Il mercato dei fieldbus.

Dalla rivista:
Fieldbus & Networks

 
Pubblicato il 11 giugno 2002

Intravediamo però un trend crescente in questo tipo di ‘sostituzione’, sempre mirato al core business dei costruttori di macchine”. Afferma Uggeri: “Si registra un discreto fermento in tutti i settori tipici. Forse quello più interessato è relativo al packaging e trasporto. Si nota un sensibile interesse nell’ambito energia, dove si stanno superando le diffidenze riguardanti l’affidabilità dei sistemi a bus di campo. D’altro canto, alcune proposte fieldbus sono state arricchite di funzionalità capaci di soddisfare le richieste storiche di questo settore, grazie a soluzioni di ridondanza, determinismo e sicurezza”.
Afferma Augelli: “Non ci sono settori che si dimostrano più attivi di altri. Possiamo osservare un rallentamento in alcuni di essi, dovuto principalmente a una riduzione degli investimenti per la realizzazione di nuovi impianti”. “Non parlerei di settori applicativi particolari”, sostiene Laganà, “ma di fornitori specializzati. Ritengo infatti che il successo di questo tipo di sistemi dipenda strettamente dalla capacità del fornitore di offrire la soluzione chiavi in mano”. Secondo Laganà in Italia ci sono molte realtà di questo tipo in ambito industriale, che spesso operano con architetture distribuite, ma basate su bus proprietari. In ambito civile, invece, ci sono pochi operatori e quasi sempre legati alla produzione in proprio di almeno una parte dei dispositivi del sistema.

Le applicazioni più richieste

Quali sono le applicazioni più richieste in questo momento?
Afferma Caciagli: “Noi forniamo sistemi a molte aziende; ebbene: tutte ci stanno tempestando con la richiesta di disporre dei dati e poter comunicare con le macchine. La nostra percezione è che, dopo un periodo in cui si è sperato di poter ‘portare’ le macchine nei sistemi gestionali, si desidera dotare le macchine di piccoli e semplici sistemi di controllo della produzione, i quali poi possono comunicare, collaborare o solo condividere alcune informazioni con i sistemi gestionali esistenti. Fino a qualche tempo fa trovavamo ‘contacolpi’ e pannellini artigianali sulle nostre macchine, oggi i clienti chiedono un protocollo di comunicazione o un sistema di supervisione e controllo, eventualmente capace di interfacciarsi a schedulatori, MRP e quant’altro”. Secondo Volpe, le applicazioni più richieste sono quelle d’integrazione tra bus di campo superiori quali il DeviceNet, Profibus, Interbus, CANopen, Modbus e recentemente Ethernet. Questo conferma la non concorrenzialità fra fieldbus propriamente detti e AS-i, che è complemento di impianto o macchina quando esiste già una base che fa da rete, per esempio, per i vari PLC dei macchinari, sottolinea Volpe. “Anche AS-i stand-alone, attraverso l’utilizzo di un master integrato nel PLC o a parte in custodia IP20 o da campo IP67, soddisfa le applicazioni più semplici”. Riferisce Savio: “Le richieste dei clienti riguardano la possibilità di avere moduli di I/O decentralizzati integrabili nei diversi bus. Il costruttore di macchine non vuole limitazioni da questo punto di vista, ma vuole realizzare la macchina in modo standard da un punto di vista impiantistico e variare il bus di campo a seconda delle esigenze dell’utente finale”.

Secondo Savio, esistono oggi pochi costruttori di macchine in grado di imporre una propria soluzione, con un bus specifico. Più spesso si accetta il capitolato dell’utilizzatore finale, al quale viene fornita la macchina. Molti costruttori impiegano loop diversi (anche con bus diversi) per gestire parti di macchina con richieste tecnologiche differenti, lasciando il bus che il cliente finale desidera avere, solo nella parte in cui è richiesta la comunicazione con il resto dell’impianto. Quindi, non più un unico bus vincente, ma diversi bus ognuno dei quali ha una collocazione precisa. “Quelle più richieste sono le applicazioni relative alla gestione remota della configurazione, della messaggistica di errori, oltre ai dati di processo”, riferisce Uggeri. “Seguono le applicazioni relative ai sistemi di manutenzione integrata”. Grazie a Internet, telefonia cellulare e messaggistica SMS si manifesta un grande interesse verso l’informazione in tempo reale di eventi e informazioni indirizzate a figure specialistiche. Secondo Bramati l’integrazione dei dispositivi di campo con i livelli superiori della piramide dell’automazione è una caratteristica essenziale. “I prodotti presenti sul mercato offrono questa opportunità e la disponibilità di nuovi modelli per l’automazione (ProfiNet e la Component Based Automation) rendono possibile tale integrazione”, egli afferma. “Gli sviluppi in tale direzione riguardano soprattutto applicazioni Ethernet Realtime. Siemens è impegnata nello sviluppo di prodotti che saranno presto disponibili sul mercato”. Laganà indica tutte quelle applicazioni che necessitano di controlli per ottimizzare l’utilizzo delle risorse, quali contabilizzazione calore, gestione dei consumi energetici e controllo di produzione; nonchè quelle dove è necessaria un’allarmistica elementare, distribuita logisticamente (sicurezza, gestione I/O remoti in ambiente civile).

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