La nuova rotta dell’HMI

Pubblicato il 2 aprile 2014

L’utilizzo di nuove tecnologie ICT consente agli operatori di bordo macchina e ai gestori di impianto di lavorare con HMI potenziati e user-oriented. Con Simone Mori, Software Product Manager di Asem, azienda protagonista nel mercato dell’HMI e della teleassistenza abbiamo toccato alcuni dei temi più caldi.

D. Pur nella diversità delle applicazioni, quali sono i requisiti fondamentali richiesti dagli utilizzatori nella visualizzazione di processo a bordo macchina?

R. I requisiti di un sistema HMI sono pesantemente influenzati dal trend dei prodotti consumer che fanno leva su intuitività, semplicità d’uso, chiarezza delle informazioni e prestazioni accattivanti. I sistemi di visualizzazione adottati nelle macchine sono sempre più spesso paragonati ai tablet, ai dispositivi mobile e agli smartphone dove le informazioni accessibili sono innumerevoli. Ciononostante è fondamentale che nell’ambito industriale si mantenga il corretto bilanciamento nella quantità di informazioni fornite dall’interfaccia. Questo per non penalizzare i contenuti irrinunciabili ed indispensabili, spesso legati agli allarmi, ai malfunzionamenti, ai fermi macchina.

D. Quanto è importante il fattore ergonomico nella progettazione di un sistema HMI?

R. L’ergonomia dell’interfaccia è dettata dalla forma degli oggetti, dalla loro posizione sullo schermo, dalla loro colorazione. Un buon livello di ergonomia va sempre considerato come una necessità indispensabile a garanzia dell’efficienza con la quale il sistema automatico sarà condotto. In questo scenario la tecnologia dei tablet viene in aiuto al mondo industriale soprattutto per la mobilità. Una volta che l’interfaccia utente è stata studiata nella sua struttura per la corretta operabilità della macchina, gli smart device rendono il tutto portabile e facilitano ulteriormente la fruibilità dei contenuti degli HMI, offrendo un punto di accesso mobile indipendente da quello locale installato a bordo macchina. L’applicazione Premium HMI Mobile progettata da Asem, ad esempio, risponde appieno alle esigenze di applicabilità industriale dei tablet (iOS e Android), fornendo un modo semplice e potente con cui accedere all’applicazione HMI da un sistema mobile in modo asincrono rispetto all’interfaccia locale.

D. Sistemi e servizi di teleassistenza sono ormai parte integrante dell’offerta di macchine automatiche evolute. In che forma convergono, su questo terreno, le diverse esigenze dei fornitori di tecnologie, dei costruttori di macchine e degli utilizzatori?

R. Le motivazioni alla base della sempre più frequente adozione di sistemi di assistenza remota per le macchine automatiche sono dettate da scelte tecnologiche, ma soprattutto da questioni economiche strettamene legate ai costi di installazione degli impianti e di manutenzione. Non dimentichiamo che la teleassistenza non serve solo a risolvere problemi tecnici, ma è utile alla manutenzione e agli eventuali aggiornamenti dei sistemi che possono essere svolti comodamente da remoto con maggiore efficienza e contenimento dei costi. La piattaforma software Ubiquity di ASEM nasce con questa finalità ed è stata progettata con criteri di semplicità e sicurezza che la rendono, ad oggi, uno strumento di assoluto interesse nel panorama delle soluzioni di teleassistenza.

 

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Armando Martin



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