I sistemi cyber fisici protagonisti alla Hannover Messe

Pubblicato il 18 febbraio 2014

Il tema “Integrated Industry – Next Steps” della Hannover Messe 2014 è la naturale evoluzione del progetto Industry 4.0 decollato ormai da qualche anno in Germania e fortemente voluto (e sostenuto) anche dal Governo federale tedesco.

“Per poter continuare ad essere competitive, le imprese industriali devono riuscire a produrre impiegando in modo efficiente le risorse, reagendo con prontezza ai mutamenti del mercato e allo stesso tempo soddisfacendo il crescente fabbisogno di prodotti personalizzati”, ha dichiarato Jochen Köckler, del CdA della Deutsche Messe. “La risposta a queste sfide è la Integrated Industry – un concetto che sta ad indicare processi di produzione della massima flessibilità. Negli scorsi anni sono state sviluppate molte tecnologie. Ora occorre integrare tali tecnologie nella produzione industriale in modo che siano sincronizzate, rapportate l’una all’altra e collegate in rete. E proprio questo è il tema conduttore della Hannover Messe 2014: la transizione dell’industria, passo dopo passo, dalla visione della ‘smart factory’ alla fabbrica in rete reale della quarta rivoluzione industriale”.

Anche per questo motivo quest’anno le aziende espositrici hanno preso davvero sul serio il leitmotiv della manifestazione e porteranno in fiera una serie di applicazioni, sviluppate prevalentemente nell’ambito di consorzi di ricerca come ad esempio it’s OWL o SmartFactoryKL.

Come ha spiegato in occasione della presentazione di Hannover Messe 2014 il Prof. Detlef Zuehlke, Scientific Director Innovative Factory Systems (IFS) del German Research Center for Artificial Intelligence, “Industrie 4.0 è la quarta rivoluzione industriale, quella della smart automation e dei sistemi cyber fisici”.

Una trasformazione che si rende necessaria per rispondere ai cambiamenti in atto: prodotti sempre più personalizzati che richiedono maggiore flessibilità dei sistemi manifatturieri; riduzione del ciclo di vita dei prodotti che richiede un ridotto tempo di set up; maggiore complessità da gestire che richiede maggiore semplicità d’uso (del tipo “plug & play”); concorrenza a livello mondiale che richiede il massimo della velocità e della qualità; non ultimo, una nuova dimensione dell’occupazione che richiede l’arricchimento del lavoro.

I protagonisti della rivoluzione sono gli “smart enablers”: smart products (prodotti intelligenti dotati di memoria e unità di processing), smart machines (in grado di autoorganizzarsi nella rete di produzione), smart planners (capaci di pianificare la prodizione in base ai dati provenienti dal mondo reale), smart operators (osservatori creativi).

I dispositivi di campo saranno in rete grazie all’elettronica integrata a bordo e ai nuovi micro web server, a costituire un CPS (Cyber Phisycal System).

Cambierà anche la tradizionale strutturazione dell’automazione: dall’attuale piramide gerarchica, che vede oggi ben distinti i tre livelli Enterprise, Control e Field, si passerà a reti smart che vedranno la comunicazione tra domini funzionali (campo, macchina, manutenzione, ERP). “In altre parole – spiega Zuehlke – passeremo da un modello verticale-orizzontale a un modello omnidirezionale”.

Un grande ruolo in un sistema così concepito lo avranno le soluzioni per garantire la necessaria sicurezza di reti e dispositivi e, naturalmente, i sistemi di comunicazione basati su standard aperti e sicuri come OPC-UA.

Franco Canna



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