Il decalogo per l’eccellenza secondo Global Strategy
Global Strategy, società di consulenza strategica e finanziaria fondata e guidata da Antonella Negri-Clementi, ha presentato i risultati della decima edizione dell’Osservatorio PMI, un’accurata ricerca dell’universo delle PMI, realizzata in modo autonomo, oggettivo e senza candidatura, che si basa sulla costituzione e analisi di un database contenente informazioni anagrafiche e bilanci degli ultimi cinque anni di oltre 60.000 aziende di capitali con un fatturato superiore ai 5 milioni di euro. Di queste sono oltre 10.000 le imprese che formano il panorama delle Mid Cap, con un fatturato compreso tra i 20 e i 250 milioni nel manifatturiero e nei servizi e tra i 20 e i 500 nei settori del commercio, categoria inclusa da quest’anno nel perimetro di analisi.
Nella decima edizione dell’Osservatorio PMI sono state identificate 724 aziende Eccellenti, che hanno registrato negli ultimi 5 anni risultati sistematicamente migliori rispetto ai competitor di settore in termini di crescita, redditività e solidità finanziaria.
Ma come si diventa un’azienda eccellente? Ecco la ricetta in 10 punti:
1. Governance forte e in evoluzione: aziende familiari (85%) con proprietà spesso coinvolta nella gestione, 3 su 4 hanno un CdA con in media 1 membro Indipendente;
2. Relazione efficace tra proprietà e management e almeno un manager nel 40% dei casi approfonditi; struttura manageriale fedele con un’anzianità superiore ai 10 anni nel 60% dei casi;
3. Attenzione alle risorse umane e alla comunità: più di 37.000 posti di lavoro creati in 5 anni (previsti in ulteriore aumento dall’80% degli intervistati); spesso coinvolte in iniziative sociali e culturali per la comunità;
4. Focalizzazione su nicchie di mercato: anche in mercati maturi e tradizionali, strategie di differenziazione di prodotto/servizio per raggiungere posizioni di leadership in nicchie ad alto valore aggiunto;
5. Vocazione internazionale: export medio registrato nelle diverse edizioni vicino al 50% del fatturato annuo, con forme di presidio sempre più dirette e meno intermediate.
6. Predisposizione all’innovazione: 4% del fatturato destinato ad attività di R&D; processi di innovazione gestiti anche attraverso interazione con clienti/fornitori/università nel 78% dei casi;
7. Costanza negli investimenti: il 90% ha aumentato gli investimenti nell’ultimo triennio (nuovi prodotti, nuovi mercati, capacità produttiva)
8. Apertura nei confronti di operazioni straordinarie: il 34% degli intervistati ha effettuato operazioni di M&A nell’ultimo triennio, il 64% è disposto ad aprire il capitale per supportare progetti di sviluppo (% raddoppiata in 10 anni);
9. Tempestività e reattività sul mercato: il 65% ha indicato tra i fattori critici del proprio successo il saper rispondere velocemente e spesso anticipare clienti e mercato (nel 2011 anni fa era il 37%);
10. Orientamento al cliente: maggiore ricerca di relazione diretta con il cliente rispetto al passato, che non potrà prescindere però dall’innovazione digitale.
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