Il lato umano del ransomware
Cisco Talos ha intervistato “Aleks”, un hacker attivo nel panorama degli attacchi ransomware
Alla fine del 2020, Cisco Talos ha identificato e preso contatto con uno dei protagonisti delle minacce ransomware e utilizzatore del famoso LockBit. Aleks, questo il suo nome fittizio, ha accettato di condividere alcuni dettagli della sua “professione” e ha rivelato informazioni preziose che spesso non sono prese in considerazione dai professionisti della security: il lato umano delle minacce. Talos ha guadagnato un passo alla volta la fiducia di Aleks, proprio mentre cercava di rubare informazioni critiche da usare per le sue attività e i suoi obiettivi.
Imparando a conoscere il background professionale, gli interessi e le idee personali di Aleks, Talos è arrivata a capire cosa lo ha spinto a impegnarsi in attività cybercriminali, come seleziona i suoi obiettivi e quali sono i suoi pensieri sull’attuale panorama delle minacce ransomware. Attraverso queste conversazioni, Talos è riuscita a comprendere in modo piuttosto chiaro le motivazioni e il codice di condotta di chi porta attacchi ransomware.
Il background professionale di Aleks e le sue motivazioni
Aleks conduce una vita apparentemente normale: ama la cucina, la musica, la storia, ha scadenze sul lavoro come tutti e dedica il suo tempo libero alla famiglia e agli hobby. Aleks è un uomo di circa 30 anni, risiede nella regione siberiana, ha quasi sicuramente un’istruzione di livello universitario ed opera nel mondo del ransomware da diversi anni. Sostiene di aver imparato da solo le competenze necessarie per penetration test , la sicurezza della rete e come lavorare con la threat intelligence , sia open-source che dell’underground cybercriminale. Nei primi anni del 2000 ha acquisito una buona conoscenza della rete e dei suoi protocolli e ha cominciato a concentrarsi sui linguaggi markup e scripting come HTML, CSS e JavaScript, insieme allo studio di piccoli framework web come CodeIgniter. Queste conoscenze tecnologiche lo hanno aiutato a trovare lavoro in una società IT mentre finiva il suo corso di laurea. Dopo la laurea, ha continuato a lavorare nel campo dell’IT.
Aleks è fortemente deluso per non essere stato apprezzato e ascoltato in modo adeguato dall’industria informatica e per non aver mai ricevuto uno stipendio adeguato alle sue conoscenze. Tutto ciò, unito al crescente interesse per la security, lo ha incoraggiato a passare dall’altra parte della barricata.
I punti salienti dell’intervista:
Gli hacker sono alla costante ricerca di sistemi senza patch, un modo semplice e veloce per introdursi nelle reti delle aziende. La gestione del patching può essere complicata, soprattutto per le grandi aziende.
La maggior parte dei criminali informatici si affida quasi esclusivamente a strumenti open-source che sono facilmente disponibili su Internet: il modo più rapido ed efficace per portare un attacco senza dover utilizzare strumenti più sofisticati.
I criminali informatici sono spesso autodidatti e avidi consumatori di notizie sulla sicurezza e si tengono aggiornati sulle ultime ricerche e vulnerabilità, utilizzando queste informazioni per i propri attacchi. Le aziende dovrebbero incoraggiare i loro team di sicurezza a continuare a imparare non solo ottenendo certificazioni ma anche tenendosi aggiornati e seguendo da vicino le tendenze nel panorama delle minacce informatiche.
I criminali informatici puntano a colpire gli obiettivi più semplici senza tener conto di alcun obbligo morale. Nonostante le dichiarazioni di Alek sull’etica degli attacchi, Talos ritiene che le scuole, le realtà che operano nell’assistenza sanitaria e quelle legate al COVID-19 rimangono obiettivi importanti.
Anche se non più attivo, l’utlizzo del ramsonware Maze era basato su un franchising con un vero e proprio programma di affiliazione. Come per Maze, anche l’abilitazione all’uso di Lockbit presuppone un processo di selezione e una condivisione degli utili. Inoltre, mantenere la parola data alla vittima è una parte importante parte del modello di business di LockBit.
Il punto di vista di Aleks
Di seguito sono riportate alcune delle affermazioni di Aleks che forniscono uno sguardo ulteriore sulla scena attuale degli attacchi ransomware:
Gli hacker sembrano caratterizzati da un codice etico piuttosto contradditorio: Aleks, ad esempio, esprime un forte disprezzo per coloro che attaccano le organizzazioni sanitarie ma, allo stesso, fornisce prove deboli sul fatto che non siano un suo obiettivo
Gli ospedali sono considerati dei bersagli facili da colpire ed effettuano il pagamento del riscatto con percentuali che vanno dall’80% al 90%
I gestori di Maze trattenevano fino al 35% dei profitti generati da attacchi ransomware dei suoi affiliati: una percentuale estremamente elevata rispetto ad altri gruppi che ha scoraggiato alcuni hacker dal lavorare con loro.
Il GDPR dell’Unione europea gioca a favore dei “cattivi”: le vittime di ransomware in Europa sono più propense a pagare il riscatto per evitare le conseguenze legali di un attacco in caso diventasse di dominio pubblico. Anche gli Stati Uniti sono un obiettivo ma, essendo obbligatorio segnalare alle autorità tutte le violazioni subite, spesso l’interesse a pagare un riscatto è più ridotto
Contenuti correlati
-
Il valore dei digital twin per la sostenibilità nell’offerta di Shin Software
Shin Software, azienda attiva nello sviluppo di soluzioni innovative come la tecnologia Digital Twin, si caratterizza come partner strategico per l’industria, con un forte impegno verso i principi ESG. Recentemente, l’azienda ha partecipato alla fiera Automation &...
-
Safety+ per una sicurezza funzionale più produttiva
B&R, divisione del gruppo ABB, presenta Safety+, un approccio aperto e innovativo alla programmazione delle funzioni di sicurezza. Gli sviluppatori possono ora utilizzare anche gli ultimi strumenti e metodi di ingegneria del software per applicazioni di sicurezza....
-
InnoPPE di Innodisk aumenta la sicurezza negli ambienti industriali ad alto rischio
Innodisk, fornitore attivo a livello mondiale di soluzioni di intelligenza artificiale, ha introdotto l’innovativa soluzione di riconoscimento InnoPPE basata sull’intelligenza artificiale per migliorare la sicurezza e la conformità negli ambienti industriali ad alto rischio. Questa soluzione basata...
-
Nell’ultimo numero di KEYnote, la rivista di Wibu-Systems: proteggere i modelli di AI e ML
L’ultimo numero della rivista KEYnote, la pubblicazione semestrale presentata dagli specialisti di protezione e licensing di Wibu-Systems, è appena stata rilasciata ed è disponibile in vari formati digitali di facile lettura. L’edizione Autunno/Inverno copre una vasta gamma...
-
Omron Europe ottiene la certificazione IEC 62443-4-1
Il reparto di ricerca e sviluppo di Omron Europe BV ha ottenuto la certificazione per lo standard IEC 62443-4-1 sui requisiti per lo sviluppo sicuro dei prodotti durante il loro intero ciclo di vita. Questa certificazione, rilasciata dall’ente riconosciuto a...
-
Advantech lancia il servizio di certificazione IEC 62443
Advantech lancia il servizio di certificazione IEC 62443, pensato per le esigenze di certificazione delle apparecchiature di edge computing in conformità alla norma IEC 62443 e agli standard correlati. Advantech offre una soluzione completa per aumentare la...
-
Nuovo controller nella piattaforma di automazione Yaskawa in SPS
In occasione di SPS Norimberga, Yaskawa continua l’espansione della sua piattaforma di automazione ‘iCube Control’, presentando il controller serie iC9226 in funzione. Il controller iC9226 funziona con il chip industriale Triton di Yaskawa e può controllare fino...
-
Certificazione UL dei cavi per il mercato nordamericano con LAPP
Il mercato nordamericano, e quello statunitense in particolare, sono mercati fondamentali per i produttori italiani di macchinari industriali, le cui soluzioni sono particolarmente apprezzate per qualità, alto livello di personalizzazione e attenzione ai dettagli. Avere successo in...
-
Dall’università al mondo del lavoro: come colmare il divario di competenze nella sicurezza informatica
Con l’intensificarsi delle minacce informatiche, la sicurezza del software è diventata una priorità per le aziende. È sorprendente notare che oltre il 70% delle organizzazioni è vittima di un crescente accumulo di debiti di sicurezza, con quasi...
-
Black-out digitale: le fabbriche italiane nel mirino dei criminali informatici?
Consideriamo uno scenario plausibile: un attacco ransomware compromette i sistemi OT di un’azienda manifatturiera, crittografando i sistemi di controllo di robot e macchine utensili. L’impatto? Linee di produzione bloccate, interruzione delle attività e richieste di riscatto milionarie....