La digital transformation negli ultimi 4 anni: un’analisi EY

► M&A: dal 2014 al 2018 i deal a livello globale sono passati da 50 a 108, con investimenti digitali maggiori nel settore dei servizi industriali e dell’automotive

Pubblicato il 25 luglio 2019

Il mondo digital sta assumendo sempre più un ruolo chiave nella vision e strategia aziendale: per rimanere competitivi in un mercato globale la digital transformation sembra essere la chiave del successo. Ma i player industriali sono davvero pronti per la digital transformation? Come la stanno affrontando?
Per scoprirlo EY ha analizzato un sample di acquisizioni concluse tra 2014 e 2018 tra bidder industriali e target dal mondo digital a livello globale. Nello specifico:
– bidder appartenenti ai settori dell’automotive, manufacturing, industrial automation e settore industriale in senso stretto (prodotti e servizi industriali);
– target attive nell’industrial automation, computer software/hardware services, e-commerce, telecomunicazioni.

Ha così ottenuto un sample finale di 379 transazioni, di cui 108 relative al 2018 segnando una decisiva crescita rispetto alle 50 operazioni realizzate nel 2014.
In particolare, tra i 6 settori identificati per le digital target, due si sono rivelati di grande interesse per i player industriali: l’industrial automation (#43 deal) e computer software (#40 deal), dove:
– per industrial automation si intendono tutti gli applicativi software dedicati all’automatizzazione e integrazione dei sistemi nel mondo industriale;
– per computer software si intendono tutte quelle soluzioni IT dedicate al miglioramento ed efficientamento delle performance dell’azienda e dei suoi sistemi di sicurezza.

Un’analisi più approfondita di questi due settori ha rivelato che per quanto riguarda l’industrial automation, i player industriali si sono concentrati su:

robotica (23% dei deal industrial automation), acquisendo società dedicate alla progettazione e sviluppo di linee automatiche applicabili sia a singole fasi del processo produttivo (come packaging, saldatura, stoccaggio, stampaggio ecc…) sia all’intero workflow (come ad esempio applicativi pensati per il settore farmaceutico in grado di gestire in modo automatizzato la preparazione e sterilizzazione di siringhe, programmazione di compiti di “routine”, validazione di codici a barre, packaging dei farmaci/medicazioni ecc.);

– target sviluppatrici e produttrici di sistemi di motion control (21% dei deal industrial automation), ovvero sensori per il rilevamento della posizione, pressione, velocità, inclinazione, vibrazione ecc… applicati ai settori più disparati (es: nelle applicazioni mediche per l’automazione delle protesi e robotica chirurgica; nell’industria aerospaziale per i sensori di attuazione dei carrelli di atterraggio sensori di accelerazione/frenatura di veicoli senza pilota; nel settore militare per apparecchiature radar, posizionamento acustico, sistemi di identificazione di bersagli ecc.; nel settore industriale per la visualizzazione anche da remoto di manometri, termometri, attivazione di macchine utensili ecc.);

per quanto riguarda i computer software, i deal si sono concentrati su target sviluppatrici di:
sistemi di monitoring da remoto/tempo reale (25% dei deal nel settore dei computer software), come sistemi di registrazione/visione in tempo reale, people counting, identificazione di oggetti, heating maps ecc.;

sistemi di business & security management (25% dei deal nel settore dei computer software) come per esempio software per la gestione integrata di data analytics e sensori di movimento/sicurezza, software per la simulazione di piani, attuazione di stress test, analisi degli obiettivi ecc.;

sistemi di fleet management (13% dei deal nel settore dei computer software) applicati sia a mezzi di trasporto (es: geolocalizzazione, diagnostica dello stato dei veicoli in tempo reale ecc.) sia all’urban mobility (connessione in cloud di veicoli, mezzi pubblici, infrastrutture in modo da ottenere un network più efficiente e sicuro).

Dati alla mano, la digital transformation sta coinvolgendo un numero sempre maggiore di player industriali a livello globale con Nord America e Europa in testa e si sta concentrando sui settori dell’industrial automation e dei computer software. Infatti, dalle analisi è emerso che il mondo digital ha riscosso un interesse sempre maggiore tra i player industriali. Da 50 acquisizioni nel 2014 si arriva a 108 deal nel 2018, dove i bidder che si sono attivati maggiormente nella ricerca di innovazione dei propri processi produttivi affrontando le nuove sfide poste dalla crescente necessità di digitalizzazione sono stati (i) i produttori di beni e servizi industriali (“industrial”) e (ii) i player nel settore automotive (arrivando a rappresentare circa l’80% dei deal conclusi nel 2018).

In particolare, un’analisi più approfondita del settore di provenienza dei player industriali e dei relativi investimenti ha evidenziato che i bidder industriali “puri” nel 2018 hanno preferito investire nell’industrial automation (49% dei deal da player industrial) e nei computer software (38% dei deal da player industrial); i bidder “automotive” si sono concentrati su target operanti nei computer software (41% dei deal da bidder automotive).

Dal punto di vista geografico, l’attività di M&A si è concentrata per lo più tra Nord America ed Europa (circa il 75% dei deal in esame) con investimenti rivolti principalmente ai settori dell’industrial automation (40% dei deal del 2018) e computer software (37% dei deal del 2018). In particolare, i player americani si sono concentrati maggiormente sul settore dell’industrial automation (47% dei deal da bidder americani) e i player europei invece si sono focalizzati sui computer software (38% dei deal da bidder europei).

Se in Europa l’attività di M&A nel settore digital è leggermente calata rispetto al 2017 (-29%) e sostenuta principalmente da Francia e Germania (seguite dall’Italia, circa 11% dei deal in Europa), in Nord America l’interesse verso le target digital rimane forte (i deal tra bidder industriali americani sono raddoppiati tra 2017 e 2018). Il far east invece dimostra un interesse crescente verso le digital target, con un aumento delle acquisizioni concluse del +39% tra 2014 e 2018. Tra i deal più rappresentativi della digital transformation troviamo due esempi italiani, dove i bidder sono aziende di medie dimensioni. L’acquisizione di Develer da parte di Comelz, come esempio di integrazione tra un player strettamente industriale (Comelz si occupa della produzione di macchine da taglio applicate al settore calzaturiero e degli accessori in pelle) e di una target digital. L’acquisizione ha permesso di sfruttare le enormi potenzialità dell’Intelligenza Artificiale e dei Big Data catapultando la società nel mondo dell’industria 4.0 e permettendole di sviluppare un servizio fortemente integrato, tailorizzato sulle esigenze del cliente e orientato all’innovazione tecnologica. L’acquisizione di Sea Vision da parte di Marchesini Group, come esempio di integrazione tra una società manifatturiera (Marchesini si occupa della produzione di macchinari per il packaging nel settore farmaceutico) e una target dedicata al mondo dell’industrial automation (in particolare sistemi di ispezione per il controllo qualità e anticontraffazione). Anche in questo caso l’acquisizione ha permesso alla società di entrare a far parte del mondo dell’industria 4.0 integrando i macchinari per il packaging ai sistemi di visione artificiale. L’integrazione delle due società ha anche permesso a Marchesini Group di consolidare la propria leading position nel settore farmaceutico e di ampliare la propria offerta sviluppando due nuove divisioni nel settore cosmetico e stampa 3D.



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