L’importanza dell’interazione tra sistemi produttivi e software

Pubblicato il 10 maggio 2024

L’interazione tra sistemi produttivi e soluzioni software è un aspetto cruciale dell’industria produttiva moderna. Cosa significa interazione e collaborazione, quali sono gli obiettivi da raggiungere, chi deve prendere decisioni

Software e produzione sono oggi inscindibili. Forse solo qualche artigiano del legno, del ferro o del vetro produce senza l’aiuto del software. Ma nei processi a monte e a valle, il software è necessario anche per gli artigiani più manuali che ci siano. L’analogico può prevalere nella realizzazione ma non nella gestione, pensiamo soltanto all’universalità della fattura elettronica. In ogni caso l’interazione tra sistemi produttivi e soluzioni software porta benefici significativi in termini di efficienza, produttività, qualità e innovazione. Proviamo a fare un po’ di ordine.

Perché integrare software nei processi produttivi?

È l’automazione, baby!! Se si vuole ottimizzare ed efficientare l’impresa nel suo complesso non si può fare a meno dell’integrazione di software avanzati nei sistemi produttivi per realizzare l’automazione di quei processi che tradizionalmente richiederebbero l’intervento umano. Così si riducono i margini di errore e si incrementa l’efficienza operativa. Oggi avanzatissimi algoritmi possono analizzare enormi volumi di dati per ottimizzare la produzione, prevedere la manutenzione delle macchine e migliorare la gestione della supply chain. Un altro motivo a favore è la risposta a un mercato che esige costantemente prodotti sempre più personalizzati ma in assenza di domanda costante. Dunque impianti e software devono rispondere alla richiesta di personalizzazione e contemporaneamente di flessibilità. In generale sono le soluzioni digitali che consentono una maggiore personalizzazione dei prodotti, riuscendo così a rispondere in modo più efficace e rapido alle richieste specifiche dei clienti e dei mercati. Questo è particolarmente evidente nell’industria manifatturiera, dove la produzione su misura diventa più accessibile grazie alla tecnologia digitale, tanto per fare esempi la stampa 3D o i sistemi CAD/CAM. I software integrati consentono poi il monitoraggio e il controllo in tempo reale. Si accede così alla possibilità di intervenire subito in caso di anomalie o deviazioni dagli standard. Il controllo e il tempestivo intervento incidono sulla stabilità della qualità, ma anche sulla redditività dell’impresa grazie alla riduzione di scarti, sprechi e abbattimento di tempi di fermo macchine o fermo impianti. Nuovi scenari si aprono per il mondo produttivo grazie all’uso dell’intelligenza artificiale e del machine learning. Possiamo parlare di manutenzione predittiva come di ottimizzazione di percorsi per gli approvvigionamenti o dell’asservimento di linee di produzione o ancora di flessibilità produttiva informata. È attraverso soluzioni software di questo tipo che manager e imprenditori possono prendere decisioni supportate analiticamente e previsionalmente. L’efficienza operativa migliorata e la riduzione degli sprechi contribuiscono inoltre alla sostenibilità ambientale. Software che collaborano con la produzione, ottimizzano l’uso delle risorse e minimizzano l’impatto ecologico sono fondamentali in un’epoca in cui la sostenibilità è diventata una priorità per consumatori e aziende.

MES, ERP, CRM devono lavorare insieme perché l’azienda sia efficiente

L’integrazione di sistemi MES, ERP e CRM dev’essere considerata un investimento strategico per le aziende che ambiscono al raggiungimento dell’eccellenza operativa. La sinergia creata da questi sistemi permette di ottimizzare i processi, migliorare la comunicazione e la collaborazione tra i dipartimenti, aumentare la soddisfazione dei clienti e, in definitiva, raggiungere una maggiore efficienza e competitività sul mercato. Cerchiamo di riassumere. Il MES – Manufacturing Execution System gestisce e monitora i processi produttivi in tempo reale, dalla materia prima al prodotto finito. Il sistema fornisce agli operatori informazioni dettagliate sui processi di produzione, aiutando a ottimizzare l’efficienza delle macchine, ridurre i tempi di inattività e garantire la qualità dei prodotti. L’ERP – Enterprise Resource Planning integra le principali funzioni operative di un’azienda, tra cui quelle finanziarie e amministrative, quelle di gestione anche del personale, di produzione, di supply chain e di inventario, in un unico sistema che facilita il flusso di informazioni tra tutti i dipartimenti di un’impresa. Il CRM – Customer Relationship Management aiuta le aziende a gestire le interazioni con i clienti attuali e potenziali, tracciando vendite, il marketing, i servizi di supporto e le preferenze dei clienti per migliorare la relazione e la soddisfazione del cliente. La connessione dei sistemi software permette che le informazioni sulla produzione possono essere sincronizzate con i dati aziendali più ampi, come l’inventario, gli ordini di acquisto e la pianificazione della produzione, permettendo una gestione più precisa e tempestiva delle risorse. Le imprese possono raggiungere una visione olistica dell’operato, migliorando la pianificazione, l’allocazione delle risorse e la presa di decisioni basata su dati concreti e aggiornati. Inoltre possono allineare la produzione e la gestione delle risorse con le esigenze e le aspettative dei clienti, ottimizzando le strategie di vendita e di marketing e migliorando il servizio clienti. È evidente che l’integrazione di questi sistemi software porta a benefici concreti di completa visibilità, di efficienza operativa e di assunzione di decisioni informate basate su dati. Claudia Bottaro, SME evangelist di Wolters Kluwer Tax & Accounting Italia, profonda conoscitrice del mercato PMI per le soluzioni gestionali sottolinea come: “Adottare e implementare soluzioni digitali che interagiscono in azienda e in produzione è sicuramente importante, ma fondamentale è il progetto che porta all’acquisizione delle soluzioni software. L’imprenditore deve aver ben chiaro l’obiettivo che vuole raggiungere. Elaborare un progetto strategico per la sua azienda, basato oltretutto su importanti componenti digitali, non è cosa semplice. Vediamo sempre di più l’imprenditore chiedere il supporto di figure consulenziali che lo aiutano nella definizione del progetto, anche a più step nel tempo. Il supporto si estende poi alla realizzazione tecnica e, cosa fondamentale, alla formazione, sua e del suo staff. È importante che vi sia la piena consapevolezza che lo sviluppo e l’integrazione digitale devono essere un fattor comune tra tutte le componenti dell’impresa. Il grado di capacità d’interazione, di analisi e di utilizzo dev’essere omogeneo. Solo così l’intero organismo produttivo riuscirà a raggiungere gli obiettivi fissati con la realizzazione di un progetto di integrazione digitale”.

Il driver aziendale dell’integrazione digitale in produzione

Implementare e integrare soluzioni digitali nella produzione industriale non è una cosa da poco ed è una decisione strategica. Posto che l’investimento verrà deciso dall’apice dall’azienda, la domanda successiva sarà chi si occuperà di far funzionare i sistemi? Chi coordinerà l’integrazione? Parliamo della funzione IT? Parliamo degli ingegneri in produzione? Parliamo del management? Apportare tecnologie e innovazioni in azienda non è mai un processo totalmente fluido, si riscontrerà sempre una certa resistenza al cambiamento e all’innovazione. Dunque un driver è necessario? Iniziamo con il definire le funzioni coinvolte a partire da quella dell’IT. Il dipartimento IT gioca un ruolo fondamentale nella selezione, implementazione e manutenzione di sistemi quali MES, ERP e CRM. Nelle normali organizzazioni aziendali è responsabile della parte tecnica dell’integrazione, garantendo che i sistemi possano comunicare efficacemente tra loro, scambiarsi dati in modo sicuro e operare senza interruzioni. La funzione produttiva è in realtà l’utente chiave del sistema MES e beneficia dell’integrazione con l’ERP per la gestione delle risorse e il CRM per allineare la produzione alle esigenze dei clienti. Abbiamo poi il management dell’impresa. Il vertice aziendale, che sia un board o un imprenditore, è il decisore dell’investimento e tipicamente vorrà essere nel cuore del processo di integrazione per vedere concretamente confermata la bontà dell’investimento. Si assumerà la pianificazione strategica, l’allocazione delle risorse, la definizione degli obiettivi aziendali e la garanzia che l’integrazione dei sistemi supporti la visione e gli obiettivi aziendali. Il rischio di una qualche sovrapposizione c’è e la velleità di prevalenza di una funzione sull’altra può far fallire l’insieme, considerando che comunque l’integrazione digitale in un processo produttivo non è cosa semplice. Best practice indicano come migliore soluzione la creazione di un team di progetto interfunzionale che includa rappresentanti dell’IT, della produzione, del management e di ogni altro dipartimento interessato. La chiara definizione di obiettivi e aspettative, la frequente e coordinata comunicazione, la capacità di gestire l’inevitabile cambiamento dei processi sono i presupposti di un’integrazione di successo. È però importante tenere presente che per ottenere un cambiamento positivo tutta la popolazione aziendale deve essere informata, deve collaborare e soprattutto dev’essere formata. Mai come nei processi di integrazione e cambiamento è la formazione diffusa ad essere l’elemento centrale per il successo dell’implementazione e del miglioramento atteso.

E la collaborazione con un WMS?

L’integrazione del WMS (Warehouse Management System) con sistemi come MES, ERP e CRM può amplificare notevolmente l’efficienza operativa di un’azienda, migliorando la gestione dell’inventario, ottimizzando i processi di produzione ed elevando la soddisfazione del cliente. L’insieme integrato di queste soluzioni può creare un ecosistema aziendale coeso e altamente funzionale. Ad esempio, l’integrazione tra MES e WMS consente un flusso di informazioni in tempo reale tra il piano di produzione e la gestione del magazzino. Tipicamente, il sistema MES può comunicare i bisogni della produzione al WMS per assicurare che le materie prime siano disponibili e allocare correttamente nel magazzino in base alla programmazione produttiva. Questo riduce i tempi di attesa, migliora l’efficienza della produzione e minimizza gli sprechi di risorse. Anche l’integrazione di un WMS con l’ERP può portare a decisivi benefici, perché fornisce una visione olistica delle risorse aziendali, dalla gestione finanziaria e delle risorse umane alla logistica e all’inventario. Questo aiuta a migliorare la pianificazione delle risorse, l’allocazione e la gestione dell’inventario, assicurando che i prodotti finiti siano spediti in modo efficiente. L’ERP può inoltre utilizzare i dati del WMS per fornire analisi dettagliate sulle performance del magazzino, sui costi e sull’efficienza logistica, che oggi ha assunto un’enorme importanza, contribuendo alla possibilità di prendere decisioni informate per ottimizzare ulteriormente le operazioni. Anche l’integrazione tra un WMS e un CRM può incidere positivamente sull’andamento dell’impresa. Ad esempio, le informazioni sulle preferenze del cliente e sullo storico degli ordini dal CRM possono aiutare a personalizzare il servizio offerto, mentre il WMS assicura che gli ordini siano evasi correttamente e tempestivamente. Questo tipo di integrazione permette di gestire in modo più proattivo le scorte basandosi sulle tendenze di acquisto dei clienti e sulla previsione della domanda, migliorando così la disponibilità dei prodotti e riducendo i rischi di sovrastoccaggio o esaurimento. Riduzione dei tempi di ciclo, miglioramento della reattività dell’azienda ai cambiamenti del mercato, miglioramento della precisione dell’inventario, riduzione di costi e aumento della soddisfazione del cliente. Con questi presupposti l’integrazione di MES, ERP, CRM e WMS non è solo desiderabile ma, in molti casi, essenziale per le aziende che cercano la competitività in mercati sempre più esigenti. Questa sinergia tra sistemi permette di realizzare operazioni più snelle, aumentare l’efficienza, migliorare il servizio al cliente e, in ultima analisi, guidare la crescita e la redditività.

Sistemi software: consigli per gli acquisti

Ovviamente ci guardiamo bene dall’indicare prodotti. Il mercato è facilmente accessibile e offre ampie possibilità di scelta. Vorremmo però soffermarci un momento su due possibilità: la scelta tra l’acquisto di soluzioni commerciali o lo sviluppo ad hoc dei sistemi. La scelta ovviamente dipende da diversi fattori specifici dell’azienda, tra i quali le sue dimensioni, il settore di appartenenza, le esigenze specifiche, le risorse disponibili e la strategia a lungo termine. Ognuna delle opzioni presenta vantaggi e svantaggi che è bene conoscere. Le soluzioni commerciali hanno il vantaggio della velocità di implementazione: sono generalmente pronte all’uso o richiedono una personalizzazione minima, permettendo così un’implementazione più rapida. I vendor di soluzioni commerciali offrono il vantaggio di supporto e di aggiornamenti regolari che riducono il carico solitamente allocato sulle spalle del team IT dell’azienda. Una soluzione commerciale è solitamente testata su vasta scala e progettata per essere scalabile così da adattarsi alla crescita dell’azienda. Spesso le soluzioni commerciali beneficiano di best practices di settore e dell’esperienza accumulata dal vendor con altri clienti. Per contro le soluzioni commerciali possono registrare costi di licenza significativi, oltre ai costi per aggiornamenti e personalizzazioni e potrebbero non adattarsi perfettamente a processi aziendali unici o specifici, richiedendo così compromessi. Le soluzioni sviluppate ad hoc offrono la possibilità di creare soluzioni completamente personalizzate per soddisfare le esigenze specifiche dell’azienda, integrandosi perfettamente con i processi esistenti. L’aderenza su misura offre maggiore controllo sulle modifiche e gli aggiornamenti del sistema, permettendo una rapida adattabilità a nuove esigenze. Inoltre, presenta la possibilità di sviluppare funzionalità uniche che possono significare vantaggi competitivi. Gli svantaggi sono naturalmente i costi e i tempi di sviluppo che una soluzione personalizzata comporta. Immaginiamo che ricerca, sviluppo e test non siano processi né rapidi né a buon mercato. Inoltre, non si possono non considerare anche maggiori rischi legati alla gestione del progetto e alla realizzazione tecnica, inclusa la manutenzione a lungo termine e la mancanza di best practices, a meno che il team di sviluppo non abbia un’ampia esperienza nel settore. La decisione tra soluzioni commerciali e sviluppo ad hoc devono basarsi ovviamente su valutazioni personali che cambiano da azienda ad azienda. Per una piccola media impresa, o per un’azienda con esigenze standard, possono essere preponderanti le esigenze di immediatezza e del supporto delle soluzioni commerciali, mentre le grandi aziende o quelle con processi unici potrebbero trovare maggiore valore nello sviluppare soluzioni personalizzate che offrano un migliore allineamento con le loro specifiche necessità operative e strategiche. Potrebbe essere utile una consulenza di esperti e valutare case study di imprese analoghe per prendere una decisione informata. O magari integrare un software….

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