I dati di impianto diventano informazioni
Dalla rivista:
Automazione Oggi
“La disponibilità di Historian e delle soluzioni per la Plant Intelligence è l’annuncio più importante fatto da Intellution negli ultimi quattro anni,” esordisce Giulio Capocaccia, Responsabile delle attività nel Sud Europa, Est Europa e Medio Oriente dell’azienda americana, che abbiamo incontrato durante il tour di presentazione europeo dedicato alla nuova strategia battezzata ‘Plant Intelligence’. Continua Capocaccia: “Negli ultimi vent’anni siamo stati leader nel mercato del software Scada/HMI con oltre 170.000 applicazioni nel mondo di cui più di 10.000 in Italia e ora è giunto il momento di allargare il nostro campo d’azione per rispondere a una precisa esigenza di tutti i nostri clienti. Molti di loro hanno investito enormi quantità di denaro in sistemi gestionali di nuova generazione, ma questi software ERP ancora non riescono a essere sfruttati al meglio delle loro possibilità teoriche perché sono ancora slegati da ciò che avviene in tempo reale nelle singole fabbriche. I software ERP, per dare alle aziende i ritorni di investimento promessi, hanno bisogno di ‘essere alimentati’ con dati puntuali ricavabili dai processi produttivi, affinché le scelte di miglior gestione delle scorte, degli approvvigionamenti e di tutte le pianificazioni che concorrono alla realizzazione di un prodotto possano avvenire sulla base di informazioni concrete e aggiornate sullo stato dei propri impianti. Le soluzioni di Plant Intelligence servono proprio a questo, attingere dall’enorme mole di dati presente da qualche parte sulle linee di produzione, filtrarla in modo intelligente e trasformarla in informazioni utili e di semplice utilizzo sia a un decisore umano, tipicamente il responsabile di produzione, sia ai sistemi gestionali di livello più elevato, tipicamente i software ERP.”
Dallo Scada alla Plant Intelligence
Tutte le linee di produzione moderne oltre ai prodotti per le quali sono state progettate generano in continuazione anche un altro sottoprodotto: i dati. Si tratta di un vero e proprio fiume in piena, dai dati usati per mantenere al meglio i livelli di qualità a quelli per ottimizzare gli stock, da quelli per memorizzare i tempi di esecuzione di una lavorazione a quelli per garantire la piena sicurezza dei lavoratori. Questi dati sono di solito memorizzati in una miriade di PLC, sistemi di controllo, PC industriali o basi dati locali, molto spesso consolidate in qualche modo all’interno di un’applicazione Scada. I dati di impianto, però, seppure numerosissimi per quantità, sono poco utili per avere una visione generale dello stato dell’impianto e, soprattutto, sono inutilizzabili per prendere decisioni importanti ad alto livello, per esempio, decidere se conviene assegnare un lotto di produzione importante a una fabbrica piuttosto che a un’altra valutando il grado di affidabilità della fabbrica stessa basato sulla sua storia passata. Per trasformare tutti questi dati in ‘conoscenza’ le aziende devono essere in grado di catturarli da un grande numero di sorgenti, aggregarli in formati comuni, renderli disponibili ad applicazioni software per poterli interpretare dando loro un significato concreto e un valore utile a chi deve prendere decisioni. Il punto cruciale è riuscire a ‘distillare’ le informazioni contenute negli impianti produttivi per ricavarne degli indicatori prestazionali coerenti con il livello di decisione a cui si riferiscono. I dati contenuti nei PLC servono alle decisioni critiche per il controllo in tempo reale e all’operatore che le comanda. Le serie di dati sul funzionamento di un impianto, per esempio, quelle raccolte con gli Scada, servono a misurare l’efficienza di una linea o a intervenire in caso di allarme. Le informazioni consolidate sugli eventi permettono di ricostruire la storia del comportamento di una linea per analizzarne le prestazioni. Le informazioni di sintesi ricavabili a livello più alto servono a rispondere a domande del tipo: ma quanto mi è costato il fermo macchina di due ore in questo turno? Per rispondere a tali domande servono tutti i dati coinvolti nella catena, da quello del PLC che ha segnalato il blocco a quello dello Scada che ha inviato l’allarme e così via nella catena, ma è ovvio che se la catena informativa si interrompe in qualche punto l’informazione utile per il manager non è disponibile. Con le soluzioni Plant Intelligence, Intellution si è posta l’obiettivo di colmare il vuoto esistente oggi in questa catena che da un lato parte dai PLC e dagli Scada, dall’altro deve terminare al decisore umano o al sistema ERP.
Una piattaforma per costruire soluzioni
Aggiunge Capocaccia: “Per creare un impianto intelligente non basta catturare dati e installare applicazioni per interpretarli. Il pezzo centrale del puzzle, che molte aziende non hanno avuto a disposizione finora, è un singolo posto dove andare ad accantonare questi grandi volumi di dati che vengono generati costantemente da tutti i sottosistemi di controllo e supervisione installati in azienda: un unico ‘deposito’ centrale dove risieda ‘la verità’ di cosa è successo in produzione. I sistemi che rispondono a questa richiesta si chiamano in gergo ‘plant-wide Historians’ e possono fornire tutti i dati in formato omologo a tutte le applicazioni a livello operativo e a livello di business in azienda. Il prodotto cardine di Intellution per realizzare questo tipo di soluzioni si chiama proprio iHistorian e può essere usato non solo in tutte le applicazioni che necessitano di acquisire e memorizzare grandi volumi di dati, ma anche in applicazioni di piccole e medie dimensioni, sia che utilizzino già Scada o altro software di Intellution, sia che utilizzino sistemi di raccolta e consolidamento dei dati di altri produttori. iHistorian è pensato per le esigenze di tutte le aziende, caratterizzate da qualsiasi tipo di ciclo di produzione, indipendentemente dal fatto che siano principalmente a produzione manifatturiera discreta, per processo o per lotto. Infatti, iHistorian più che un’applicazione vera e propria rappresenta una piattaforma base per il consolidamento, la normalizzazione e il consolidamento intelligente delle informazioni provenienti da varie fonti. iHistorian già nelle sue funzionalità di base risponde a molte domande concrete sullo stato di una fabbrica, per esempio, fornendo dettagli sui trend delle variabili storicizzate, ma contemporaneamente permette di utilizzare una serie di strumenti di analisi e di interpretazione molto potenti e specifici, come diagrammi SPC, tracciabilità di prodotto e genealogia, analisi dei fermi macchina e causali delle fermate, indicatori di prestazioni definiti dall’utente e quant’altro possa rivelarsi utile per ricavare informazioni utili al miglioramento dell’efficienza.” Essendo una piattaforma applicativa, iHistorian si compone di alcuni moduli base e di una serie di moduli specifici dedicati a funzioni di analisi particolari. Essendo un prodotto completamente basato sugli standard software definiti da Microsoft, è facile anche per le terze parti sviluppare applicazioni di analisi che si appoggino a iHistorian come deposito centrale di consolidamento dei dati. Per esempio, tra i moduli di base vi sono quelli per l’amministrazione, l’importazione, l’esportazione, la raccolta e il consolidamento dei dati, tra quelli supplementari alcuni moduli per l’analisi dei fermi macchina, come iDownTime o come NorthStar, una soluzione che permette di pubblicare in formato web i parametri chiave prestazionali di una linea di produzione o di un impianto.