La strada verso la trasformazione digitale secondo Relayr

Pubblicato il 15 ottobre 2020

Secondo un sondaggio realizzato da McKinsey, meno del 30% delle aziende globali che ha sviluppato progetti nel campo dell’IIOT, è riuscita a portarli a una fase successiva a quella di sperimentazione. L’84% delle 400 imprese intervistate ha dichiarato di essere rimasto bloccato alla fase pilota per oltre un anno, il 28% per più di due anni.

Le ragioni? Molte organizzazioni intraprendono un percorso di trasformazione digitale che non crea abbastanza valore da giustificarne il costo. In realtà è l’approccio iniziale che va cambiato.Per intraprendere e sviluppare un progetto IIoT di successo, secondo la tech company Relayr, che fornisce soluzioni di trasformazione digitale risk free, bisogna tenere in considerazione 4 elementi.

Il primo è partire dagli obiettivi di business. Quando si adottano nuove tecnologie digitali, la strategia di business dell’azienda rimane spesso a margine mentre l’attenzione si sposta sulla migliore soluzione tecnologica disponibile. All’inizio del processo di trasformazione digitale, è invece necessario definire gli obiettivi che l’azienda desidera raggiungere. Si tratta di un processo che influisce sull’intera organizzazione, caratterizzato da obiettivi di lungo termine e di natura complessa che, se ben sviluppato, permetterà all’azienda di mutare, creando nuove opportunità che generano ricavi e valore. In altre parole, il business dovrebbe guidare la tecnologia e non viceversa. Spesso, lo sblocco del valore del digitale nella produzione manifatturiera si focalizza su tecnologie e strumenti piuttosto che sui risultati di business.

Il secondo elemento è guidare il cambiamento dal vertice alla base della piramide aziendale. È fondamentale che agli albori del progetto, la trasformazione venga guidata dai ranghi più alti dell’impresa. Troppo spesso nelle aziende si verifica un’assenza di comunicazione che ha come principale conseguenza la mancanza di una visione unitaria che coinvolga tutti i reparti. Per sviluppare un processo di trasformazione aziendale di successo, il management dovrà quindi esaminare le esigenze delle diverse unità di business, coinvolgendo e motivando l’intera società nel raggiungimento degli obiettivi auspicati. Per facilitare il processo, risulta inoltre utile istituire una task force dedicata al processo di digitalizzazione, in modo da facilitare la comunicazione tra tutti gli stakeholder coinvolti.

Al terzo punto bisogna considerare l’importanza dei talenti insieme all’introduzione di nuove tecnologie. Se, come già affermato, il cambiamento va guidato dall’alto, deve essere tuttavia sostenuto dal basso. Un altro elemento che ostacola lo sviluppo della trasformazione digitale oltre i progetti pilota è dato dal fattore umano: non sempre le aziende possiedono le risorse o la mentalità adatte a pianificare e implementare nuove soluzioni. Dal reparto IT alle vendite, fino al marketing, affinché un progetto di innovazione si concretizzi, è necessario compiere uno sforzo per guidare il personale ad un cambio di visione, innestando in loro uno spirito propenso al cambiamento culturale che accompagnerà il percorso. Inoltre, è fondamentale avvalersi di nuove competenze che rendano più fluido il processo di trasformazione, analizzando prima la fattibilità di assumere e formare nuove risorse nel medio e lungo termine.

Il quarto e ultimo elemento, infine, consiste nel valutare il supporto di partner esterni. Se si decide di andare oltre i progetti sperimentali per intraprendere un processo di trasformazione completo, le aziende del comparto manifatturiero dovranno valutare se implementare soluzioni IIoT internamente o affidarsi a partner esperti, valutando con attenzione le diverse possibilità. Per le aziende che intendono attuare una trasformazione allo scopo di contenere i costi, snellire i processi o incrementare l’efficienza, rivolgersi a un partner IIoT esterno potrebbe apparire come una spesa inutile. In realtà, ci sono vari aspetti da considerare, come il tempo necessario per selezionare le tecnologie adeguate e formare i team sui nuovi sistemi. In definitiva, i fattori chiave della trasformazione aziendale si possono suddividere in due categorie: la componente umana e quella tecnica. Per operare una scelta è necessario prendere in esame entrambi questi elementi.

In conclusione, non esiste un’unica soluzione per evitare il purgatorio dei progetti pilota e raggiungere il successo nella trasformazione digitale. L’adozione di un approccio olistico che includa una chiara strategia di business, impegno da parte della leadership aziendale, valorizzazione dei talenti e partnership forti, apre la strada verso una trasformazione dell’intero modello di business. La trasformazione del business va di pari passo con la digitalizzazione: trasformare il business è l’obiettivo, mentre il digitale è lo strumento.



Contenuti correlati

  • Supply chains: still vulnerable: V rapporto McKinsey sulle supply chain

    La quinta edizione dell’ indagine annuale McKinsey ‘Global Supply Chain Leader Survey’ è stata condotta tra i dirigenti senior del settore delle forniture di diversi settori e aree geografiche. Il sondaggio, condotto tra aprile e giugno 2024, ha...

  • Il ruolo cruciale di sensori e strumenti nella IIoT

    Nell’ecosistema della Internet of Things Industriale (IIoT), un ruolo di primaria importanza è svolto da sensori e strumenti di misura che, nell’era della digitalizzazione estensiva, producono il vero carburante dell’innovazione e dello sviluppo industriale: le misure, i...

  • Comunicazione industriale Seneca protagonista a SPS 2024

    Lo staff di Seneca sarà a disposizione dal 12 al 14 novembre a Norimberga in occasione di SPS 2024 per illustrare le ultime innovazioni dell’azienda con un approccio integrato alla comunicazione industriale: dalle avanzate funzionalità dei datalogger industriali 4G...

  • Monitoraggio in IIoT nelle attività MRO con Henkel

    Henkel ha ampliato ulteriormente il portafoglio Loctite Pulse per l’Industrial Internet of Things (IIoT) con le innovative soluzioni Monitoraggio macchinari rotanti smart e Monitoraggio serbatoi e tubazioni smart, confermando l’impegno a espandere l’offerta dedicata alle attività di...

  • Concept Reply TEC Eurolab progetto 3DAIQ rilevamento difetti AI IoT
    AI, IoT e tomografia per rilevare i difetti nel progetto Reply e TEC Eurolab

    Un software intelligente in grado di riconoscere in autonomia i difetti di un qualsiasi componente industriale. È questa l’idea alla base di 3DAIQ, un progetto di ricerca sperimentale cofinanziato nell’ambito del Bando IRISS promosso da SMACT Competence...

  • Meccatronica e IIoT per il food & beverage

    Per automatizzare le linee di produzione dell’industria alimentare, dai sistemi di trasporto alla IIoT, la risposta di B&R è la proposta di soluzioni in grado di ottimizzare la flessibilità, potenziare la connettività e migliorare le prestazioni nel...

  • Identificazione e Visione: dal Barcode all’Intelligenza Artificiale

    Fin dalla loro apparizione i sistemi di identificazione, tracciabilità e visione hanno trasformato radicalmente i processi produttivi. Recentemente, l’Intelligenza Artificiale, l’Industria 4.0 e le innovazioni del mondo digitale stanno sbloccando nuove potenzialità e più elevati livelli di...

  • Adattare la tecnologia Ethernet per accelerare la diffusione dell’Industria 4.0

    Le più recenti evoluzioni della tecnologia Ethernet, proposte da Mouser Electronics, consentono di acquisire e analizzare i ‘deep data’, fondamentali per l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico, e permettono ai progettisti di sfruttare lo standard Ethernet industriale in...

  • Gli ingredienti della convergenza IT-OT

    La convergenza fra i mondi IT e OT offre una serie di vantaggi significativi per le realtà industriali, a iniziare da una maggiore efficienza e produttività La convergenza tra IT (Tecnologia dell’Informazione) e OT (Tecnologia Operativa) è...

  • Un salto ‘potente’ controllato e monitorato

    Compagnia Valdostana delle Acque produce energia elettrica generata principalmente dalle 32 centrali idroelettriche presenti in Regione. Per garantire il funzionamento delle centrali, l’azienda si è affidata alle soluzioni di ifm Dalla sua fondazione nel 2001, Compagnia Valdostana...

Scopri le novità scelte per te x