Le reti industriali fanno funzionare la digitalizzazione

John Browett, AD di CC-Link Partner Association (CLPA) – Europe, analizza le ragioni che fanno delle comunicazioni industriali un pre-requisito per la migrazione digitale e definisce cosa cercare quando è il momento di operare una scelta

Pubblicato il 27 settembre 2019

Per iniziare con successo il percorso verso la digitalizzazione e la creazione di applicazioni Industry 4.0, non basta automatizzare le linee di produzione. Ci vogliono accurati modelli digitali di impianti e processi produttivi, per prevedere i risultati e ottimizzare le operazioni in tempo reale. Una migrazione efficace dalle strutture di automazione convenzionali verso sistemi cyber-fisici a prova di futuro richiede tecnologie di rete di ultima generazione, in grado di collegare il reparto di produzione con le componenti digitali per un controllo ad anello chiuso.

Sempre più aziende stanno sviluppando e implementando modelli digitali che rappresentano da vicino le strutture, le macchine, i sistemi e i processi utilizzati nelle loro linee di produzione. Queste copie digitali costituiscono uno strumento unico per il controllo e la gestione del ciclo di vita del prodotto, ovvero per simulare cosa potrebbe succedere nella realtà, ad esempio per le interazioni tra componenti o il loro tasso di usura/guasto.
In entrambi i casi, il processo di digitalizzazione consente ai produttori di incorporare trasparenza e gestire gli impianti in modo più efficace, grazie alle informazioni significative e agli utili approfondimenti che riescono a ottenere. Di conseguenza, nonostante i modelli digitali non debbano necessariamente essere collegati alle loro componenti fisiche per supportare le produzioni, i controlli in tempo reale tra questi due mondi contribuiscono enormemente alla creazione di fabbriche intelligenti e reattive.

In effetti, solo la comunicazione tra il mondo reale e quello virtuale consente di verificare se quello che sta succedendo nel reparto di produzione corrisponda alle previsioni dei modelli. Ecco perché i produttori non possono evitare di implementare tecnologie per reti industriali avanzate nelle loro strategie per la migrazione digitale verso Industry 4.0.

Scegliere esperti accreditati in reti di automazione industriale, come CLPA e i relativi prodotti, significa poter contare su tecnologie allo stato dell’arte che possono affrontare esigenze in continua evoluzione, e quindi ottenere una crescita equivalente. Negli anni, CLPA ha aiutato diverse industrie a passare da fieldbus a Ethernet, e ora verso la nuova declinazione del futuro: il protocollo TSN (Time Sensitive Networking).

CC-Link IE TSN è la più recente tecnologia aperta di CLPA è, in grado di gestire in modo puntuale i grandi volumi di dati generati da sensori e modelli nei sistemi cyber-fisici, combinando l’innovativa tecnologia TSN (Time Sensitive Networking) con l’Ethernet Gigabit. Questi due elementi chiave offrono alle aziende la possibilità di evolvere le soluzioni di automazione esistenti e pienamente funzionanti verso il futuro. In definitiva, questa rete consente ai produttori di prepararsi ad innovare mantenendo i loro processi correnti, con la massima compatibilità.



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