I quattro trend nel futuro della supply chain secondo Remira Italia

Pubblicato il 21 novembre 2024
Remira Italia trend gestione supply chain Matteo Sgatti

Investire nella connettività digitale, spingere verso tracciabilità e trasparenza, trovare nuove strategie per rendere le supply chain più resilienti, garantire l’integrità e la coerenza dei dati: queste le quattro tendenze identificate da Remira Italia, azienda specializzata nell’offerta di soluzioni software avanzate per la gestione della supply chain, per fronteggiare e coordinare la rete complessa della supply chain che mette in collegamento una moltitudine di operatori, tra aziende e fornitori.

L’espansione del commercio internazionale ha fatto crescere ulteriormente l’importanza della gestione della supply chain. Nell’ultimo decennio, il mercato del software di gestione della supply chain e degli approvvigionamenti si è espanso più del doppio e si stima che quello della supply chain raggiungerà quasi 31 miliardi di dollari entro il 2026. La gestione della catena di fornitura è ormai diventata un servizio necessario per fabbricare, produrre e distribuire i beni ai clienti sulla base di un solida rete tra un’azienda e i suoi fornitori.

Per fronteggiare e coordinare questa rete complessa e dinamica di domanda e offerta che mette in collegamento una moltitudine di operatori, Remira Italia ha quindi identificato quattro tendenze che la supply chain dovrà portare con sé nel corso del nuovo anno:

  1. Investire nella connettività digitale: nei prossimi tre anni, oltre il 40% dei Chief Supply Chain Officer (CSCO) ha in programma di aumentare la connettività digitale per favorire la visibilità e la trasparenza della catena di fornitura.  Introducendo processi digitalizzati di Integrated Business Planning (IBP) e Sales & Operations Planning (S&OP), fondamentali per la pianificazione aziendale dell’intera catena di fornitura, è possibile integrare tutti gli attori che partecipano al flusso informativo. Per garantire la comunicazione continua e la qualità del dato trasmesso si utilizzano tecnologie avanzate come la blockchain o i sistemi IoT, che possono a loro volta interagire con l’intelligenza artificiale, migliorando la trasparenza e il coordinamento tra le diverse parti coinvolte. Grazie a queste tecnologie è possibile monitorare i processi, reagire rapidamente ai cambiamenti e prendere decisioni basate su dati aggiornati.
  2. Spingere verso la tracciabilità e la trasparenza: le recenti normative continuano a richiedere una maggiore capacità di tracciare le merci attraverso la catena di fornitura. Strumenti come il Passaporto Digitale di Prodotto (DPP), ad esempio, rivoluzioneranno il commercio globale, specialmente in settori come la moda e il lusso, dove la tracciabilità e la sostenibilità sono ormai requisiti essenziali. Queste soluzioni non solo favoriscono la trasparenza lungo l’intera filiera, ma migliorano anche la fiducia dei consumatori con benefici a lungo termine sulla reputazione aziendale. In sintesi, queste soluzioni permettono un commercio più equo e sicuro e riducono i rischi legati alla contraffazione, oltre a fornire un maggior controllo della filiera, vantaggioso sia per i consumatori finali, sia per le aziende.
  3. Trovare nuove strategie per rendere le supply chain più resilienti: le aziende si affidano sempre più spesso a strategie come il nearshoring, le catene di fornitura modulari, la logistica iperlocale e l’approvvigionamento diversificato. Tutte queste pratiche hanno un obiettivo comune: avere una visione globale su ogni anello della catena di fornitura. Tuttavia, i processi manuali e le strutture di dati incoerenti possono ostacolare la visibilità end-to-end della supply chain anche con questi accorgimenti, rendendo estremamente difficile la condivisione dei dati stessi in una rete globale di fornitori, produttori, fornitori di logistica e rivenditori. L’obiettivo per il futuro è quello di raggiungere una collaborazione costruttiva e trasparente tra fornitore e azienda, in cui la disponibilità di informazioni permetta agli uni e agli altri di organizzare al meglio il lavoro e la produzione. Per le aziende con catene di approvvigionamento complesse, l’adozione congiunta di diverse soluzioni può portare vantaggi significativi al business, ad esempio, i processi di S&OP che aiutano a gestire le fluttuazioni della domanda a breve termine e i vincoli operativi, e IBP che contribuiscono ad allineare i processi della supply chain con gli obiettivi aziendali a lungo termine e ad affrontare i rischi in modo più efficace.
  4. Garantire l’integrità e la coerenza dei dati: l’integrazione di dati in tempo reale può consentire operazioni più dinamiche e reattive attraverso soluzioni di automazione e di intelligenza artificiale. L’efficacia di queste tecnologie dipende dalla qualità dei dati stessi che vengono forniti da ciascun operatore della supply chain, siano essi aziende o fornitori. Se questi dati non sono affidabili e accurati, anche i sistemi più avanzati possono vacillare, causando inefficienze e opportunità mancate. Per ottenere dati affidabili e di alta qualità del proprio business, è possibile chiedere supporto a pratiche di governance e tecnologie di verifica automatizzata, utilizzando ad esempio l’analisi predittiva. È così che le aziende di oggi necessitano soluzioni in grado validare i propri dati in tempo reale, facendo in modo che ogni decisione sia basata su informazioni corrette.

“Oggi viviamo in un’economia mondiale altamente interconnessa, che mette in comunicazione milioni di aziende che operano in regioni o Paesi diversi – afferma Matteo Sgatti, regional sales manager di Remira Italia -. Un coordinamento fluido tra tutte queste parti è un prerequisito fondamentale per il buon funzionamento dell’economia globale, che è possibile raggiungere grazie a un’accurata gestione della catena di fornitura. In Remira Italia abbiamo notato che alcuni degli ostacoli principali alla condivisione trasparente dei dati sono l’eterogeneità dei sistemi e dei formati utilizzati da aziende e fornitori in tutto il mondo, insieme all’utilizzo di processi manuali, che limitano la velocità e l’accuratezza della comunicazione lungo la catena di fornitura. A questo si somma una naturale ritrosia da parte delle aziende a condividere dati di produzione considerati ‘sensibili’ (eventuali subfornitori coinvolti, capacità produttive ecc.). Nella risoluzione di questi ostacoli sono di grande aiuto tutti quei sistemi che forniscono un controllo proattivo e affidabile su tutte le fasi della supply chain e che possono essere adattati rapidamente, vista la rapida evoluzione del contesto globale”.



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