In calo ricavi e utili del colosso tedesco, che annuncia 1.600 tagli
Il terzo trimestre dell’esercizio 2008/2009 di Siemens vede un calo dei ricavi del 4% e dell’utile netto del 7%. E tra Germania, Austria e Francia gli esuberi sono 1.600.
Situazione non facile per il colosso tedesco che a fine luglio ha reso noto che nel terzo trimestre dell’esercizio 2008-2009 i ricavi siano scesi del 4%, a 18,35 miliardi e l’utile netto del 7% a 1,3 miliardi di euro. In calo anche gli ordinativi, che nel terso trimestre dell’esercizio (il secondo del 2009) sono calati del 28% a 17,16 miliardi di euro. Anche se la flessione registrata è peggiore delle attese degli analisti, Siemens ha comunque fatto sapere di ritenersi assolutamente in linea con gli obiettivi per l’intero 2009.
”I nostri risultati – ha così commentato Peter Loescher, CEO del gruppo tedesco – dimostrano che siamo in linea per raggiungere i nostri obiettivi per l’anno fiscale 2009”. Nonostante questa dichiarazione di ottimismo, qualche precauzione sembra che Siemens se la stia comunque prendendo. La società ha infatti annunciato che taglierà 1.600 posti di lavoro in Europa, la maggior parte al di fuori della Germania. A dare l’annuncio è stato Joe Kaeser, direttore finanziario di Siemens AG nel corso di una conference call svoltasi alla fine di luglio immediatamente dopo la diffusione dei dati finanziari. Kaiser ha parlato di 900 esuberi in Austria, 300 nella divisione tecnica delle costruzioni e di 100 posti di lavoro da ridurre nella controllata Osram con sede in Francia. Kaeser ha inoltre precisato che ”gli oneri sono stimati a 100 milioni di euro e verranno contabilizzati nel quarto trimestre 2008/09 che terminerà a fine settembre”.
E non sembra che i grattacapi, per Siemens, finiscano qui. È notizia di pochi giorni fa che Ericsson ha battuto Nokia Siemens Networks nella corsa all’acquisizione degli asset CDMA-Long Term Evolution di Nortel, uno degli asset principali della società di telecomunicazioni canadese e secondo vendor mondiale di soluzioni CDMA dopo Alcatel-Lucent. Il colosso della telefonia svedese si è aggiudicata il “bocconcino” di casa Nortel mettendo sul piatto 795 milioni di euro (circa 1,13 miliardi di dollari), contro i 650 milioni di euro che Nokia Siemens Networks aveva fatto sapere di essere disposta a pagare. L’acquisizione di CDMA-LTE rappresenta un fatto di estrema rilevanza per il futuro delle telecomunicazioni, rappresentando le tecnologie di questa società il futuro prossimo nell’evoluzione della telefonia mobile.
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