La metamorfosi degli AMR
Nei prossimi anni vedremo AMR in grado di operare indifferentemente all’interno e all’esterno nelle aree logistiche. Continuerà la ricerca di nuove tipologie di sensori, radar e scanner e si interverrà sulla meccanica vera e propria degli AMR
La ripresa delle attività produttive industriali sta accelerando grazie alla crescente automazione dei processi. Questo è un trend prevedibile, logica conseguenza dei processi di digitalizzazione spinti dall’introduzione del concetto e dei fondi per l’Industria 4.0. Sono numerosi gli ambiti che stanno vivendo questa grande trasformazione: il più significativo è senz’altro quello della logistica e intralogistica dell’industria. Ciò è dovuto ai numerosi sforzi che le aziende hanno fatto e dovranno ancora compiere per far convergere i due universi IT e OT allo scopo di generare valore attraverso la riqualificazione del personale, l’ottimizzazione dei tempi operativi, la sostenibilità e, non meno importante, la razionalizzazione degli spazi all’interno dei magazzini e dei siti produttivi.
La convergenza IT e OT rappresenta per il settore della robotica un fondamentale passo avanti poiché, attraverso il tracking accurato delle operazioni automatizzate, è possibile ricavare dati preziosi che possono facilitare notevolmente le decisioni strategiche, grazie alla disponibilità di un numero molto più ampio di informazioni e nuovi parametri. Va anche considerato che lo scenario industriale degli ultimi anni ha già iniziato ad adoperare approcci molto più dinamici rispetto al passato e l’adozione di sistemi robotizzati ha accelerato ulteriormente questa tendenza.
Ciò che oggigiorno le aziende ricercano è un livello sempre crescente di autonomia e affidabilità a cui potersi appoggiare completamente. I robot mobili autonomi hanno già dato piena dimostrazione di poter assolvere tutti i compiti ripetitivi e noiosi, riuscendo nel contempo a innalzare il livello di sicurezza operativa all’interno delle aree.
Tuttavia, è ancora lunga la strada da percorrere per migliorare la tecnologia applicata agli AMR (Autonomous Mobile Robots) in modo da poter loro conferire la massima funzionalità in termini di poteri decisionali riguardo agli itinerari da percorrere, la possibilità di riuscire a comandare dispositivi a distanza e molto altro. Tutto questo rappresenta una sfida per tutti i produttori di robot mobili, noi di Mobile Industrial Robots compresi, poiché occorrerà lavorare molto sia sull’hardware che sul software.
Senz’altro nei prossimi anni vedremo AMR in grado di operare indifferentemente all’interno e all’esterno nelle aree logistiche, e per questo continuerà la ricerca e sperimentazione di nuove tipologie di sensori, radar e scanner nonché interventi sulla meccanica vera e propria degli AMR.
Un significato che va oltre la tecnologia
Le ragioni della crescente adozione di AMR non sono imputabili unicamente al successo dell’applicazione combinata alle più recenti tecnologie. Bisogna considerare che per molti anni il concetto di robotica è sempre stato interpretato come l’affidamento di numerose mansioni nell’ambito produttivo, prima assolte dall’uomo, con un approccio “isolato”. Le profonde trasformazioni in campo produttivo e l’esigenza di avere processi sempre più lean e flessibili ha ridisegnato i requisiti della robotica moderna.
Infatti, negli ultimi anni il concetto base della robotica industriale è stato reinterpretato attraverso un preciso pensiero di aggregazione: uomo e robot insieme e non più separati; non a caso il termine (cobot) “collaborativo” è oramai entrato nel nostro vocabolario. Collaborativo significa l’esigenza di consolidare il rapporto di coesione uomo-macchina, fattore che ha assunto in breve tempo peculiarità fondamentali. Con questa nuova visione, il concetto di robot mobili è stato profondamente trasformato dalle tecnologie di ultima generazione: sistemi di navigazione e di visione talmente innovativi che hanno permesso di evolvere il robot facendolo diventare completamente autonomi e, conseguentemente, di inserirsi agevolmente nel lavoro quotidiano dei colleghi umani, svolgendo compiti noiosi, ripetitivi ma anche pericolosi.
Ad oggi gli AMR assicurano livelli di sicurezza, affidabilità, precisione e flessibilità difficili da immaginare solamente dieci anni fa. Come detto i concetti di coesione, sicurezza e flessibilità hanno trovato nella tecnologia lo strumento ideale per rendere concreto il nuovo concetto di robotica industriale, in tutte le sue sfaccettature. Ciò che è logico aspettarsi per il futuro sarà di avere robot sempre più perfezionati dal punto di vista delle prestazioni e capacità.
La continua evoluzione dei sistemi di visione, di sensoristica e di rilevamento ha ancora un ampio margine di sviluppo e non bisogna dimenticare i sempre più sofisticati algoritmi dell’AI. Questi aspetti possono essere tradotti in un AMR di nuova generazione che non solo sarà in grado di assolvere i compiti assegnati ma, ad esempio, potrebbe essere di aiuto ai colleghi umani migliorando il benessere sul posto di lavoro attraverso il monitoraggio del loro stato di salute così come il controllo degli ambienti circostanti per la prevenzione dei rischi.
Oggi e nel futuro
La presenza crescente della robotica nella logistica industriale è chiaramente evidenziata dall’ultimo report IFR che offre una visione cristallina dei trend futuri. Il numero di robot dedicati alle diverse applicazioni in ambito logistico cresce in modo significativo, tanto che l’IFR stima un aumento di oltre il 30% nel biennio 2021-23. Tanto per dare un’idea della presenza numerica di robot nel settore industria, si è partiti da quasi 80 k unità nel 2019, salite a 120K lo scorso anno per arrivare a circa 160K quest’anno. Tuttavia, per gli AMR il campo d’azione non è limitato al solo utilizzo industriale; basti pensare che negli ambienti pubblici la percentuale di crescita sarà ancora maggiore, attestandosi al 40% e ciò è dovuto alla proliferazione di servizi vari assolti dagli AMR (primo fra tutti quello della sanificazione).
È necessario inoltre prendere in considerazione anche un altro aspetto fondamentale: la crisi pandemica ha accelerato in maniera esponenziale la domanda di servizi di e-commerce per qualsiasi tipo di bene (ad esempio GDO ed FMGC). Lo scenario futuro vedrà senz’altro un ulteriore crescita della richiesta e pertanto allo scopo di consolidare una filiera di questo tipo, in grado di sostenere tutte le future richieste, sarà necessario disporre di nuovi hub logistici.
Secondo una ricerca condotta da Interact Analisys, entro il 2025 si prevede la realizzazione di almeno 30000 fra nuovi hub e magazzini logistici che saranno predisposti secondo il modello di logistica automatizzata. La proliferazione di robot mobili autonomi all’interno dei settori produttivi, così come nell’e-commerce è ancora agli inizi e senz’altro si possono auspicare ampi margini di crescita nei prossimi anni. Nonostante i robot autonomi siano già entrati a far parte del nostro vivere quotidiano, nel prossimo futuro potremo apprezzare AMR sempre più multitasking con livelli di affidabilità, flessibilità e performance fino ad oggi difficili da immaginare.
Di Davide Boaglio, Area Sales Manager per l’Italia, Mobile Industrial Robots (MiR)
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