunga data e sulla perfetta conoscenza di tecnologie già ampliamente impiegate con successo nel caso delle macchine classiche. Un altro fattore che ha fatto propendere verso Rockwell Automation è stata la certezza di poter contare su un’azienda reattiva, che in caso di necessità, avrebbe potuto attivare la propria rete distribuita in tutto il mondo, al fine di garantire la fornitura dei prodotti necessari.

Per potenziare la propria capacità di risposta alle richieste di aziende come Teknoweb Converting che, in tutto il mondo, stanno riconvertendo la propria produzione per rispondere a questi bisogni dettati dall’emergenza sanitaria, Rockwell Automation ha predisposto una “Covid Room” che monitora e priorititizza gli ordini destinati a queste aziende, facendo in modo che i componenti arrivino a destinazione per tempo e, in caso di indisponibilità locale, mobilitando le proprie sedi nel mondo.

La prima macchina, che è in grado di produrre 400 mascherine al minuto, è stata spedita il 14 maggio 2020. Dal concept alla consegna sono passati solo tre mesi. Ad oggi sono state realizzate le prime 5 unità presso la sede di Teknoweb Converting, mentre le altre 35 la cui spedizione è prevista per agosto, per ragioni di logistica e di capacità, verranno costruite presso la sede del Gruppo IMA a Bologna. Ciò permetterà a Teknoweb Converting di tornare a una “nuova normalità” e a costruire macchine per la produzione di salviette umidificate, che comunque sarà arricchita da questa esperienza.

“Questo è uno dei grandi vantaggi del far parte di un Gruppo come IMA, l’opportunità di poter sviluppare sinergie tra aziende che producono prodotti diversi ma che possono collaborare tra di loro e mettere a fattor comune le proprie competenze” afferma Guido Conio, Chief commercial Officer di Teknoweb Converting. “Noi abbiamo già sperimentato in passato questa possibilità, ma, alla luce di questa esperienza, direi che dovrebbe diventare una pratica comune, poiché, di fatto, ci permette di potenziare le nostre capacità di risposta e di reattività alla domanda del mercato. Andrebbe fatta anche una riflessione sul fatto che, l’aver coinvolto fin da subito una rete di fornitori di fiducia all’interno del nostro processo, ci ha permesso di accelerare il time to market. Non faccio fatica ad affermare che questa è una lezione che ci siamo portati a casa e di cui dobbiamo far tesoro per continuare a produrre macchine che sono un fiore all’occhiello del nostro Made in Italy e ci permetteranno di continuare a crescere in competitività” conclude Conio.

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