Il Robot Da Vinci al Musme di Padova

Pubblicato il 10 novembre 2020

Da Vinci è il sistema robotico più evoluto al mondo per la chirurgia mini-invasiva, così chiamato in onore degli studi sull’anatomia umana condotti da Leonardo e considerati alla base della progettazione del primo androide conosciuto nella storia della scienza. In questo caso il chirurgo non opera con le proprie mani, ma manovra un robot a distanza, rimanendo seduto a una console posta all’interno della sala operatoria. Il sistema computerizzato trasforma il movimento delle mani in impulsi che vengono convogliati alle braccia robotiche. Le sue caratteristiche tecniche lo rendono utilizzabile in vari settori, dall’urologia alla ginecologia, dalla chirurgia toracica alla chirurgia generale.

Fino al 31 gennaio 2021 sarà possibile vedere, toccare e testare questo straordinario e sofisticato robot al Museo di Storia della Medicina di Padova, grazie alla collaborazione con l’azienda italiana ab medica, che si occupa di produzione e distribuzione di tecnologie medicali, nonché punto di riferimento per la robotica chirurgica.

In una sala dedicata al III piano sono esposti specifici strumenti, tra i quali un porta aghi, varie tipologie di pinze chirurgiche, un braccio del primo robot Da Vinci del 1999, uno stabilizzatore cardiaco, e alcuni libri. L’allestimento è, infatti, pensato per raccontare l’evoluzione di questo sistema dal 1999, anno di progettazione del primo robot, al 2014, quando è stato realizzato l’ultimo modello (il Da Vinci Xi), presentato al museo.

All’interno di questo spazio, è possibile provare fisicamente il robot Da Vinci Xi, sedendosi direttamente alla console operativa, dove il visitatore può vestire i panni del chirurgo. L’accesso alla sala espositiva è consentito il sabato e la domenica, giorni di apertura del museo, dalle ore 15 alle 18, e avviene solo su prenotazione e sotto la supervisione del personale museale, per garantire la massima sicurezza e il pieno rispetto delle norme sanitarie in corso.

Una volta seduto alla console, il visitatore è letteralmente “immerso”, senza ausilio di occhiali o altre apparecchiature, all’interno di un monitor in 3d. Attraverso le proprie mani connesse a due manipolatori, che funzionano come due “joystick” in una sorta di video-game, e due pedali, può manovrare i bracci robotici e simulare i gesti del chirurgo. Lo schermo incorporato offre una visione con immagini in altissima qualità e la possibilità di effettuare zoom e ingrandimenti fino a 10 volte.

Le tipologie di test ed esperimenti sono personalizzabili per ogni tipo di pubblico, in base alle diverse competenze. Si passa dal livello più semplice e divertente per i bambini più piccoli, che consiste nell’inserire alcuni anelli in coni dello stesso colore, al livello più avanzato che sfida l’aspirante chirurgo a effettuare una sutura con un ago su una spugna, a quello ancora più complesso per i più esperti per realizzare una sutura direttamente sugli organi di un potenziale paziente. Accanto alla console operativa, un monitor permette agli altri visitatori presenti in sala di vedere ogni mossa dell’aspirante chirurgo e scoprire cosa succede all’interno di questo sistema.

NB. Informazioni pervenute prima del DPCM del 3 novembre 2020



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