I fattori da valutare per passare a un modello di Smart Factory secondo Omron

Pubblicato il 9 settembre 2021

Chiunque intenda passare a un modello di smart factory deve scegliere con attenzione le possibili soluzioni di robotica, tra un robot industriale o un robot collaborativo (cobot), in base alle specifiche esigenze.

Secondo il World Robotics 2020 Industrial Robots Report, negli ultimi cinque anni si è registrato un aumento dell’85% del numero di robot industriali in tutto il mondo. E nonostante la recente pandemia, i dati sulle vendite rimangono elevati. Anche l’uso dei robot si sta ampliando. La collaborazione tra persone e robot è tra le priorità nell’agenda di molti CEO che desiderano ridurre i carichi di lavoro per i dipendenti, aumentare l’efficienza e la sicurezza e migliorare i processi. Ma quale tecnologia scegliere?

Secondo Fernando Vaquerizo, gli esperti di Omron Europe, la scelta del robot dipende dalla posizione della sede, dal focus produttivo e dalle esigenze individuali. Parametri quali la gamma, la capacità di carico, i requisiti di movimento, l’espandibilità e l’interazione con altre tecnologie quali l’intelligenza artificiale (IA) o l’elaborazione delle immagini, possono influenzare la scelta del robot adatto per ciascuna azienda.

Gli aspetti da approfondire in materia di automazione dei processi includono: quali prodotti devono essere prodotti o lavorati e in che modo, quali movimenti dovrebbe eseguire il robot, quali distanze deve essere in grado di coprire, se necessita di essere controllato da esperti interni o dall’operatore della macchina, quale tipo di produzione di parti e di rendimento sono necessari, se la ripetibilità o la precisione sono fondamentali, se sono richieste la visione integrata del robot o la visione per l’ispezione e se sarebbe preferibile un sistema a montaggio permanente o un cobot flessibile.

I robot a montaggio fisso offrono velocità elevate, precisione, riprogrammabilità, sicurezza e tecnologia ad alte prestazioni. Tuttavia, è richiesta la presenza di esperti per la riprogrammazione dei robot che, inoltre, occupano molto più spazio. Le aziende con cicli e tempi di produzione ridotti potrebbero trovare adatti i robot di assemblaggio tradizionali per via della maggiore velocità con cui lavorano. I cobot, d’altra parte, sono più facili da usare e sono ideali per scenari caratterizzati da volumi ridotti e altamente diversificati. Offrono sicurezza integrata, possono collaborare con i dipendenti e sono più flessibili e mobili. Grazie alla maggiore facilità di programmazione e al software più intuitivo, solitamente, non sono necessari specialisti esterni. I cobot possono essere montati anche su stazioni o robot mobili. Tuttavia, per garantire la sicurezza, i cobot devono lavorare più lentamente, soprattutto quando lavorano vicino agli esseri umani.
Infine, è necessario considerare il ritorno sugli investimenti (ROI). I robot fissi e più complessi richiedono in genere formazione e competenze esterne e spesso hanno bisogno di hardware aggiuntivo per attività e protezione più estese (ad esempio, recinzioni leggere o gabbie).

Secondo Omron i robot industriali tradizionali sono spesso più adatti per applicazioni di assemblaggio ad alta velocità e precisione. I cobot sono ideali per la pallettizzazione, la manutenzione delle macchine, la movimentazione dei materiali, il carico delle macchine, il picking degli ordini, l’imballaggio e il collaudo. I cobot colmano una lacuna nel mercato della robotica per le applicazioni in cui la flessibilità è più importante della velocità.

Anche l’uso dell’intelligenza artificiale (IA) sta diventando sempre più importante per le applicazioni in tempo reale. Le linee di produzione e i dispositivi vengono monitorati con sensori in tempo reale e i dati vengono raccolti ed elaborati ad alta velocità per rilevare rapidamente eventuali anomalie.

 

 



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