ICT e servizi 2.0 per il futuro di Industry 4.0

Pubblicato il 21 luglio 2015

Nell’evoluzione verso il paradigma della produzione intelligente, le necessità degli utenti finali sono destinate a diventare sempre più complesse. Secondo un recente studio di Frost & Sullivan sul mercato dei servizi industriali, una nuova ondata di innovazione sta rivoluzionando le dinamiche esistenti tra utenti finali e fornitori in ambito business. Questo cambiamento si fonda su nuovi modelli che consentono agli utenti finali di raggiungere elevati livelli di ottimizzazione dei costi e una maggiore efficienza operativa. Ad esempio, il rapporto tra gli utenti finali e i fornitori è attualmente determinato da architetture di servizi fondate su framework definiti da sistemi ICT avanzati. Risulta che i servizi basati su concetti ICT avanzati hanno rappresentato più del 75% del mercato globale dei servizi industriali nel 2014.

Se le parti di ricambio e la manutenzione rappresentano ancora una quota rilevante dei ricavi relativi ai servizi, si prevede i servizi avanzati cresceranno a un tasso (CAGR) del 20% nei prossimi anni.
“Al fine di progettare e fornire servizi avanzati, i fornitori industriali devono stringere partnership con i fornitori di tecnologie cloud e di servizi di analisi dei dati. In alcuni casi di utilizzo finale, anche le soluzioni più rudimentali costruite su un pacchetto integrato di analisi dei dati hanno consentito ai fornitori di aumentare le vendite e incrementare i prezzi dei prodotti fino al 10%. Hanno inoltre contribuito a raggiungere la differenziazione in un mercato già saturo di tecnologia”, osserva Muthukumar Viswanathan, Practice Director per i settori di Automazione Industriale & Controllo dei Processi e Misure & Strumentazioni di Frost & Sullivan.

Sono previste anche importanti revisioni strutturali nei diversi reparti, guidate dall’avvento delle comunicazioni M2M (machine-to-machine). Entro il 2020, quasi 12 miliardi di dispositivi in questo settore saranno connessi attraverso tecnologie M2M avanzate.

“Tuttavia, è ancora molto lo scetticismo che circonda questa rapida transizione verso il paradigma delle fabbriche intelligenti. Ciò può essere riassunto in una domanda chiave che emerge in tutti i principali forum di discussione industriale. Chi sarà il soggetto responsabile per la soluzione integrata fornita a un utente finale?”, continua Viswanathan. “Credo che, sebbene le esigenze di business emergenti dovrebbero giustificare un approccio rivolto all’ecosistema, continuerà ad esserci un partner chiave che mantiene i contatti con l’utente finale e che accetterebbe di essere responsabile per i rischi associati alla soluzione fornita al cliente.”

Nel mese di luglio 2015, Frost & Sullivan pubblicherà quattro nuovi studi dedicati all’evoluzione del paradigma della produzione intelligente (o Smart Manufacturing) e alle nuove alleanze nel mercato dei servizi industriali:

  • Internet of Industrial Things – The Vision and the Realities
  • Services 2.0 – The New Business Frontier for Profitability
  • The Safety-Security Argument: Expanding Needs in a Connected Enterprise
  • The Industrie 4.0 Business Ecosystem: Decoding the New Normal

Per maggiori informazioni su questi studi, è possibile contattare Anna Zanchi, Corporate Communications, all’indirizzo anna.zanchi@frost.com



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