La strategia del miglioramento continuo del Gruppo Esterline

Pubblicato il 6 settembre 2018

Dal 2015 i marchi Souriau e Sunbank applicano la strategia del miglioramento continuo ai criteri prestazionali definiti dal Gruppo Esterline, leader mondiale nella produzione di sistemi di interconnessione ad alte prestazioni ed elevata affidabilità per i settori aeronautico, militare, aerospaziale, energetico, dei trasporti e della produzione industriale.

L’approccio E3 (Esterline Enterprise Excellence), adottato nel 2015 per tutte le attività aziendali di Esterline, ha promosso attivamente il metodo del miglioramento continuo e creato un’organizzazione dedicata in ogni sito Souriau e Sunbank. Essa ha il compito di organizzare corsi di formazione, fornire strumenti pratici e moderare i gruppi di lavoro. Ogni anno viene effettuata un’analisi delle azioni intraprese e dei risultati ottenuti al fine di migliorare i metodi utilizzati.

Stéphane Morillon (nella foto), direttore del reparto Miglioramento Continuo, spiega: “Fin dall’inizio del programma, il nostro obiettivo era quello di garantire che tutto il personale ricevesse quattro giornate complete di formazione organizzate dalla CIF (Fondazione per il Miglioramento Continuo) Academy. I programmi sono basati su diversi giochi che simulano situazioni di produzione. In questi quattro giorni, i partecipanti, guidati da un formatore, scoprono che, grazie alle proprie azioni, essi sono in grado di raggiungere risultati eccezionali”. Continua Morillon: “Ciascun partecipante sceglie un ruolo nella catena di produzione. Andando avanti con la formazione, ognuno vede che è possibile produrre di più, e in condizioni migliori, eliminando le azioni inutili. Poiché il programma si basa su dati reali e su un’ampia partecipazione individuale, la coesione del gruppo si rafforza”.

All’inizio del 2018, nella sede Souriau di Champagné, in Francia, membri del personale, tra cui operatori, responsabili di reparto e direttori aziendali, hanno proposto 50 progetti di miglioramento continuo. Il comitato di selezione ne ha scelti 25 (il massimo attuabile in un anno per questo sito). In ogni caso, il progetto riguardava un tema concreto e preciso. Per ciascun progetto, un gruppo di lavoro ha tenuto una riunione di 4 giorni per proporre alcune soluzioni da attuare.

“Per ogni progetto viene costituito un gruppo di 7/8 persone”, spiega Morillon. “Hanno tutti funzioni diverse e provengono da contesti differenti: operatori, ingegneri, servizi di assistenza, appaltatori esterni ecc. Una volta che l’argomento è stato completamente definito, il gruppo trascorre una settimana lavorando con l’aiuto di un facilitatore del dipartimento di miglioramento continuo, che modera le discussioni. L’obiettivo è quello di trovare soluzioni concrete a problemi concreti: come ridurre un tempo di ciclo o supportare l’integrazione di una nuova serie di connettori nella produzione, migliorare un nodo logistico, rivedere il piano di marketing per il lancio di un prodotto, migliorare la reportistica gestionale ecc. Tutti gli argomenti proposti dai vari reparti sono accettabili e vengono analizzati insieme ai titolari del progetto e ai colleghi interessati”.

In ogni sito Souriau e Sunbank è stato creato un team di tre facilitatori, addestrati all’uso degli strumenti Esterline E3. Sono composti da persone che hanno molta familiarità con l’azienda e che hanno una lunga esperienza professionale. Organizzano i progetti di miglioramento e, utilizzando i metodi E3, sintetizzano gli argomenti presentati, facilitano la discussione tra i partecipanti e moderano gli incontri. Poiché tutti i progetti si riferiscono alla pratica quotidiana e sono analizzati da persone che lavorano sul campo, le soluzioni che emergono sono facilmente attuabili in concreto. Il ruolo del facilitatore è quello di far emergere le soluzioni che provengono dai partecipanti.

“Quando nel 2015 è stato lanciato il Programma di miglioramento continuo, la presenza di un facilitatore era indispensabile per l’applicazione del metodo. Con il passare del tempo, le squadre hanno acquisito la padronanza degli strumenti e sono diventate sempre più autonome. Ora i facilitatori partecipano solo occasionalmente ai progetti di miglioramento”, conclude Morillon.

Il metodo ha rivelato la sua validità dimostrando che lo scopo non è quello di mettere le persone sotto pressione, bensì di aiutarle a riflettere insieme su modi di lavorare migliori e più efficienti. Anche le persone che erano più riluttanti all’inizio sono ora interessate al processo e in alcuni casi partecipano attivamente ai progetti. Quello che sta succedendo è che tutti possono vedere i reali vantaggi derivanti dal loro lavoro quotidiano, dai profitti aziendali e dalla soddisfazione del cliente.



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    Già direttore operativo della Divisione Radiofrequenza della società svizzera Huber+Suhner e Membro del Gruppo di Management Esecutivo, ha 28 anni di esperienza nel settore dell’elettronica e delle soluzioni di connessione. Gavelle ha vissuto in numerose parti diverse...

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